E' successo 14 anni fa, quando appunto la WWE tentava ancora di essere "pop" (ha gettato definitivamente la spugna nel 2010-11, quando si è passati dai guest host alle pipebomb). Peraltro non è che Trump è andato in WWE solo ed esclusivamente perché la WWE è popolare, Trump e McMahon hanno rapporti personali strettissimi da una vita (WM5 e WM6 si sono tenute a casa sua...).robotico ha scritto: Si lo so. Era per dire RAW lo show che stiamo descrivendo in caduta libera, impopolare e anacronistico è comunque quello in cui è comparso l’attuale presidente degli Stati Uniti tra le tantissime star che vi sono passate.
Sul resto, sono d'accordo più o meno su tutto. Mi limito solo a far notare come non necessariamente un prodotto interconnesso con la cultura locale (cosa che il wrestling è anche in Messico e Giappone) sia destinato a sopravvivere per sempre, anzi, molto dipende dall'adattabilità del prodotto stesso. E qui sta la chiave: non dico che il wrestling tout court è destinato a morire, dico che il wrestling COSI' COM'E' andrà poco lontano. Il wrestling stava morendo nell'87? E' sopravvissuto, ma il prodotto è cambiato radicalmente (complice l'ascesa di Hogan, per carità, ma ripeto che gli Hogan non è che crescano ad ogni generazione, anzi). Come è cambiato radicalmente altre volte da allora, semplicemente le ultime trasformazioni non hanno avuto lo stesso successo, anzi. Diciamo che le ultime trasformazioni del prodotto al massimo hanno limitato i danni, che comunque ci sono stati.
Il discorso è che potenzialmente il wrestling POTREBBE tornare pop, ma ha bisogno di innovarsi come prodotto. E deve essere un'innovazione di una portata decisamente superiore agli ultimi "cambi di rotta", come la tanto celebrata pipepomb di Punk con tutto quello che ne è conseguito. Come diceva Guilty, serve una rivoluzione concettuale, cosa che onestamente va oltre le mie capacità anche solo immaginare.
Di certo (e qua ritorno al mio punto iniziale, quello che contestavo ad Andrea) non basta mettere nel main event Tizio, Caio o Sempronio. Il prodotto è quello, la struttura è quella, che al top ci sia AJ Styles piuttosto che Braun Strowman, che ci sia il clone di Steve Austin piuttosto che quello di Hulk Hogan, che ci sia Becky Lynch o Kelly Kelly. E con questo prodotto le superstar non riesci a crearle (cosa che aveva ammesso lo stesso Austin, dicendo che fosse stato costretto a lavorare come un Reigns o un Cesaro non sarebbe mai diventato quel che è diventato).
Non è un problema solo WWE, metto le mani avanti. L'AEW mi piace molto, al momento è la mia federazione preferita, ma di certo non è quel che serve per risvegliare il business dal suo coma. Non ora, almeno.