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prendendo spunto dal caso di DJ Fabo

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/0 ... 159344213/

rimango sempre dell'idea che uno stato civile e moderno dovrebbe inserire necessariamente una legge riguardante il fine vita

abbiamo il diritto di vivere ma non siamo "condannati a vivere"

Sono favorevole, ma non so se sarei coerente se mi ritrovassi nella situazione dello sfortunato DJ.

Beh, dire cosa faremmo noi al posto suo o dei tanti altri che vorrebbero porre fine alle loro sofferenze è difficilissimo. Resta il fatto tuttavia che negare questa possibilità, se presa in maniera cosciente, per me è barbaro.

Non conosco il caso postato, ma comunque favorevole.

bonf89 ha scritto:Beh, dire cosa faremmo noi al posto suo o dei tanti altri che vorrebbero porre fine alle loro sofferenze è difficilissimo. Resta il fatto tuttavia che negare questa possibilità, se presa in maniera cosciente, per me è barbaro.

Infatti penso, in linea con questi tuoi legittimi dubbi, che il nocciolo della questione è che ci deve essere la possibilità di scegliere.
Non si deve sindacare se è giusto o sbagliato, uno stato civile dovrebbe almeno darti la possibilità di scegliere liberamente e darti la possibilità una volta fatta una scelta di farlo con dignità

Sicuramente favorevole nei casi di malattie degenerative terminali.

Sul resto ci vorrebbe molta attenzione nello scrivere un testo.
Il caso di Dj Fabio era diverso, era cieco e tetraplegico, non so a cosa questo l'avrebbe portato nel breve/medio termine o se avrebbe vissuto ancora a lungo lucidamente ma con una qualità di vita estremamente difficile da accettare.

AndyLewis ha scritto:Sul resto ci vorrebbe molta attenzione nello scrivere un testo.
Il caso di Dj Fabio era diverso, era cieco e tetraplegico, non so a cosa questo l'avrebbe portato nel breve/medio termine o se avrebbe vissuto ancora a lungo lucidamente ma con una qualità di vita estremamente difficile da accettare.

Giusto.
Servirebbe una commissione che dia delle LINEE GUIDA, da ampliare o modificare al presentarsi di casi particolari. Casi che avrebbero poi valenza come precedenti.
Il problema, vero, è che in periodo in cui in un ospedale si permette l'aberrazione totale di roba come gli obiettori, non so come ci si possa aspettare una cosa davvero scevra da influenze che nulla hanno a che spartire con la medicina e la qualità della vita.

Avevo letto di un caso all'estero di una anziana, se non ricordo male, in perfetta salute, non depressa secondo gli psicologi, ma che non aveva più voglia di vivere perché la sua vita se l'era già fatta a sua detta. Ammetto che in un caso del genere sarei parecchio combattuto, voi cosa ne pensate di un caso del genere?

Favorevole solo nel caso di gente in coma vegetativo da molti anni e senza possibilità di risveglio.
Contrario per chi può ancora ragionare lucidamente e non è malato terminale o in procinto di morte imminente.

Penso che almeno sulla mia morte dopo una vita lunga, corta, bella o brutta, ricca o povera, sana o di merda vorrei avere il diritto di fare quel cacchio che mi pare.
C'è chi se la sente di andare avanti in condizioni devastanti e chi invece no, c'è chi regge una vita menomata e chi invece semplicemente non ne può più: diciamo che potrei optare per un sostegno psicologico preventivo per vedere se non è possibile trasformare la propria "voglia di morte" in altro, ma comunque alla fine la mia vita mica dev'essere la mia galera!

Chi vuole ci sta, chi no, scende dalla giostra. Easy.

Beh, si potrebbe optare per una forma ibrida.

In casi di malattia etc si potrebbe avere una cosa anche pubblica.
Negli altri casi privata a pagamento.

Favorevole, certo.

Sono per l'eutanasia gratuita anche per chi è sano come un pesce e ne faccia richiesta. Uno Stato deve assumersi tutte le responsabilità del fallimento della vita di uno suo cittadino.

Tsunami ha scritto:Beh, si potrebbe optare per una forma ibrida.

In casi di malattia etc si potrebbe avere una cosa anche pubblica.
Negli altri casi privata a pagamento.

Si si ok, io non parlavo della quesitone economica, mi riferivo al mero diritto di fare quel cavolo che mi pare di me: era una opinione prettamente "etica", ma concordo sul: "se ti vuoi ammazzare e non sei un malato grave o terminale, pagati da solo la defunzione".

Bisogna considerare però anche il punto di vista dei medici, un conto è andare incontro a una persona che le ha provate tutte e a cui spetta solo sofferenza per un determinato periodo di tempo.

Un altro è spegnere una vita che potrebbe essere salvata questo a prescindere dall'aspetto economico. Ognuno avrà diritto a scegliere ma uno stato non può obbligare qualcuno ad assisterti

Favorevole. Non vedo perché qualcuno debba decidere al posto mio quando io abbia voglia di farla finita, in malattia o in salute che sia.
E né io voglio entrare nelle decisioni altrui in merito.

AndyLewis ha scritto:Bisogna considerare però anche il punto di vista dei medici

onestamente? no, proprio no...

il medico si occupa, sì, di questioni sanitarie ma deve rispettare la legge come chiunque altro

per me bisognerebbe dare un taglio a certe "obiezioni finto-morali", come nel caso dell'aborto: "il fatto di dover far abortire una donna/applicare l'eutanasia/altro va contro il tuo senso etico? nessun problema: non fai il medico in un ospedale pubblico ma ti trovi un altro mestiere"

sarebbe come voler fare il militare di professione ma rifiutarsi di usare le armi

Meglio una morte che una vita vegetale/di sofferenza.

Se è in condizioni non migliorabili secondo molti medici specializzati, è giusto staccare la spina.

Che poi una soluzione sarebbe semplicemente fare una sorta di testamento: "se dovessi trovarmi in tali condizioni, fatela finita"

polykai ha scritto:sarebbe come voler fare il militare di professione ma rifiutarsi di usare le armi

Mi sa che da oggi inauguro la enciclopolykaiedia

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mrk-cj94 ha scritto:Che poi una soluzione sarebbe semplicemente fare una sorta di testamento: "se dovessi trovarmi in tali condizioni, fatela finita"

Si chiama testamento biologico.

E un mese fa vari gruppi hanno messo stile 1500 emendamenti alla legge (tra cui Salvini ed altri MOSTRI che oggi fanno le condoglianze via social).

Un paese civile dovrebbe dare la possibilità di scegliere, almeno.

Poi, se qualche cattolico o religioso vario si sente disturbato, dovrebbe solo chiedersi quanto è fragile la sua fede se non è in grado di seguirla solo perché ha una possibilità di non farlo.

sarebbe sufficiente ricordare loro la scelta fatta dal cardinale Martini

O Giovanni Paolo II, che ad un certo punto rifiutò le cure