TheRealSantino ha scritto:
@moderazione suggerirei di far fuori questo troll che con un nickname del genere manco sarebbe dovuto entrare, poiché le intenzioni erano ben chiare.
La tua osservazione è certamente, legittima, ma lascio che sia Colosso, in qualità di responsabile della moderazione, a decidere su come procedere.
Colgo però l'occasione per far notare che questa storia del "razzismo", della serie "
non volevate Kofi Kingston campione perché é nero", é stata tirata fuori, nonostante non ce ne fossero proprio i presupposti, anche in alcune discussioni su Facebook.
Non so ben dire se si tratti di un eccesso di politicamente corretto o semplici pregiudizi dovuti al clima politico, ma personalmente ritengo che questo modo di ragionare sia per certi versi "pericoloso" e conduca ad una vera disuguaglianza.
Perché se un soggetto che appartiene ad una cosiddetta "minoranza" non può essere bocciato o criticato senza che si venga accusati di discriminazione, allora é qui che nascono le vere disparità.
Sono pronto a scommettere che qualcuno abbia provato a sostenere che Darren Young sia stato licenziato dalla WWE per via della sua dichiarata omosessualità e non perché era una pippa (e mi dispiace per lui, ma lo era).
In tutta franchezza, non mi pare che ci siano mai stati problemi di sorta con Bobby Lashley, The Rock, Booker T, Velveteen Dream e chissà quanti altri performer neri dotati di personalità da main-eventer, in veste di campioni.
Così come per Mike Tyson, Evander Holyfield, Cassius Clay... tutti i più grandi campioni del mondo di pugilato erano neri e nessuno attirava il pubblico come loro... solo per Tyson mi alzavo alle 3:00 di notte per vedere i suoi match in diretta.
Kofi Kingston non va bene come campione del mondo semplicemente perché non è materiale da titolo mondiale. Non vende, non é interessante, non attira. Perché non ha la personalità del campione, ce l'ha del mid-carder.
La crisi del business del wrestling é cominciata quando i creativi hanno iniziato a pensare che tutti potessero fare tutto, trasformando le superstars in semplici pedine intercambiabili. Invece ognuno deve avere il proprio ruolo nello show, sono concetti che Andreawarrior va ripetendo da anni ed in questo caso ha pienamente ragione. Jim Duggan e Big Bossman erano amatissimi, ma nessuno si aspettava che diventassero campioni del mondo.