Commentiamo i commenti: I Retribution

[Colosso]

La WWE ha sempre molte storie in serbo per i fan, ma non è detto che tutte vedano la luce. È stato infatti rivelato che alcuni anni fa la federazione aveva pensato ad una fazione di stampo antifascista, ma subito quest’idea fu scartata.

La Retribution doveva essere antifascista
In una recente intervista a Instinct Culture con Denise Salcedo, Mace ha parlato tra le tante cose della Retribution, gruppo capitanato da Mustafa Ali e formato da Mercedes Martinez, Dijak, SLAPJACK, Michin e appunto Mace. Gruppo che ha avuto vita breve, che all’inizio sarebbe dovuto essere una fazione antifascista stando alle parole dell’ex WWE.

“Era avvenuto quasi totalmente a caso. La prima apparizione della Retribution era un’accozzaglia di extra talent, perché all’epoca c’erano un sacco di persone in WWE. Ecco perché, in realtà è così che ci sono finito. Non sapevano cosa farci. Penso che l’idea iniziale fosse quella di proporre una fazione antifascista. Ma la WWE è una grande compagnia. Non può permettersi di dare spazio a cose controverse. Quindi è stata scartata subito quell’idea.”

[IlSalvatorediWOW]

Antifa non antifascista. Non sono propriamente la stessa cosa

[Colosso]

Nonostante il Draft in quel di Raw negli slot supplementari di lunedì notte, Dijak non avrebbe ancora firmato il nuovo contratto con la WWE, che sarebbe in scadenza. Gli ultimi report in merito però lasciano trasparire diverso ottimismo verso questa trattativa, anche se non ancora conclusa in maniera positiva.

Sia Shawn Michaels che Triple H sono infatti fan del lavoro, sia sul ring, che anche sui social dell’ex Retribution, diventato virale spesse volte a causa della sue risposte piccate sul social di Elon Musk. Al netto di ciò, c’è molta considerazione per lui, con il Draft a Raw che potrebbe avvicinare le due parti, chiudendo la trattativa e tenendo l’ex T-BAR alla corte della promotion di Stamford.