Gli heel "specchio della società"
Inviato: 10/12/2019, 16:05
Basandomi su una discussione avuta in un altro topic con andreawarrior, ho ripensato al fatto che mentre alcuni heel si ispirano a fumetti, film, videogiochi, ecc. (vedasi The Fiend, Kane, Undertaker, ma anche il classico big man imbattibile alla Yokozuna) ce ne sono alcuni che prendono come spunto la realtà che ci circonda e ne fanno una caricatura esasperata, assicurandosi l'odio di un pubblico che rivede in loro le figure negative della società. Con questo, non voglio assolutamente paragonare gli heel delle varie epoche, né fare previsioni sui cattivi attuali, ma solo stilare una lista di questa tipologia di heel nei vari decenni, comincio io con i primi che mi vengono in mente:
Anni '80: Ric Flair. Il suo ostentare ricchezza e il conseguente potere lo rendeva immediatamente antipatico a tutti, il suo stile lussuoso era invidiato e il fatto che proprio a un imbroglione fosse toccata questa fortuna sembrava tremendamente ingiusto. Per questo la sua nemesi fu Dusty Rhodes, il self made man, che era più vicino al pubblico e venne sostenuto come un vero eroe.
Anni '90: Shawn Michaels. Mi riferisco al primo HBK, quello che era nel giro del titolo intercontinentale per intenderci. Vanitoso, effeminato, egocentrico, era tutto ciò che le ragazze adoravano e allo stesso tempo tutto ciò che gli uomini detestavano.
Anni 2000: Kurt Angle. Incredibile come un personaggio possa incarnare i valori dell'Hulk Hogan degli anni d'oro e allo stesso tempo rappresentarne l'antitesi. L' Olympic Hero era odiato come sono odiati gli impiegati modello che anziché lavorare di squadra pensano solamente a vantarsi dei propri successi e ad alimentare il proprio ego. Era un periodo di "ribellione giovanile", con Stone Cold Steve Austin come uomo simbolo, mentre Angle appariva parecchio bacchettone nel suo essere politically correct a tutti i costi.
Tra gli anni 2000 e gli anni '10: The Miz. In un periodo in cui impazzavano i reality, ma in cui spesso i protagonisti venivano odiati in quanto diventavano celebrità senza possedere alcun talento particolare, ecco spuntare Miz, che proprio perché proviene da quel mondo non viene accettato come un vero wrestler. Lui ovviamente cavalca l'onda, e dà sempre l'impressione che tutto gli piova dal cielo.
Fine anni '10: Sammy Guevara. I reality sono in declino, e con i social che diventano sempre più ingombranti, è nata un'altra figura ancora più detestabile: quella dell'influencer. Sammy Guevara ne è la perfetta rappresentazione: sempre con lo smartphone in mano, pronto a fare selfie e dirette, indossa capi di dubbio gusto ma che sono "trendy" su Instagram e Twitter. Il fan medio lo odia, perché lo reputa uno scansafatiche che vent'anni prima avrebbe fatto la fame, e che invece ora cerca addirittura di diventare un role model usando semplicemente uno smartphone. Anche Tyler Breeze appartiene a questa tipologia, ma aveva più rimandi allo Shawn Michaels dei primi anni '90.
Secondo voi, chi potremmo aggiungere a questa lista?
Anni '80: Ric Flair. Il suo ostentare ricchezza e il conseguente potere lo rendeva immediatamente antipatico a tutti, il suo stile lussuoso era invidiato e il fatto che proprio a un imbroglione fosse toccata questa fortuna sembrava tremendamente ingiusto. Per questo la sua nemesi fu Dusty Rhodes, il self made man, che era più vicino al pubblico e venne sostenuto come un vero eroe.
Anni '90: Shawn Michaels. Mi riferisco al primo HBK, quello che era nel giro del titolo intercontinentale per intenderci. Vanitoso, effeminato, egocentrico, era tutto ciò che le ragazze adoravano e allo stesso tempo tutto ciò che gli uomini detestavano.
Anni 2000: Kurt Angle. Incredibile come un personaggio possa incarnare i valori dell'Hulk Hogan degli anni d'oro e allo stesso tempo rappresentarne l'antitesi. L' Olympic Hero era odiato come sono odiati gli impiegati modello che anziché lavorare di squadra pensano solamente a vantarsi dei propri successi e ad alimentare il proprio ego. Era un periodo di "ribellione giovanile", con Stone Cold Steve Austin come uomo simbolo, mentre Angle appariva parecchio bacchettone nel suo essere politically correct a tutti i costi.
Tra gli anni 2000 e gli anni '10: The Miz. In un periodo in cui impazzavano i reality, ma in cui spesso i protagonisti venivano odiati in quanto diventavano celebrità senza possedere alcun talento particolare, ecco spuntare Miz, che proprio perché proviene da quel mondo non viene accettato come un vero wrestler. Lui ovviamente cavalca l'onda, e dà sempre l'impressione che tutto gli piova dal cielo.
Fine anni '10: Sammy Guevara. I reality sono in declino, e con i social che diventano sempre più ingombranti, è nata un'altra figura ancora più detestabile: quella dell'influencer. Sammy Guevara ne è la perfetta rappresentazione: sempre con lo smartphone in mano, pronto a fare selfie e dirette, indossa capi di dubbio gusto ma che sono "trendy" su Instagram e Twitter. Il fan medio lo odia, perché lo reputa uno scansafatiche che vent'anni prima avrebbe fatto la fame, e che invece ora cerca addirittura di diventare un role model usando semplicemente uno smartphone. Anche Tyler Breeze appartiene a questa tipologia, ma aveva più rimandi allo Shawn Michaels dei primi anni '90.
Secondo voi, chi potremmo aggiungere a questa lista?