andreawarrior ha scritto:Quella di altre forme di intrattenimento è una scusa che regge fino a un certo punto. Se qualcosa ti piace il tempo e la voglia li trovi senza dover rinunciare ad altri divertimenti.
Io ho sempre seguito calcio, basket, film, cartoni animati, da ragazzino ero sempre al bar a giocare a carte e ai videogiochi, giocavo a basket e a calcio, ma nonostante il wrestling non fosse tra le mia priorità l'ho sempre seguito attentamente. 5 - 6 ore a settimana se ti piace le trovi senza dover rinunciare a niente.
Oltretutto la maggior parte dei giovani oggi studiano fino a 25 - 28 anni e quindi hanno anche più tempo di quelli della mia generazione, che la maggior parte a 19 anni finite le superiori andavano a lavorare 7 ore al giorno.
Hai centrato il punto, con quelle 3/4 parole in grassetto.
Se qualcosa ti piace. Ma come fai a sapere se qualcosa ti piace? Devi prima darci un'occhiata. Quindi deve parlartene qualcuno, devi sentirne parlare o deve capitarti davanti per puro caso. Ora, se la scelta mediatica è fra 10 canali televisivi (estremizzando, semplificando e banalizzando) sarà più facile che ti capiti davanti per puro caso rispetto a una scelta fra 200 canali televisivi, 50 canali Pay tv, piattaforme di streaming, internet nel suo complesso (che già solo fra YouTube e Twitch parliamo di numeri assurdi). Ma a lungo andare (e oggi siamo sul "lungo andare", è un processo in atto da almeno 15 anni) sarà anche difficile sentirne parlare, proprio perché un prodotto prima generalista è diventato di nicchia. E sarà anche difficile che te ne parli qualcuno, perché gli appassionati diminuiscono fisiologicamente, essendo anagraficamente sempre più vecchi e sempre più soggetti a mollare fisiologicamente.
Poi ripeto, ai tuoi/nostri tempi (io sono della generazione "di mezzo") ci sarà stato sicuramente meno tempo libero, ma avevamo anche meno possibilità. Perché magari giusto al bar ci si va di meno (insomma, sono veneto e qua lo spritz resta una religione anche fra i millennial...), ma a fare sport i ragazzini ci vanno ancora, e tutto il resto è aumentato a dismisura.
I videogiochi non sono più quelli dei nostri tempi, dove non ci si poteva passare le giornate neanche volendo: ai nostri tempi andavi alla sala giochi spendendo moneta sonante, se avevi una console casalinga era un lusso e un gioco te lo facevi bastare per mesi anche solo perché non li vendevano ovunque. Oggi le console sono diventate di massa (anche grazie al fatto che ora i primi videogiocatori sono genitori e sono sicuramente più ben disposti dei nostri), i pc anche modesti hanno accesso comunque a tantissimi giochi e con internet ti basta aspettare tot tempo per avere accesso al videogioco che vuoi, anche da casa. Quindi sì, i videogiochi c'erano anche ai nostri tempi, ma oggi ci puoi passare letteralmente le giornate.
E anche quando non hai il videogame sotto mano, appunto, c'è chi semplicemente guarda gli altri. Gli eSports ormai sono una realtà, con leghe professionistiche dove i giocatori vengono stipendiati profumatamente, con tanto di allenatori e sponsor multinazionali. In Corea sono paragonati agli sport in tutto e per tutto, ma anche in USA e Cina si sta andando in questa direzione. Un solo esempio:
https://www.engadget.com/2019-03-25-ove ... Dp6GP6wKQH
A Philadelphia cominceranno nel 2021 a costruire la Fusion Arena, un'arena da 50milioni di dollari e 3500 posti... per ospitare i Philadelphia Fusion, la locale squadra di Overwatch. Che è un videogame del 2016, attualmente 19esimo per visualizzazioni su Twitch. Ora, ok che la cultura imprenditoriale americana è "prima si prova, poi se fallisce pazienza", ok che un'arena in una città come Philly la puoi sempre riconvertire ad altri usi... Ma 50 milioni di dollari di investimento per una singola squadra (manco così vincente, anzi) di una singola competizione di un videogioco nemmeno più così popolare, dovrebbe dare l'idea di quanto i giovani (il target non siamo certo io e te) queste cose le seguano in massa, e pure continuativamente (parliamo di un videogame uscito nel 2016 per un'arena che si comincerà a costruire nel 2021).
Film e cartoni animati? Certo, anche quelli esistevano ai nostri tempi. Ma anche lì, l'offerta era tremendamente diversa. Un film o lo andavi a vedere al cinema, o lo seguivi in TV, o andavi a noleggiartelo al Blockbuster (pagandolo neanche poco). Un cartone animato o lo seguivi in TV o tipo basta. Anche lì, non potevamo drogarci di film o cartoni animati neanche mettendoci d'impegno. Oggi puoi, e pure legalmente (Netflix, Prime Video...), in alcuni casi legalmente e gratuitamente (VVVID, Cruchyroll...). Tutto questo che va a sommarsi al cinema e alla TV che sono rimasti, giusto il Blockbuster è sparito.
Tutto questo aumento d'offerta fra l'altro pone anche un'altra questione, non solo
se ti piace ma anche
quanto ti piace. Metti che un Guilty Fever di turno (riferimento del tutto casuale
) sia appassionato 10/10 di anime, 9/10 di basket, 8/10 di calcio e, toh, 7/10 di wrestling. Guilty Fever nasce negli anni 70/80, di anime segue quelli che passano sull'Odeon di turno, di basket e calcio segue le trasmissioni che ci sono e magari va allo stadio/palazzetto della sua città la domenica, gli rimane ancora del tempo che può dedicare al wrestling, magari perché incuriosito da Tiger Mask. Invece il nostro Guilty Fever nasce nei tardi anni '90, la conseguenza è che il ventenne Guilty potrebbe riempirsi le giornate già solo sfondandosi di anime da quanta offerta c'è in giro; ma non gli basta, il nostro amico è uno sportivo, quindi si fa i live notturni dell'NBA seguendosi tutti gli approfondimenti del caso proprio come se fosse negli States; non contento si appassioni di calcio, ma non gli basta guardare le partite, le vuole analizzare, quindi oltre a quello italiano segue più leghe straniere e si lancia nell'approfondimento e analisi della disciplina tramite siti specializzati. Ora, ci arriverà al 7/10 rappresentato dal wrestling o il tempo gli finirà prima?
Tutto questo panegirico per dire cosa? Che non è che i giovani d'oggi danno un'occhiata alla WWE, vedono Ricochet e dicono "che schifo". I giovani d'oggi alla WWE, nella stragrande maggioranza dei casi, neanche arrivano a darci un'occhiata. Fanno direttamente altro, anche se del wrestling ne sentissero parlare (cosa sempre più difficile).
In questo quadro al posto di Ricochet puoi metterci Braun Strowman, puoi metterci Brock Lesnar (che infatti non sposta i ratings che di qualche decimo, pure lui), puoi metterci Undertaker, puoi metterci Donald Trump in uno Street Fight match con Kim Jong-un, non cambia nulla.
E questo in WWE lo hanno capito. Non è un caso che fino al 2011 abbiano tentato in tutti i modi di essere "pop" e di attirare lo spettatore casuale: chi se lo ricorda il periodo dei guest host a Raw? Lì la WWE tentava ancora di "farsi dare una possibilità", contava sullo spettatore medio che dicesse "ah, c'è l'attore X che mi piace? sintonizziamoci su 'sta trashata e vediamo com'è". Niet. Fallimento totale.
Quindi da quel momento c'è stata l'inversione a 180°. Visto che non riescono a catturare nuovo pubblico, si coccolano quelli che già hanno. I cultori della disciplina. Il "WWE Universe", meglio ancora. Quelli che al wrestling, e alla WWE in particolare, danno priorità 10/10. I "nerd" di Bresci, gli "ossessionati" di Steam.
E non lo hanno capito solo loro. TNT ha rinnovato l'accordo con l'AEW, evidentemente sono ben più che contenti che il prodotto wrestling non-WWE faccia quei numeri, evidentemente ritengono che la strada sia quella giusta, che battere il territorio di sviluppo della WWE basti e avanzi.
La realtà è questa. Il wrestling ad oggi non è mainstream, non è pop, è una nicchia. E i motivi per cui lo è diventata sono indipendenti dal wrestling stesso, per cui (almeno sul breve periodo) poco ci si può fare.
PS: LOL, stavolta è Frediani che mi ha preceduto