Cinema
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Re: Cinema
Visto Terminator - Dark fate, sembra che avevo ragione , è tutto sommato un buon film. Certo non all’altezza dei primi 2 ma era preventivabile, comunque migliore degli altri 3. Con un tasso di violenza superiore al precedente come avevo sospettato, non ha profondità di storia ma non aveva senso cercarla in un prodotto che mira per lo più a intrattenere e lo fa bene specialmente nell’ultima ottima scena.
Re: Cinema
Non saprei dare un giudizio su questo filmMarco Frediani ha scritto:C'era una volta a Hollywood.
Bellissimo, Di Caprio mostruoso, Pitt molto bravo. Il finale clamoroso. Quasi tre ore che sono volate.
E Margot Robbie illegale da quanto è bella.
Tecnicamente perfetto, attori spettacolari, hai perfettamente ragione quando dici che tre ore di film volano, ma mi ha lasciato ben poco. Non dà le sensazioni di un Pulp Fiction o di un Kill Bill, la storia per quanto ben raccontata non ha nulla di innovativo.
Non so se ne avete già parlato ma ho visto anche Bohemian Rhapsody, delusione tremenda.
Sono un fan dei Queen da quando avevo 6 anni e conosco abbastanza la loro storia, ero già stato avvisato che il film non fosse fedele alla realtà ma un pò romanzato e quello non è il problema.
Il problema è che il film non dice nulla, ma nulla in assoluto. E un riassunto di mille storie fatte su diverse band, nascono per caso diventano amici diventano famosi diventano ricchi, si drogano si separano fanno la pace e amici come prima.
Stesso identico canovaccio del film dei Motley Crue che pur essendo una band di livello ben diverso ha ispirato un film più divertente e appassionato che non BR.
I personaggi non vengono approfonditi le storie sono raccontate in modo vago i problemi banalizzati. Se non per alcune interpretazioni e per le musiche non c'è nulla che salvo in questo film
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Re: Cinema
Può definirsi un Tarantino minore, ciò non toglie sia un gran film come tutti i suoi. Da antologia la scena nella villa verso la fine. Solo un incompetente , e non mi riferisco agli ultimi messaggi qui, potrebbe parlar male di questo grande regista.
- Mr. Mackey
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Re: Cinema
Due uscite interessanti questa settimana: IRISHMAN (bellissimo, ve lo consiglio) e PARASITE vincitore di Cannes, che ultimamente si sta dimostrando il miglior festival, decisamente superiore a Venezia e Berlino.
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Re: Cinema
Visto Irishman al cinema (Netflix attaccate). Filmone della madonna, non fosse che 2 mesi fa è uscito C'era una volta a Hollywood sarebbe il miglior film dell'anno.
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Re: Cinema
Ma quanto est magnifico la nova pellicola di Tarantino lo Feticista? Azzardo: est la sua opera miliore dopo la magnus opus che è Pulp Fiction, o per gli intenditori Finzione Polpa.
Tecnicamente magistra, lo concetto di "l'arte est capace di riscrivere la realtà" espresso meravigliosamente e con un senso di magia... Meraviglia!
DEUS VULT!
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Re: Cinema
come ampiamente prevedibile un brutto film floppa: terminator dark fate.
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Re: Cinema
Steam, hai visto Beanpole? Balagov presto tra i più grandi di sempre?
Re: Cinema
Quindi sei andato al TFF? Comunque no, scaricato ma non ho tempo. E' una frecciatina quella del bestever?
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Re: Cinema
assolutamente no, ovviamente è prematuro, ma 2/2 su livelli altissimi per un classe 91. Quanti registi possono dire di aver fatto almeno 2 grandi film negli anni 10'? Direi Larrain, forse Linklater poi chi altro? Questo ne ha fatti due monumentali nel giro di 3 anni.Steam ha scritto:Quindi sei andato al TFF? Comunque no, scaricato ma non ho tempo. E' una frecciatina quella del bestever?
Re: Cinema
Linklater, Lonergan, Baumbach, Nemes, Gomes, Dolan, Östlund, Apichatpong, Ceylan, Sciamma, Payne, Mungiu, PTA, von Trier, Trier, Larraín, probabilmente Andersson, hai voglia...
Tesnota lo vidi alle 9 di mattina al Reposi, credo di averlo potuto valutare bene, nonostante poi quello stesso giorno vidi altri 5 film tipo, fu molto interessante e intenso ma i filmoni sono altri
Che altro hai visto al TFF? Libertè? Pedro Costa? Qualcosa dal TFFDoc? C'era pure un film a cui ho lavorato al TFFDoc
Tesnota lo vidi alle 9 di mattina al Reposi, credo di averlo potuto valutare bene, nonostante poi quello stesso giorno vidi altri 5 film tipo, fu molto interessante e intenso ma i filmoni sono altri
Che altro hai visto al TFF? Libertè? Pedro Costa? Qualcosa dal TFFDoc? C'era pure un film a cui ho lavorato al TFFDoc
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Re: Cinema
Quale?
Tesnota per me grandissimo film, questo però è anche meglio.
Vitalina Varela anche merita moltissimo
Tesnota per me grandissimo film, questo però è anche meglio.
Vitalina Varela anche merita moltissimo
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Re: Cinema
Molto belli: Ohong Village, Wet Season
Interessante El Hoyo, molto bene la regista della Macedonia, mi sfugge il nome adesso.
Tra i documentari internazionali, quelli premiati meritavano tutti. Italiani purtroppo non ne ho visti
Ho recuperato il film islandese vincente, non fa per me ma posso capire che adesso vadano di moda ste robe qua
Interessante El Hoyo, molto bene la regista della Macedonia, mi sfugge il nome adesso.
Tra i documentari internazionali, quelli premiati meritavano tutti. Italiani purtroppo non ne ho visti
Ho recuperato il film islandese vincente, non fa per me ma posso capire che adesso vadano di moda ste robe qua
Re: Cinema
https://www.torinofilmfest.org/en/37-to ... evi/39570/Mr. Mackey ha scritto:Quale?
Mai capito i cinefili che sprecano tempo a guardarsi il concorso principale di Torino con tutte le sezioni parallele fighe che ci stanno
Non ricordo mezzo film interessante in concorso
- Mr. Mackey
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Re: Cinema
Bravo Steam
Concordo, anche se quest'anno è andata abbastanza bene, ben 4 film in concorso memorabili
Fiducioso su Ghigo?
Concordo, anche se quest'anno è andata abbastanza bene, ben 4 film in concorso memorabili
Fiducioso su Ghigo?
Re: Cinema
FINALMENTE fuori dal ca**o la Martini, GRAZIE GHIGO.
Intanto il Cahiers fa uscire la sua solita classifica del ca**o da tromboni
Potrei però fare anche la mia, uhm
Intanto il Cahiers fa uscire la sua solita classifica del ca**o da tromboni
Potrei però fare anche la mia, uhm
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Re: Cinema
Ghigo che fa fuori la Martini era scontato, occhio però che potrebbe alzare i prezzi dei vari abbonamenti
Tristissima sta lista di Cahiers
Tristissima sta lista di Cahiers
Re: Cinema
Alcune visioni recenti:
Joker (Todd Phillips): Certamente tra i blockbuster più interessanti e intelligenti degli ultimi decenni. Il film è un mind-game movie (à la The Machinist) che si traveste abilmente da film di genere, film d'autore, thriller metropolitano, commedia, tragedia (spesso mescolando tutto insieme) per raccontare un'umanità (tutt'altro che storicamente specifica, il sottotesto politico fa più da sfondo che da ambientazione) psicotica e denunciare il rapporto coercitivo tra linguaggio e immaginazione. Questo rende accettabili e sensati tutti i momenti di evidenza discorsiva in cui la regia impone il proprio senso. La scena conclusiva sottre definitivamente ogni evidenza e lascia ambiguo tutto il film. Questa umanità psicotica esiste solo grazie all'immaginario, così il film è un compendio delle citazioni più classiche dell'immaginario nazional-popolare statunitense (That's life, Send in the Clowns, ecc.) nonchè degli stessi film che già l'avevano criticato (Modern Times e King of Comedy in primis), nonchè, infine, dell'immaginario del mondo di Batman. E d'altra parte l'immaginario esiste soltanto con un linguaggio che lo imponga, quindi il film mette in scacco il linguaggio facendolo fallire nel finale. Si potrebbe anche dire che il film è una falsa origin story per denunciare la fascinazione con le origin story ma immagino questo fosse già stato pensato dal fumetto. Quel che è certo è che, come ben detto da Canova, questa è una "stratificata e profonda operazione culturale", un intelligente lavoro produttivo e soprattutto distributivo, un film che capisce che per vendere e allo stesso fare arte deve al tempo stesso adattare e decostruire l'immaginario, sfruttare e fluidificare i generi, per vendersi a un pubblico variegato, frammentato e con differenti bisogni. Un film ambiguo che cerca di soddisfare tutti grazie alla sua ambiguità. Tutt'altra roba rispetto le schifezze di Nolan.
Che fine ha fatto Bernadette? (Richard Linklater): Un family comedy a metà tra Wes Anderson e Woody Allen ma che finisce in realtà per assomigliare più a una di quelle robacce che passavano il sabato pomeriggio su Italia 1. Un film confuso, che non sa a chi sta vendendo, un flop annunciato
Portrait de la jeune fille en feu (Céline Sciamma): Lesbian romance drama di soli personaggi femminili che raffigura minimi movimenti emotivi in meravigliosi e statici quadri attaccati tra loro da uno sputo di sceneggiatura. Incomprensibile per un maschio eterosessuale che crede nella passionalità e nella tragicità dell'amore nonchè nella natura affettiva e melodrammatica del cinema. Il femminino del film cancella ogni movimento, ogni realismo e ogni fuori campo. Piuttosto una serie di figure idealizzate e di citazioni letterarie e iconografiche divorano la realtà portando a un finale che vorrebbe tanto fare il più grande fuori campo di sempre e invece appare didascalico e compiacente come tutto il resto.
The Irishman (Martin Scorsese): Due ore e mezza di theme-park gangster movie per un'ora finale che effettivamente espone come boomerness la sua nostalgia. Si rende efficace quando lascia andare i travestimenti da giovane e inizia sul serio a parlare da vecchio. Un film necessitato solo dai mark dell'autore.
La paranza dei bambini (Claudio Giovannesi): Interessante clusterfuck produttivo italiano. Un film di genere gangster ma in realtà un coming-of-age à la Truffaut ma in realtà pedinamento pasoliniano ma in realtà una replica di Gomorra senza le aperture al fantastico di Garrone. La prima parte affascina anche, ma nel momento in cui nel finale sceglie la via del coming-of-age piuttosto che del gangster appare per quello che è, il solito lavoro autoriale italiano molto confuso.
Once Upon a Time in Hollywood (Quentin Tarantino): La storia come fantasia individuale, come prodotto di consumo, come atto masturbatorio. Nostalgia per il cinema come produttore di fantasie individualizzate da servire a passivi consumatori, una visione mai realmente esistita se non come proiezione idealizzata di un completo rincoglionito. Il gioco di immaginari si ribalta in un gioco delle proprie fantasie. Aldilà del reazionarismo dei personaggi e degli eventi, una sempre più disturbante visione onanistica dell'esistente trasforma ogni cosa in uno strumento di godimento finché non vi rimane solo che godere di Tarantino stesso, delle sue opinioni, dei suoi valori, delle sue visioni. Il peggiore film dell'anno.
Joker (Todd Phillips): Certamente tra i blockbuster più interessanti e intelligenti degli ultimi decenni. Il film è un mind-game movie (à la The Machinist) che si traveste abilmente da film di genere, film d'autore, thriller metropolitano, commedia, tragedia (spesso mescolando tutto insieme) per raccontare un'umanità (tutt'altro che storicamente specifica, il sottotesto politico fa più da sfondo che da ambientazione) psicotica e denunciare il rapporto coercitivo tra linguaggio e immaginazione. Questo rende accettabili e sensati tutti i momenti di evidenza discorsiva in cui la regia impone il proprio senso. La scena conclusiva sottre definitivamente ogni evidenza e lascia ambiguo tutto il film. Questa umanità psicotica esiste solo grazie all'immaginario, così il film è un compendio delle citazioni più classiche dell'immaginario nazional-popolare statunitense (That's life, Send in the Clowns, ecc.) nonchè degli stessi film che già l'avevano criticato (Modern Times e King of Comedy in primis), nonchè, infine, dell'immaginario del mondo di Batman. E d'altra parte l'immaginario esiste soltanto con un linguaggio che lo imponga, quindi il film mette in scacco il linguaggio facendolo fallire nel finale. Si potrebbe anche dire che il film è una falsa origin story per denunciare la fascinazione con le origin story ma immagino questo fosse già stato pensato dal fumetto. Quel che è certo è che, come ben detto da Canova, questa è una "stratificata e profonda operazione culturale", un intelligente lavoro produttivo e soprattutto distributivo, un film che capisce che per vendere e allo stesso fare arte deve al tempo stesso adattare e decostruire l'immaginario, sfruttare e fluidificare i generi, per vendersi a un pubblico variegato, frammentato e con differenti bisogni. Un film ambiguo che cerca di soddisfare tutti grazie alla sua ambiguità. Tutt'altra roba rispetto le schifezze di Nolan.
Che fine ha fatto Bernadette? (Richard Linklater): Un family comedy a metà tra Wes Anderson e Woody Allen ma che finisce in realtà per assomigliare più a una di quelle robacce che passavano il sabato pomeriggio su Italia 1. Un film confuso, che non sa a chi sta vendendo, un flop annunciato
Portrait de la jeune fille en feu (Céline Sciamma): Lesbian romance drama di soli personaggi femminili che raffigura minimi movimenti emotivi in meravigliosi e statici quadri attaccati tra loro da uno sputo di sceneggiatura. Incomprensibile per un maschio eterosessuale che crede nella passionalità e nella tragicità dell'amore nonchè nella natura affettiva e melodrammatica del cinema. Il femminino del film cancella ogni movimento, ogni realismo e ogni fuori campo. Piuttosto una serie di figure idealizzate e di citazioni letterarie e iconografiche divorano la realtà portando a un finale che vorrebbe tanto fare il più grande fuori campo di sempre e invece appare didascalico e compiacente come tutto il resto.
The Irishman (Martin Scorsese): Due ore e mezza di theme-park gangster movie per un'ora finale che effettivamente espone come boomerness la sua nostalgia. Si rende efficace quando lascia andare i travestimenti da giovane e inizia sul serio a parlare da vecchio. Un film necessitato solo dai mark dell'autore.
La paranza dei bambini (Claudio Giovannesi): Interessante clusterfuck produttivo italiano. Un film di genere gangster ma in realtà un coming-of-age à la Truffaut ma in realtà pedinamento pasoliniano ma in realtà una replica di Gomorra senza le aperture al fantastico di Garrone. La prima parte affascina anche, ma nel momento in cui nel finale sceglie la via del coming-of-age piuttosto che del gangster appare per quello che è, il solito lavoro autoriale italiano molto confuso.
Once Upon a Time in Hollywood (Quentin Tarantino): La storia come fantasia individuale, come prodotto di consumo, come atto masturbatorio. Nostalgia per il cinema come produttore di fantasie individualizzate da servire a passivi consumatori, una visione mai realmente esistita se non come proiezione idealizzata di un completo rincoglionito. Il gioco di immaginari si ribalta in un gioco delle proprie fantasie. Aldilà del reazionarismo dei personaggi e degli eventi, una sempre più disturbante visione onanistica dell'esistente trasforma ogni cosa in uno strumento di godimento finché non vi rimane solo che godere di Tarantino stesso, delle sue opinioni, dei suoi valori, delle sue visioni. Il peggiore film dell'anno.
Re: Cinema
C'era una volta a Hollywood peggior film dell'anno mi sembra eccessivo, e anche tanto.
Quest'anno è uscita roba come Cats...
Quest'anno è uscita roba come Cats...
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Re: Cinema
Consiglio il Kore'ada del 2017, uscito adesso nelle sale italiane sulla scia della fortuna del regista giapponese in occidente: film più ostico culturalmente ma merita moltissimo, lui mi pare il regista nipponico migliore ad oggi, finiti i tempi del trio Miike-Kitano-Sono
Altro film molto bello: Storia di un matrimonio! Purtroppo tolto dalle sale in pochissimo tempo
2019 molto buono tra coreani e le svolte riuscite di Lanthimos e Ciro Guerra
I due miglior film sono stati cmq di 2 grandi vecchi, secondo posto per Irishman, film clamoroso, e primo posto per J'accuse di Polanski, film perfetto
Altro film molto bello: Storia di un matrimonio! Purtroppo tolto dalle sale in pochissimo tempo
2019 molto buono tra coreani e le svolte riuscite di Lanthimos e Ciro Guerra
I due miglior film sono stati cmq di 2 grandi vecchi, secondo posto per Irishman, film clamoroso, e primo posto per J'accuse di Polanski, film perfetto