Però allora è un tuo discorso personale, quindi non scrivere che i '00s sono il decennio dell'abstract hip-hop, è incorretto ed infondato. E si potrebbe anche parlare sul fatto che sia la deriva più interessante, perché il filone aperto da To Pimp A Butterfly (scena di Chicago, Dreamville, SABA e Pivot Gang) ha creato un'offerta di qualità e, soprattutto, che vende e in Billboard si prende primi posti a iosa (la famosa storia di J Cole che arriva al #1 posto senza featuring con For Your Eyes Only).Mr. Mackey ha scritto:ma è ovvio che sia un post superficiale (ma non sbagliato), io non sono assolutamente un fan del rap, mi interessa a livello sonoro ma abbastanza poco come tematiche.
Sul abstract: è indubbiamente la deriva più interessante presa dal rap. Certamente negli anni 00' abbiamo avuto il boom nel mainstream, ma musicalmente i Dalek erano molto più interessanti di un 50 Cent per dire, personalmente questo è il percorso che più mi interessa.
La geografia ok, ma Lamar mi sembra assolutamente debitore di Nas, tematiche e stile hanno mille similitudini. Quelli che hai citato poi sono tutti dei piccoli Lamar, a livello sonoro mi sembrano tutti poco interessanti. Salvo solo Staples che mi sembra curioso come personaggio, sicuramente un ragazzo molto più colto dei vari Lamar, Schoolboy Q e compagnia. Yves (ha vissuto a Torino per diversi mesi) è un altro che produce suoni interessanti (per bianchi) ma mi sembra ancora troppo discontinuo.
Pure il grime tanto decantato alla fine ha visto il meglio di se negli anni zero. Salvo giusto il trap, ma non sono un intenditore. Sicuramente però i Migos, pur non apprezzando il loro stile, hanno innovato molto di più rispetto un Denzel Curry a caso.
Kendrick Lamar è figlio del g-funk, di Dr. Dre, degli NWA, di Snoop Dogg, di E-40 (lo cita pure in Money Trees, Earl Stevens had us thinking rational), di The Game, della G-Unit etc. Nas viene dopo, a leghe di distanza, sta sulla parte destra della classifica. Mi piacerebbe poi sapere come hai intuito che Staples è più colto di Lamar, lo stesso Vince ti riderebbe in faccia se glielo dicessi.
E i Migos, cristo, non hanno innovato niente, punto. Nisba. Continuano ed estremizzano il lavoro fatto prima da Outkast e Three 6 Mafia e poi da Gucci Mane, T.I. e Waka Floka. L'unica cosa innovativa è stata il diventare dei meme coscienti di essere dei meme, un percorso iniziato da Versace, sono diventati prima dei personaggi che dei "musicisti". E mentre loro dovevano ancora comprendere come indirizzare la loro carriera, Travis Scott rilasciava Days Before Rodeo e Rodeo che sono il manifesto della scena trap americana; quello è "innovare" (tra virgolette perché rendere autorevole la trap music non è una roba innovativa), non i vari Culture o le perifrasi da neri scemi. Meglio Denzel Curry altroché, che rilascia prodotti ottimi e di gradevole fattura come ZUU e TA1300.
Ma chissenefrega di Caterina Barbieri o dei Massimo Volume che manco ascolto (i bolognesi qualcosina, però non ho mai approfondito), Tha Supreme FA SCHIFO AL ca**o. Punto. A me piace Yung Lean e tutto il panorama cloud rap, da loro non pretendo profondità di contenuti o un certo livello di liricismo, ma almeno non sono cacofonici, cosa che questo bandito è. La scusante dell'età e della mediocrità perseverante nell'hip-hop italiano sono solo delle (scusa la ripetizione) scusanti, sono per me addirittura inique perché stai difendendo un disco di merda e gli stai dando rilevanza, quando questa roba dovrebbe finire negli indici della Santa Inquisizione o implorare la rievocazione di nuovi Bücherverbrennungen.TheKingEdoardo ha scritto:Concordo totalmente con Foglake sul discorso in risposta al buon Mister Mackey, anzi lo ringrazio pure perché mi ha anticipato e mi ha risparmiato un lungo discorso che poi sarebbe venuto fuori in maniera simile, se non identica.
Su Tha Supreme però, secondo me, hai esagerato. In mezzo alla piatta mediocrità dell'Hip-Hop italiano, ci sta che un diciottenne dica cazzate in modo poco comprensibile sopra dei beat oggettivamente ben prodotti e diversi dal resto della scena. Io per certi aspetti lo considero un prodotto innovativo, almeno nel contesto nostrano, ma questo mio giudizio potrebbe essere figlio di una mia ignoranza nei confronti del genere. Alla fine è un disco che mi intrattiene con qualche idea che trovo interessante, che sia a livello melodico o di produzione...
Poi oh non è mica l'album dell'anno italiano. Se consideri Caterina Barbieri allora il trono se lo prende lei con il nuovo progetto, ma se vogliamo considerarsi solo gli artisti che vivono effettivamente in Italia direi che non è uscito nulla al livello del nuovo album dei Massimo Volume. Forse il nuovo progetto di Bruno Bavota ma sono due mondi troppo distanti per essere messi al confronto, a livello personale preferisco Il Nuotatore.