Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Discuti qui di tutto quello che vuoi inerente al wrestling. Per la WWE è SPOILER (e quindi va segnalato accuratamente) tutto ciò che non sia stato ancora trasmesso da Sky Italia. Per le altre federazioni è SPOILER quanto non sia stato ancora trasmesso in TV negli USA.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

ryogascorpio ha scritto: 23/02/2024, 15:53 Ti ringrazio,
sicuramente sono invogliato a continuare la cavalcata se ci sono commenti positivi.

Ad ogni modo sinceramente, per quanto trovassi molto figo Rock vs Roman, secondo me non avrebbe mai raggiunto l'importanza di Hogan vs Andre, ma nemmeno lontanamente.
Ryoga è un lavoro davvero ciclopico il tuo. Sarebbe già una gran cosa se riuscissi a recensire le prime 10 Wm.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Colosso ha scritto: 23/02/2024, 16:12
ryogascorpio ha scritto: 23/02/2024, 15:53 Ti ringrazio,
sicuramente sono invogliato a continuare la cavalcata se ci sono commenti positivi.

Ad ogni modo sinceramente, per quanto trovassi molto figo Rock vs Roman, secondo me non avrebbe mai raggiunto l'importanza di Hogan vs Andre, ma nemmeno lontanamente.
Ryoga è un lavoro davvero ciclopico il tuo. Sarebbe già una gran cosa se riuscissi a recensire le prime 10 Wm.
Mi ricorda la mia iniziativa di recensioni di tutti i Summer Slam. Una delle più grandi fatiche da quando sono sul web.
Lo so, anche io inizialmente ho pensato che sarebbe stato buono arrivare fino a 10. Ma poi ho anche pensato che arrivare a 20 è un obiettivo fattibile.
Vediamo...

Di certo non riuscirò a finirle entro Wrestlemania 40. Avrei dovuto partire molto prima
Ma cerco di finirle entro il 2024 prima che scompaia il WWE Network

Devo dire che rivedere queste prime edizioni mi ha divertito molto. Le ricordavo piu' lente e noiose e soprattutto quando le vidi per la prima volta (non in diretta ma circa 10-15 anni fa su internet) non conoscevo così bene certi personaggi iconici su cui mi sono fatto una cultura solo piu' di recente (come ad esempio Terry Funk che viene spesso citato nell'ottimo libro di Mick Foley come suo mentore)

Lo stesso main event tra Andre e Hogan lo avevo recensito in un topic analogo qualche tempo fa, ma credo di averlo apprezzato di piu' ora.
Il wrestling è bello perchè lo stesso match può darti sensazioni diverse rivedendolo anche a distanza di anni.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da LesnarMania »

Direi che possiamo stickare il topic in evidenza, merita.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

E proseguiamo con

WRESTLEMANIA 4 (prima parte)

La quarta edizione, un po' come la seconda, è un unicum nella storia del wrestling, perchè di fatto il torneo per determinare il nuovo campione mondiale (titolo vacante) prende quasi in ostaggio l'intera edizione con una serie di match TUTTI svolti nella stessa sera.
Un qualcosa mai piu' riproposto (a wrestlemania) è che come vedremo ha i suoi pro ed i suoi contro.
Ah ovviamente come avrete intuito lo show si apre con America The Beautiful. Again! Stavolta cantata da una donna a me sconosciuta.

Il primo incontro è una battle royal che nulla ha a che vedere col torneo titolato e sinceramente fa anche un po' rimpiangere quella iconica di WM2.
Questa si è lenta e goffa come molte battle royal (di quegli anni ma spesso anche odierne) con diversi minuti di stallo e gente eliminata un po' a caso. In particolare George the animal Steel appare a bordo ring e poi di fatto io mi sono pure perso una sua eventuale eliminazione tanto da credere di vederlo riapparire sul finale alla Santino Marella. E anche i commentatori sembrano dello stesso avviso (le incongruenze tra avvenimenti in ring e commento saranno una costante di questa edizione). Alla fine anche in questa occasione Bret Hart è l'ultimo eliminato. Tra l'altro un segmento senza molto senso, con lui e il vincitore (Bad News Brown) alleati contro il solito Junkyard Dog (qui finalmente un po' piu' incisivo coi suoi buffi movimenti da cane o da rinoceronte), salvo poi lo stesso Bret irritarsi perchè Brown alla fine lo elimina. E che si aspettava una volta rimasti in due? mah. Addirittura Bret distrugge il trofeo destinato al vincitore (molto simile, forse non per caso, a quello anni dopo dedicato alla memoria di andre the giant)

Il torneo vero e proprio inizia con uno dei miei preferiti di tutti i tempi, ovvero Ted Dibiase. The million dollar man è stato forse colui che per primo mi ha attirato alla passione per il wrestling: i suoi segmenti extraring col pubblico e soprattutto i bambini mi hanno formato e per quanto fosse un heel da odiare un minimo di incoerenza nel piccolo ryogascorpio tifoso lo sapeva generare. Qui Dibiase affronta e batte Jim Duggan nel modo che sapeva fare, cioè subendo per quasi tutto il match e poi rubando la vittoria grazie ad Andre the Giant. In quel periodo infati il gigante francese sembrava quasi alle dipendenze di Ted e tutta la storia del torneo era legata a questo fatto come vedremo piu' in là. Quindi Duggan, spesso un grande jobber, beffato ed eliminato da uno sgambetto fuori ring.

Segue un match tra due pesi massimi o ex powerlifter: "Don" Muraco (qui spesso soprannominato The Rock ben prima di Dwayne Johnson) e Dino Bravo. Contesa classicona da pesi massimi, non godibilissima ma comunque efficace ed importante perchè parte sempre del torneo a eliminazione diretta. Finale un po' particolare perchè come spesso abbiamo visto negli anni futuri, c'è il classico bump subito all'arbitro con l'heel che lo utilizza fisicamente per parare un colpo del face. Solo che qui l'arbitro una volta ripresosi, anzichè contare Muraco a terra, squalifica Bravo, reo appunto di averlo usato come scudo. Giustissimo ed ineccepibile per carità. Però per 30 anni vedremo poi arbitri non accorgersi praticamente mai di questi sotterfugi degli heel. Particolare

Il torneo continua con un match abbastanza lungo e divertente(soprattuto nella seconda parte), quello tra Ricky Steambot (uno degli mvp di queste prime edizioni nonostante quanto detto per WM3) e Greg Valentine. L'entrata di The Dragon, con kimono rosso e bimbo (presumo figlio) in braccio è piuttosto iconica. Il match è lento all'inizio ma garantisce un certo spettacolo mam mano che prosegue. Ci sono alcune sequenze davvero cringe, con Valentine che in almeno SEI occasioni simula uno svenimento (stile ric flair o altri wrestler del periodo) dopo un colpo subito. Cioè resta immobile in piedi e poi crolla a terra. Sequenza che è un clichè del wrestling, ma sei sette volte nello stesso match a distanza di pochi secondi una dall'altra?? mai visto! E pur tuttavia a me queste cose divertono un sacco. Finale che Steambot beffato dal pin "rovesciato" di Valentine che tutto sommato vince quasi pulito uno dei match probabilmente piu' importanti della sua carriera

Il quinto match denota secondo me uno dei contro di questa formula di WM. Ovvero sappiamo tutti (credo) chi dovrà fare piu' incontri per arrivare in finale e di conseguenza non è un caso che alcuni atleti debbano per forza di cose andare al risparmio soprattutto nei turni preliminari. Per un fatto di mere tempistiche ma anche di aerobica ovviamente. E così Savage, che è un atleta meraviglioso, qui contro Butch Reed fa il compitino. Anzi di fatto lascia l'iniziativa all'avversario e poi lo sorprende solo nel finale col suo caratteristico volo dalle corde che gli garantisce la vittoria. A questo punto avrei forse gradito di piu' uno squash, mi sarebbe sembrato piu' logico anche se probabilmente l'intento era di mostrare la difficoltà del cammino di Savage rispetto a Di Biase

Abbiamo poi un'altra contesa ben strana. One Man gang contro BamBam Bigelow. Io amo abbastanza gli scontri tra big men e questo non fa eccezione anche se sicuramente non è indimenticabile. Lo stesso Bigelow è qui molto meno agile di altre occasioni ed i due hanno mostrano stili davvero molto simili. Però qui la cosa che mi ha interessato è il comportamento dell'arbitro e dei telecronisti. Perchè ad un certo punto il manager Slick (nemmeno ben inquadrato) favorisce la caduta fuori ring di Bigelow. Il quale di lì a poco si riprende e sale sul ring con una inutile piroetta spaventando One Man gang che arretra. Ma in quel preciso istante suona il gong e nessuno (io per primo) comprendo il motivo di ciò. A quanto pare l'arbitro ha contato fuori Bigelow. Ma l'ha fatto in modo molto veloce (sempre che l'abbia fatto), sicuramente l'ha fatto in modo non plateale ma soprattutto ha chiamato il conreggio con estremo ritardo, quando Bigelow era già sul ring e stava addirittura attaccando One Man Gang. Davvero bizzarro. Forse un errore o altro. Gli stessi telecronisti appaiono un po' interdetti

E veniamo ad un altro match per me molto controverso. Ma stavolta non per colpa dell'arbitro ma del pubblico.
Jake Roberts contro Rick Rude è , secondo la mia modestissima opinione, un piccolo gioiello. Sicuramente il match migliore di Wrestlemania 4, ma forse (forse) il match migliore di tute queste prime 4 edizioni. Parlo di match tecnico, chiaro che non possa competere con il ME di WM3 quanto a importanza. Però secondo me è di gran lunga migliore di Savage vs Steambot. Eppure nessuno o quasi lo cita. Ma soprattutto la cosa INCREDIBILE è che a metà match il pubblico inizia in maniera abbastanza insistita a gridare Boring!!
E vi assicuro che questo match ha tuto. Una chimica incredibile tra i due, fisico pazzesco di Rude, mosse e contromosse. Quasi tra match in uno perchè ci sono momenti iun cui sembra finire e invece continuano. Quasi sicuramente è il match piu' lungo di queste prime edizioni di Wrestemania (tanto che finirà per time limit, cosa che io personalmente non ho forse mai visto) e certamente il pubblico di allora non era abituato a match così lunghi. Però non dico fischiare (perchè non è accaduto) ma rimanere in silenzio o annoiarsi per questo piccolo capolavoro per me è una bestemmia. Un vero peccato. Può essere che l'imminente match tra Hogan e Andre avesse spazientito il pubblico ma i due atleti non meritavano assolutamente un trattamento del genere. Non ho mai sentito parlare di questa cosa per cui mi sembrava giusto rendergli giustizia a distanza di tanti anni. Forse il match piu' moderno della WWF, passato sotto l'uscio e addirittura boicottato dal pubblico

Ma il sorriso mi torna perchè poco dopo, fuori inspiegabilmente dal tabellone del torneo, c'è il match del mio wrestler preferito di tutti i tempi: The Ultimate Warrior. Mi dilungherò in altre edizioni per spiegarvi cosa è stato per me Warrior, anche perchè qui appare molto acerbo e sicuramente in parte si giustifica anche la sua mancata partecipazione al torneo. Ci sono già però le premesse della sua grandezza a cominciare dalla theme music assolutamente iconica. L'avversario è Hercules (col solito Heenan), un osso abbastanza duro. Warrior ha il suo solito match breve ma intenso anche se senza i picchi del campione che sarà. Perfino i colori del suo attire sono meno vivaci. La cosa strana è che vince quasi di rapina sfruttando il suplex subito dalle corde per tenere giu le spalle di Hercule e ottenendo il conto di 3. Vittoria di Pirro ma è comunque la prima vittoria e l'esordio di Ultimate Warrior a Wrestlemania. Mi sembra il momento giusto per interrompere per ora il commento, che proseguirà credo dopo Elimination Chamber. A presto con la seconda parte di WM4
Ultima modifica di ryogascorpio il 26/02/2024, 12:44, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

Ryoga sei il primo che vedo esaltare Roberts vs Rude di Wm 4. Io l'ho sempre trovato un match un po' lento e con troppe fasi morte, anche se quando i due passano all'azione fanno notare la chimica fra di loro. Non gli ho dato più di una piena sufficienza.
Faccio notare che quello di Steamboat è l'ultimo match di The Dragon in WWF, almeno prima del breve ritorno nel 1991. Incredibile pensare che fu persa l'occasione di vedere nei quarti di finale un super rematch contro Savage.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Può essere che io sia stato influenzato dalla presenza di due gimmick per me molto affascinanti ma in ogni caso questo è stato un match boicottato dal pubblico e per questo volevo premiarlo. Invito chi non l'avesse fatto a recuperarlo e metterlo soprattutto a confronto degli altri match del primo turno
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Mannaggia avevo scritto la seconda parte ma mi ha cancellato tutto perchè mi è partita la connessione.

Appena possibile la riscrivo
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Andiamo avanti dunque

WRESTLEMANIA 4 (seconda parte)

Siamo dunque nel bel mezzo del torneo e qui va spiegato un piccolo antefatto (per i pochi che non lo conoscessero).
Andre e Hulk sono infatti in una parte speciale di tabellone, uno contro l'altro. Saltando di fatto il turno preliminare
Questo perchè qualche tempo prima è avvenuto un fatto importante che ha di fatto condizionato tutta questa edizione di WM.
Hogan ha perso il titolo contro il gigante, ma la decisione controversa (Hulk aveva palesemente alzato le spalle ben prima del conto di 3) è stata poi in parte sovvertita quando il presidente (fittizio) della WWF impedì ad Andre di cedere il titolo a Di Biase. Il Million Dollar man aveva infatti questo accordo (evidentemente economico) col gigante francese. Tra l'altro non ho mai digerito come questo misfatto sia stato cancellato dall'albo d'oro mentre ancora compare il titolo vinto da Ziggler ma regalato di fatto da Vicky Guerrero. Almeno DiBiase ci aveva messo dei soldi lol

Comunque ora Hogan e Andre sono di nuovo uno di fronte all'altro anche se, come scopriremo, un po' tutto il torneo è influenzato dai soldi di Di Biase e lo stesso Andre sembra avere solo il compito di fermare Hogan. Non credo sia mai stato spiegato perchè Andre non fosse piu' interessato al titolo. Evidentemente i soldi gli interessavano di piu'. Questo è anche il primo rematch della storia di Wrestlemania nonchè il primo match a svolgersi per due edizioni consecutive (e lo sarà credo per parecchio tempo, dovrei controllare).
Il match, se dovessimo basarci sul lottato, è anche migliore di quello di WM3. Con Hogan che ha un'offensiva nettamente maggiore. Andre sembra perfino piu' mobile del solito e meno dolorante. Forse la schedule limitata del periodo gli aveva permesso di prepararsi meglio. Però va detto che la sconfitta dell'edizione precedente gli aveva tolto quell'aura di imbattibilità ed il match qui ne risente.
Il finale ha anche poco senso perlomeno per i parametri odierni. Hogan infatti sottrae a DiBiase la sedia che voleva usare e la usa per colpire Andre. L'arbitro anzichè chiamare la squalifica attende che anche Andre faccia altrettanto e poi squalifica entrambi. Hulk poi nonostante abbia perso la possibilità di competere per il titolo pesta Virgil e poi resta sul ring a festeggiare come da tradizione. Però è Hulk Hogan, glielo possiamo concedere!

Il match successivo vede Di Biase battere Muraco in una contesa che mette il luce l'abilità sul ring del Million Dollar man. Ricordo che da bambino apprezzavo particolarmente i match di DiBiase. Come saprete all'epoca nelle puntate settimanali andavano in onda solo ed esclusivamente match contro jobber per cui si finiva col vedere sempre lo stesso copione, con la superstar WWF che dominava e vinceva in pochissimo tempo. Di Biase faceva eccezione perchè con la gimmick dell'heel codardo ogni tanto rischiava di perdere o ti dava quella sensazione e quindi da spettatore finivi con l'essere maggiormente coinvolto dalla cosa. Tra l'altro Ted fisicamente è sempre stato abbastanza mingherlino però apprezzavo il suo sapersi muovere sul ring, sfruttando le debolezze avversarie. Qui fa esattamente questo, utilizzando lo slancio di Muraco per gettarlo sulle corde e ottenere il pin decisivo contro un avversario fisicamente piu' forte

Anche Savage prosegue nel torneo battendo Greg Valentine. Questo incontro fa capire comunque quanto fosse quotato Valentine. Questi infatti domina per gran parte del match e anche alla fine viene piegato solo da un roll up (mossa che soprattutto all'epoca dava l'impressione di una vittoria di rapina). Purtroppo il lottato di Valentine è tra le cose che trovo invecchiate peggio di queste prime edizioni. Dovrebbe dare la sensazione di pesantezza dei colpi (da qui credo il soprannome the hammer) ma non ci riesce granchè bene, complice anche una fisicità, con tutto il rispetto, da pensionato. Eppure era uno degli heel piu’ credibili e comunque meno “sporchi” dell’epoca

Segue un match divertente che vede fronteggiarsi Brutus The Barber Beefcake e The Honky Tonk Man.
Brutus con la gimmick del barbiere è estremamente over col pubblico ed il sosia di Elvis è invece perfetto nel ruolo di punching ball. Ne viene fuori una contesa leggera pur avendo in palio il titolo intercontinentale. Alla fine Brutus ha la meglio solo per squalifica ma si prende gli applausi del pubblico quando tosa il povero Jimmy Hart che senza occhiali e coi capelli piu’ corti appare davvero irriconoscibile.

Decisamente meno riuscito, anche se con finalità simili, è l match successivo; un tre contro tre che vede fronteggiarsi The Islanders (Haku e Tama) con Bobby Heenan contro The British Bulldogs e Koko B. Ware. Nonostante le belle power moves di Davey Boy Smith il match racconta poco ed è piu’ che altro un angle che porta a ciò che tutti agognano, ovvero il cane Matilda che morde The Brian . Il manager in quegli anni aveva piu’ o meno lo stesso ruolo dell’Heyman attuale e riscuoteva forse anche piu’ odio. Sul ring si presenta con quella che sembra una camicia di forze ma credo sia invece uno strumento per gestire i morsi di un cane. Ed in effetti alla fine del match (vinto dagli heel proprio con pin di Heenan) una svogliatissima Matilda insegue o viene indotta ad inseguire Heenan. Poi viene addirittura fisicamente presa e messa sopra a The Brain come per dare l’intenzione dell’aggressione, quando invece il cane era tranquillissimo e pur nulla volenteroso di attaccare. Un segmento piuttosto trash e fatto maluccio. Non sempre il comedy funziona

Ho dimenticato di citare (non ricordo se avvengano prima o dopo) due momenti a loro modo iconici: il tentativo di strozzamento di Mister Baseball da parte di Andre The Giant e il momento posing di Jesse the Body Ventura (totalmente e a caso). Ne approfitto per ribadire che Ventura è mio parere di gran lunga il miglior commentatore della storia del wrestling.

Un’altra citazione che ho dimenticato è quella di Superstar Billy Graham, leggenda del ring che qui accompagnava Muraco. Graham credo sia la superstar che piu’ ha influenzato la nascita di Hulk Hogan per cui tutti noi le dobbiamo un po’ qualcosa credo.

Tornando al torneo, mentre di Biase grazie alla doppia squalifica di Hogan e Andre passa diretto in finale, Macho man si deve giocare la semifinale con One Man Gang (a sua volta piu’ fresco di un match per aver beneficiato del time limit tra Roberts e Rude). In questo modo ancora una volta Savage si ritrova a fare il topo col gatto, cercando di evitare il mastodontico avversario. E qui poi avviene un qualcosa di abbastanza non ordinario, ovvero One Man Gang che prima colpisce Savage col bastone di Slick (non visto dall’arbitro) ma poi continua ad infierire, mancandolo tra l’altro, e si fa squalificare. Ora io non ho seguito le storyline e le puntate settimanali dell’epoca ma non caoisco se Di Biase avesse pagato anche One Man Gang per indebolire Macho man altrimenti il suo comportamento non si spiega visto che di fatto si autoelimina dal torneo ad un passo dalla finale e in modo abbastanza demenziale. Continuano quindi le vittorie non limpidissime di Savage (dopo un roll up e una vittoria comunque sofferta al primo turno). Insomma non secondo me un modo leggendario di portare un wrestler a vincere un titolo per la prima volta.

Prima del main event abbiamo un gradevole incontro di coppia che vede l’esordio a Wrestlemania dei Demolition contro la coppia formata da Tito Santana e Rick Martel (gli Strike Force). Come spesso ho ripetuto i tag team matches dell’epoca sono quasi tutti ben fatti, con regole semplici ma efficaci. I Demolition sono davvero imponenti e dominano la scena dando la sensazione di tenerti fisicamente all’angolo con mosse combinate ed efficaci e pochi fronzoli. Tito Santana dal canto suo è perfetto nel ruolo del “face in peril”, ovvero il buono in pericolo che deve fare di tutto per ottenere l’hot tag. Alla fine ci riesce ma ciò non basta a evitare la sconfitta. Particolare il segmento finale con i Demolition che colpiscono Martel non visti dall’arbitro e contestualmente Santana che colpisce lo stesso arbitro inavvertitamente col risultato che quisti finisce ko e tarda a contare il pin vincente. Un qualcosa di poco sensato ma che comunque ho apprezzato perché rispetto ai match odierni c’è spesso la sensazione dell’imprevedibilità e non della predeterminazione. Quindi anche errori o scelte incomprensibili assumono valore di gradimento almeno per quanto mi riguarda

Ed arriviamo alla finale del torneo: Macho ;man Randy Savage contro The Million Dollar man Ted Di Biase, due icone di quell’epoca. Il match può tranquillamente dividersi in due parti. Nella prima Savage ha enormi difficoltà perché ogni volta che si prende un vantaggio, Andre The Giant da fuori ring lo danneggia e permette a Di Biase di reagire. La cosa si ripete in almneo tre occasioni finchè Macho man in un segmento ormai iconico chiede a Elizabeth di correre a chiedere a aiuto. E a chi se no se non ad Hulk Hogan?? Il pubblico si infiamma ed il match diventa piu’ interessante. Bello il finale con Macho man che fallisce il volo dalla terza corda e finisce vittima della sleeper di DiBiase. Ma Hogan approfitta della confusione per colpire Ted con una sediata e permettere a Savage di ottenere pin e titolo. Un’altra vittoria non limpida dunque ma che contro le malefatte di Di Biase appare ben meritata. Hogan e Savage festeggiano sul ring assieme a Miss Elizabeth in un momento di grande euforia e che è l’elblema della potenza dei Mega Powers. In questa occasione Hogan cerca di farsi da parte ma ha un carisma talmente straripante che è impossibile per lui non attirare l’attenzione ad ogni gesto. Va detto però che Savage è probabilmente l’unico wrestler al mondo a poter reggere il ring con Hulk in quel momento.

Si chiude quindi un’edizione che ha avuto una formula particolare, da me non apprezzata particolarmente (ma credo da nessuno visto che non fu piu’ riproposta) e che non ha messo in mostra grandi match (salvo, per me, quello tra Rude e Roberts), però c’è stato comunque il grande fascino del titolo vacante e la presenza contestuale nel main event di grandissime icone dell’epoca (non so perché ma mi viene un po’ di nostalgia ripensando alla puntata di Baywatch con Hogan e Macho man anche se di molto successiva).

In definitiva consigliato ovviamente ai fan di Macho man e dei Mega Powers e a chi ama i tornei per determinare il vincitore di una cintura
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Wm 4 è l'edizione con in assoluto il maggiore numero di match. Ci credo che, di conseguenza, la breve durata degli incontri non ha permesso di emergere a sfide leggendarie.
Io comunque apprezzo moltissimo la formula del megatorneo da svolgersi in una sola serata, mentre odio quelli spalmati su più settimane. Nella storia (escludendo i primi King of the Ring) l'evento si ripetè solo a Survivor Series 1998. Sarebbe giusto rimetterlo in opera ogni volta che un titolo mondiale si ritrova vacante per qualche motivo.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Colosso ha scritto: 27/02/2024, 21:45 Wm 4 è l'edizione con in assoluto il maggiore numero di match. Ci credo che, di conseguenza, la breve durata degli incontri non ha permesso di emergere a sfide leggendarie.
Io comunque apprezzo moltissimo la formula del megatorneo da svolgersi in una sola serata, mentre odio quelli spalmati su più settimane. Nella storia (escludendo i primi King of the Ring) l'evento si ripetè solo a Survivor Series 1998. Sarebbe giusto rimetterlo in opera ogni volta che un titolo mondiale si ritrova vacante per qualche motivo.
Diciamo che con le formule attuali (che già da qualche anno superavano le 5 ore, mentre ora si arriva tranquillamente a 8-9 spalmate su due serate)
si potrebbe avere un torneo con anche match lunghetti. Nell'edizione 4 invece erano davvero tutti troppo brevi per emergere, tranne appunto quello che ho citato tra Rude e Roberts
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Let's go with

WRESTLEMANIA 5 (prima parte)

E qui comincia a salire la nostalgia, perchè io ho cominciato a seguire il wrestling piu' o meno in questo periodo, quindi questa edizione (e soprattutto la successiva) la sento come mia molto piu' delle precedenti.
Si parte già con la voce fuori campo (Vince, se non erro) che annuncia come I MegaPowers esploderanno stasera, un tentativo di dare un impatto cinematogafico sin dai titoli di testa. Non siamo ancora i livelli piu' moderni ma rispetto alla prima edizione si vede il tempo che è passato e si notano le migliorie grafiche.

Non migliora invece la mia percezione di America the Beautiful, ma anche questa ce la siamo tolta.
Ah siamo (ancora) alla Trump Plaza ed il futuro presidente USA appare bello pimpante in prima fila. Non scadrò nella politica, quindi sorvoliamo...

L'opener, come da tradizione ormai, è un match che non dice granchè e che probabilmente oggi non verrebbe scelto per iniziare uno show così importante. Sono infatti di fronte King Haku (uno dei re meno carismatici della WWF) ed Hercules, versione face. Come dicevo qui ormai i personaggi della mia infanzia stanno ri-prendendo vita (ricordavo infatti Hercules come buono, anche se i miei ricordi si mischiano un po' con la sua versione precedente con corpetto e senza catene) per cui ogni match ha quel qualcosa che me lo fa apprezzare. Questa è una contesa molto fisica ovviamente, anche se i due sono anche tutto sommato relativamente agili sul ring nonostante la stazza. Vince Hercules in maniera abbastanza convincente ma da un opener è lecito attendersi qualcosina in piu'

E qual qualcosina arriva nel match successivo, che a ben vedere sarebbe stato molto piu' adatto ad aprire lo show. Ragazzi I Rockers e di conseguenza l'esordio a Wrestlemania di Mister Wrestlemania himself, Shawn Michealsl!! E dall'altra parte una delle gimmick piu' iconiche della mia infanzia, forse la piu' riconoscibile in assoluto, The Big Boss man, qui in coppia con Akeem (l'ex One Man Gang). Adoro queste tipologia di tag team match con i due grossoni a dominare e Micheals e Jannetty a dare spettacolo. Senza nulla togliere a marty, quando il futuro HBK è sul ring il match assume connotati differenti. Non sta a me dirlo ma ogni cosa che Micheals tocca è oro, anche qui, nel 1989. E dire che al microfono (visto nel segmento pre match) appariva molto acerbo, ma sul ring si vede già lo showstopper che sarà. rende interessante letteralmente ogni cosa che fa. Purtroppo il suo status all'epoca era rasoterra e così uno splash devastante di Akeem lo costringe al conto di 3

Segue una rivalità che negli anni diventerà quasi un classico (anche a Wrestlemania), ovvero Brutus Beefcake contro Ted Di Biase, qui finalmente nella sua versione the million dollar man con tanto di abito, cintura e, ovviamente, Virgil al seguito. Sicuramente un downgrade per Di Biase dopo il main event di WM4, anche perchè va detto che Beefcake punta tutto su gimmick è carisma perchè sul ring è molto lento e ripetitivo. Alla fine, anche per colpa di Virgil, o due finiscono fuori ring ed il match finisce in count out col barbiere che alla fine prova a farsi giustizia con le cesoie ma senza fortuna (anche perchè, come notano anche i commentatori, non è possibile rasare il già pelato maggiordomo di colore)

Andiamo avanti con l'arrivo di altri due idoli della mia infanzia: i Bushwhakers! Ricordo che erano i preferiti anche di mio padre, con la loro rozza camminata stile soldato, imitata da adulti e bambini tra il pubblico. Una coppia davvero esilarante, con mosse ai limiti dell'assurdo, leccate in testa, agli avversari e ai giornalisti e tanta sana follia. Gli avversari sono gli anonimi Fabulous Rougeaus che finiscono sconfitti in breve tempo diventando tra i pochi, credo, a perdere un match di cartello contro i Bushwhakers. Questi ultimi infatti erano perdenti cronici ed anche questo ne aumentava ai miei occhi di bambino la simpatia. Sarò esagerato ,ma forse, forse, senza quella buffa camminata ora non sarei qui a scrivere di wrestling, perchè a volte la magia nasce da piccole cose e il comedy è una di queste

Poco dopo abbiamo un altro esordio clamoroso, quello di Mr Perfect. Suo avversario The Blue Blazer, sotto la cui maschera si dovrebbe nascondere un giovanissimo (e di lì a poco partente dalla wwf) Owen Hart. E qui non ho potuto fare a meno di vedere con un po' di rammarico un confronto tra due wrestler scomparsi davvero troppo presto. Purtroppo se questo avrebbe potuto essere un incontro clamoroso negli anni 90, qui a fine anni 80 abbiamo due personaggi (soprattutto Owen) ancora molto acerbi. Perfect però è già all'interno di una winning streak che lo porterà anche a sfiorare l'anno dopo la vittoria della Rissa Reale, per cui ovviamente sul ring la fa da padrone. Io adoravo letteralmente la finisher di Mister Perfect: il Perfect Plex. E anche qui arriva splendido e pulito come sempre nella sua esecuzione. Come si era detto di Randy e Bob Orton, qui al contrario è il padre (Curt) ad essere anni luce piu' carismarico del figlio (Curtis Axel in wwe). Una vittoria perfetta dunque alla sua prima Wrestlemania, peccato perchè il match è breve e racconta poco o nulla, mi aspettavo qualcosa di piu'

Abbiamo poi un altro tag team match, scontro di pura potenza tra i Demolition e i Powers of Pain (con Mister Fuji). Si tratta in effetti di un handicap match, direi il primo della storia di wrestlemania e prima del match abbiamo anche un breve segmento che mostra come Fuji abbia tradito i Demolition (o viceversa, sinceramente non mi è parso chiarissimo, wiki mi conferma che è il manager a tradire). Tra l'altro Barberian e Warlord da piccolino tendevo a confonderli con i Legion of Doom e entrambi davano una grande sensazione di potenza. Eppure, nonostante fossero in 3 contro 2, sono i Demolition a prevalere. Il modo è curioso perchè anticipa un celeberrimo spot utilizzato 4 anni dopo nel ME di Wrestlemania 9. Ovvero Fuji cerca di utilizzare il suo famigerato intruglio di polvere bianca (mai capito cosa fosse) ma lo getta erroneamente in faccia ad un compagno di squadra (come farà con Yokozuna) e alla fine è proprio Fuji a subire il pin decisivo.

E' la volta del match tra Dino Bravo e Ronnie Garvin e qui vi giuro che non ho capito perchè prima del match entra Jimmy Snuka (che non vedevamo da Wretlemania 1) che non fa nulla e non credo nemmeno si sieda al tavolo di commento. Vabbè..
Il match mette a confronto due fisicati tozzi, che però hanno una certa alchimia. Dino Bravo mi è sempre parso molto anonimo ma questo match lo vince in maniera anche abbastanza convincente. Poi Garvin si "vendica" colpendolo alle spalle ed infierendo sul povero manager Martin, dando il là ad un siparietto meraviglioso tra Gorilla Monsoon e Jess Ventura che prendono le parti dell'uno e dell'altro. L'ho già detto che The Body è il miglior commentatore della storia del wrestling? Mammia mia. Perfetto, con quel suo "Gorilla" usato per chiudere ogni frase rivolta a Monsoon. Fantastico

Ma passiamo ad uno di match piu' significativi di questa edizione: Gli Strike Force (Santana e Martel) contro i Brain Busters (accompagnati guarda a caso dal solito Bobby Heenan, sarei curioso di andare a vedere se ha fatto piu' comparsate lui o Jimmy Hart in queste prime 5 edizioni).
Questo è un bel match, non è un caso che gli Strike Force, un po' come i Rockers, fossero i beniamini del pubblico con la loro intensità e spettacolarita'. I Brain Busters invece erano lenti, tecnici e metodici, d'altronde Arn Anderson e Tully Blanchard erano due vecchie volpi. Molto bravi e carismatici anche nell'interazione col pubblico. Ne esce quindi un match divertente con cambi di fronte e 1 momento assolutamente decisivo, ovvero quello in cui Santana colpisce erroneamente il suo tag team partner. Nella storia del wrestling di momenti così ne abbiamo visti tanti ma mai a Wrestlemania. Martel rimane a terra e anche quando si rialza appare visibilmente stordito e irrritato. mai, nella storia di Wrestlemania, era andato in onda l'angle di un tradimento durante un match. Se vogliamo una cosa analoga capitava nel main event di WM1, ma era tutto successivo al match ed era il "colpito" a diventare face. Qui invece è il contrario. Martel abbandona il ring mentre Santana gli sta chiedendo il tag. Un po' come farà Eddie con Rey e tanti altri negli anni a venire. Non ho la pretesa di considerare questo un momento storico ma lo è per me perchè è ciò che porterà Martel a diventare The Model e quindi heel, arrivando un annetto dopo al per me fantastico match tra non vedenti con Roberts ( ma non anricipiamo troppo i discorsi). Martel quindi abbandona il match e Tito Santana cerca di resistere come può ma viene schienato dopo poco tempo. Subito dopo il match (cosa strana visto che oggi attenderebbero almeno il Raw successivo) Martel viene intervistato e spiega il perchè abbia tradito Tito, reo di trascinarlo sul fondo da quando si sono alleati.

E con il Piper's Pit che sta per iniziare (ma con un odiatissimo, in gimmick, Brother Love al posto di Hot Rod) mi fermo qui in attesa di proseguire con la seconda parte.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

Concordo in pieno sui due tag team match (Rockers e Strike Force) che fin qui sono i migliori dell'evento.
Michaels mi sembrava ancora più agile e spettacolare di ciò che sarebbe diventato dopo; ma mostrava anche la carenza di credibilità che l'avrebbe sempre accompagnato.
Strike Foce vs Brain Busters è un piccolo gioiello, combattuto alla grande anche nella fase di handicap. Anderson e Blanchard in WWF non ebbero lo stesso successo che nella NWA perchè considerati troppo "normali", non abbastanza personaggi. Magari il wrestling di oggi valutasse ancora i lottatori per il loro impatto sul pubblico invece che sull'essere indy darling...
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Proseguiamo

WRESTLEMANIA 5 (seconda parte)

Mi ero fermato all’inizio del Piper’s Pit, tra l’altro esordio assoluto per un talk dedicato a Wrestlemania.
Il segmento è tra i piu’ trash ci cui io abbia memoria ed è probabilmente (anzi direi senza dubbio) eccessivamente lungo e ripetitivo. Non so se sia la mia abitudine moderna alla frenesia ma qui davvero si rasenta la noia, nonostante il carisma dei protagonisti coinvolti. Si comincia appunto con Brother Love che inizia a straparlare sul ring (accompagnato da un non meglio precisato attore americano che non ho riconosciuto anche se credo fosse abbastanza famoso, tale Morton Downey Jr). Ovviamente viene interrotto proprio da Piper che si riappropria quindi del proprio show ed inizia a mettere alla berlina Brother Love. Ma lo fa con una lentezza esasperante, continuando ad ironizzare sul suo indossare un kilt scozzese (oltre a svariate altre cose che non comprendo nemmeno del tutto, colpa del mio inglese maccheronico o dell’accento scozzese di Rowdy). Morale della favola, Piper “denuda” Brother Love che mostra di indossare ridicoli mutandone rosse per poi fuggire nel backstage. Finita qui? Assolutamente no. Perché sul ring c’è ancora Morton Downey jr che finora si è limitato ad osservare la scena fumando un sigaro (o una sigaretta ora non ricordo). Sta di fatto che per 5 minuti abbondanti Piper lo incalza di domande e questi non fa altro che soffiargli fumo in faccia e Piper, OGNI VOLTA, gli dice di non farlo. La scena si ripete almeno 5 o 6 volte fino a quando Piper esasperato prende un estintore nascosto sotto uno sgabello e lo spara in faccia al malcapitato Morton. Un segmento infinito che volendo trovare un senso ha il suo perché nella mimica facciale di Piper e nella reazione comunque positiva del pubblico. Però mi lascia un misto di noia ed effetto cringe. La camminata di Piper ad uscire dal ring è comunque iconica, con quel sorrisetto e l’andamento scanzonato: una vera e propria icona di questo business che forse ha avuto meno di quanto meritasse (e si portava dietro una sorta di malinconia per i tempi che furono, perlomeno a me dava questa sensazione)

Il match successivo è invece un piccolo gioiello dell’epoca per chi , come me, ama il wrestling sopra le righe. Ande the Giant vs Jake the Snake Roberts, con tra l’altro Big John Studd come arbitro speciale. Questa è la prima volta (a Wrestlemania) che Andre affronta un avversario “normale”, cioè non un gigante come lui o un campionissimo come Hogan. Di conseguenza ha dalla sua il vantaggio enorme della stazza, però allo stesso tempo l’arbitro è quello stesso Studd affrontato nella prima edizione (qui con ruoli face e heel invertiti), ma soprattutto Roberts ha dalla sua Damian, un serpente temutissimo dal gigante francese (come si era da poco visto ad esempio alla Rumble del 89). Tra tutte le cose che mi piacciono del wrestling, quella in assoluto che mi gasa di piu’ è la paura negli occhi dei lottatori di fronte a qualcosa. Che sia Yokozuna che teme la bara di Undertaker, Hogan che teme un qualche nuovo rivale o cose del genere. La paura ti fa credere che quel qualcosa sia reale, al punto di terrorizzare anche uno grande e grosso come Andre The Giant in questo caso. E così per tutto il match, dominato dal gigante francese, Damian se ne sta li’ all’angolo ma tutti sappiamo che da un momento all’altro la paura potrebbe attanagliare Andre. Jake Roberts, maestro della psicologia da ring, su questa cosa ovviamente ci gioca e gli permette a tratti di stare nel match, reggendo bene il confronto col piu’ quotato avversario. Come spesso accade Andre rimane anche intrappolato tra le corde e ha qualche battibecco con Studd (a dire il vero molto apatico e inespressivo come arbitro ma direi come wrestler in generale). Alla fine un po’ dal nulla arriva Di Biase a rovinare i piani di Roberts (che stava per sguinzagliare Damian), ma alla fine Jake riesce comunque a liberare il serpente che mette in fuga Andre. Quest’ultimo viene squalificato credo perché prima di fuggire mette le mani addosso all’arbitro. Poco importa comunque, la storica vittoria va a Roberts

Passiamo a l’ennesimo tag team match: la Hart Foundarion vs Honky Tonk Man e Greg Valentine. Di quest’ultimo ho già detto parecchie volte ma la cosa buffa è che appariva così vecchio già dalle prime edizioni che ora sembra quasi paradossalmente ringiovanito. Match questo che tra tutti gli incontri di coppia di questa edizione è quello che mi dice meno. Fa sempre piacere vedere Hart e Neidhart lavorare assieme ma a parte questo c’è poco da dire, se non che per una volta il megafono di Jimmy Hart viene usato contro i suoi protetti permettendo a Bret di mettere a segno il pin decisivo.

Ma tutta l’attenzione del pubblico è per quello che avviene dopo. C’è infatti in palio il titolo intercontinentale (che, va ricordato, all’epoca aveva quasi il valore di un titolo mondiale…ora che ce ne sono due sarebbe sui livelli di quello di Rollins) tra lo sfidante Rick Rude e il campione, l’astro nascente della WWF, the Ultimate Warrior. La musica di ingrasso del guerriero è la cosa più fomentante della storia del wrestling. Nulla può essere paragonata a essa. Nemmeno (per me) Real American. Questa proprio ti dà la carica e vedere quel personaggio iconico arrivare a scuotere le corde è sempre uno spettacolo. Warrior poi, al di là dell’intensità, aveva proprio un look pazzesco. Quelle specie di stelle filanti/laccetti a gambe e braccia, la pittura facciale, il capello fluente, i muscoli. Sembrava una action figure in scala umana. Quando si parla di presenza scenica nessuno rende l’idea meglio di Ultimate Warrior. Rude all’inizio fa la parte perfetta dello sparring partner, lanciato di qua e di là dalla potenza dell’avversario. Poi il match si incanala su binari classici con il face a tratti in difficoltà ma mai domo. Non comprenderò mai le critiche a Warrior sul non saper portare avanti un match: guarda a caso tutte le sue contese pu’ importanti sono avvincenti, intense e con la giusta storia…un po’ di merito lo avrà anche lui o no? Il finale è molto ben realizzato con Heenan che con rapidità riesce ad arpionare da fuori il piede di Warrior facendolo scivolare all’indietro mentre realizzava un suplex. Una sconfitta beffarda di cui Warrior saprà rifarsi ma che in quel momento lasciava un po’ di amaro in bocca per un match che poteva dare anche qualcosina in piu’ per essere davvero top

Segue un match breve e piuttosto classico tra l’amatissimo Duggan e Bad News Brown. Ci sono personaggi che sono destinati nella memoria(e nella nostalgia) ad essere incasellati in un periodo storico e Hacksaw Jim Duggan è uno di questi (anche perché non lo vedremo piu’ negli anni 2000 salvo qualche comparsata alle rumble). Quindi i suoi match, i suoi HOOOOOOOOO li guardo sempre col sorriso sulle labbra. A vederli con spirito cririco però…meglio non pensarci. Doppia squalifica e via col prossimo match

Prima del main event c’è un altro incontro chiaramente riempitivo, con Red Rooster che batte in pochi secondo Bobby Heenan, qui nelle vesti di lottatore. Sicuramente una goduria vedere The Brain pinnato dopo che aveva beffato Warrior, però del match non c’è nulla da dire. Resta nella memoria l’iconico canto del gallo nel pre match.

Ed eccoci all’incontro finale, quello che per certi versi ha un po’ segnato quegli anni di wrestling, ovvero la rivalità tra i Mega Powers. Non mi soffermo troppo sugli ingressi perché direi cose già dette, però insomma Savage sul paletto che muove il dito mentre Hogan entra seguito dagli addetti del Trump Plaza…anche qui è storia del wtestling! Finora avevamo visto Hulk Hogan affrontare veri e propri mostri, mentre qui come avversario c’è sì il campione, ma un campione meno dominante di Hogan, e che infatti nelle prime fasi scappa, evita il confronto. E dire che nel pre match era stata mostrata quasi tutta la storia dei Mega Powers, con la gelosia di Savage crescente fino allo stra iconico momento nel backstage in cui avviene lo scontro. Il focus del match però non è Savage, ma Hogan. E’ Hulk che si ritrova costretto a combattere un match che non avrebbe voluto ma una volta in ballo, balla! E si dinmostra quasi subito superiore all’ex amico, il quale però non esita a farsi scudo di Miss Elizabeth e usare mezzucci vari. Con uno di questi approfitta della ferita al volto di Hogan per prendersi un certo vantaggio nel match e da qui in poi si entra nell’epica con l’Hulkster sempre straordinario nella parte del buono martoriato. Macho Man esegue anche la sua finisher e a quel punto sembra davvero la fine per l’Hulkmania ma NO! Il super Kickout classico di Hogan che letteralmente fa volare via l’avversario e poi quello sguardo. Quello sguardo con occhi spiritati e sbuffando. Quello sguardo che fa impazzire il pubblico e che nessun altro wrestler (nemmeno i miei preferiti) è mai stato in grado di riprodurre. Quello sguardo che dovrebbe far capiore a certi utenti piu’ giovani perché combattiamo da anni per avere personaggi e non solo mosse memorabili. Perché il wrestling è anche e soprattutto momenti e i momenti li fanno gli sguardi. Hogan si rialza dunque e qui, per anni, ho sempre pensato che il match si chiudesse in modo troppo repentino…ma sbagliavo la prospetiva. Perché l’iconica sequenza Hulk’s up, YOU e Legdrop of Doom nasce qui. Perlomeno a Wrestlemania nasce qui (anche se leggermente meno iconica nel TUUUUU). L’Hulkmania esisteva già , Hogan faceva già certe cose, ma qui nel main event di Wrestlemania 5 abbiamo Hulk Hogan all’ennesima potenza nella sua piu’ celebre sequenza di mosse usata per la prima volta. Savage non poteva che essere spazzato via. E così è.
Vince Hogan , festeggia col pubblico e chiude un’edizione che fa un po’ da ponte, per me, al wrestling che imparerò ad amare. Una edizione che ha due match iconici e che non a caso porteranno i due face piu’ importanti a chiudere l’edizione successiva.

Consigliato per chi vuole vedere due tra i piu’ grandi personaggi della storia del wrestling scontrarsi e poter dire di aver visto quando i Mega Powers sono esplosi!
Ultima modifica di ryogascorpio il 04/03/2024, 17:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Bravo Ryoga, i tuoi pezzi fanno impallidire quelli di molti editorialisti acclamati. E' una fortuna averti in esclusiva sul forum.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Colosso ha scritto: 04/03/2024, 15:49 Bravo Ryoga, i tuoi pezzi fanno impallidire quelli di molti editorialisti acclamati. E' una fortuna averti in esclusiva sul forum.
Grazie Colosso, ci metto tutta la passione possibile :-)
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Rieccomi!

WRESTLEMANIA 6 (prima parte)
Ve lo dico subito, sarò di parte, perché questa è in assoluto la mia Wrestlemania preferita (anche se soprattutto per via del main event).
E’ la prima di cui ho ricordi certi, l’ho vista praticamente in diretta una (se non erro) domenica pomeriggio.
E fu magia. Senza anticipare troppo quello che sarebbe stato il main event, l’attesa che avevo per questo evento non è stata quasi mai piu’ riprodotta nel mio cuore (salvo forse per WM26).

Tutto è magico a partire dall’inizio con quella bizzarra raffigurazione delle costellazioni che diventano poi le figure stilizzate di Warrior ed Hogan. Se Wrestlemania 5 era stato il teatro dello scontro dei MegaPowers, questa è ovviamente l’edizione della Ultimate Challenge, dove per la prima volta sono due face a scontrarsi e forse i piu’ giovani non possono capire l’importanza di questo fatto. Ma ci arriveremo
E’ tutto così magico che finalmente non c’è America The Beautiful! Lol
Non che l’inno canadese sia molto meglio ma almeno è una novità…

E anche l’opener si difende bene: Koko B.Ware contro The Model Rick Martel.
Credo sia uno dei migliori incontri in WWF del modesto Koko, che nella prima parte di match regala manovre quasi da highflyer davvero ben eseguite. Martel dal canto suo con l,a nuova gimmick è decisamente piu’ carismatico. Mammia mia mi sembra di sentire la voce di Peterson “well chi arriva adesso? Ragazzi..the Model…RickMartel!” Tra l’altro Martel fisico pazzesco, avesse avuto qualche centimetro in piu’ sarebbe stato considerato un big man e invece rientra nella categoria dei wrestler agili e intensi, con una buona chimica qui col buon Koko, ottimo nella parte del face in difficoltà. Alla fine a prevalere è proprio Martel, tra l’altro con una submission…cosa che se non vado errato non capitava dal primo match di Wrestlemania 1 (o forse era capitato un’altra volta dovrei controllare ma comunque finale che ci sta)

E abbiamo poi già un match storico che scrive una delle pagine piu’ belle di questi primi anni di Wrestlemania, ovvero il ritorno tra i buoni di Andre The Giant. Praticamente appena in tempo prima della sua scomparsa (si parla di qualche anno ma all’epoca gli allineamenti morali erano meno ballerini). E’ un tag team match tra i Demolition e la coppia Andre-Haku con in palio i titoli di coppia. Ora so che può sembrare esagerato da dire, ma la sola presenza di Andre The Giant in questo match fa capire cosa è il wrestling. Il gigante francese in sostanza sta quasi tutto il match all’angolo, venendo addirittura usato come “oggetto contundente” per colpire gli avversari nei pressi. E’ quasi impossibilitato a muoversi e i suoi colpi appaiono come goffi e lentissimi. Eppure vederlo lì, in attesa del tag, con quella sua espressione indecifrabile, innalza l’interesse per il match stesso. Come se avere avuto ancora una volta Andre the Giant a Wrestemania fosse una cosa di cui noi fan dobbiamo solo ringraziare. Un dono. Il match è discretamente combattuto dai sempre intensi Demolition con Haku che praticamente si ritrova quasi a fare la parte del face che non riesce a dare il tag (pur essendo heel). Questo perché il vero spostatore di equilibri nel match è Andre e i Demolition sono bravissimi a limitarlo e impedirne le interferenze. Ad un certo punto poerò il gigante francese si prende la scena con la forza e blocca alle spalle un avverasrio mentre l’arbitro è distratto. Ma qui avviene il patatrac con Haku che centra Andre con un superkick causando l’ormai solito incastramento tra le corde del gigante. I Demolition ne approfittano per schienare Haku con una mossa combinata e vincere i titoli. Ma la vera magia deve ancora arrivare. Heenan infatti letteralmente impazzisce , se la prende con tutto e tutti e finisce con l’inveire contro Andre the Giant. La cosa meravigliosa di questo segmento è che sono immagini che possiamo sentire, non capiamo ciò che dicono ma la mimica è evidente: Andre prova piu’ e piu’ volte a dire che non è colpa sua, che è stato Haku a colpirlo con un calcio. Ma Heenan non ne vuole sapere e insiste nell’accusa fino a schiaffeggiare Andre! L’espressione del gigante muta di colpo e in un attimo sembra diventare piu’ rapido e minaccioso, inizia a strangolare the Brain e mette in fuga anche Haku. Il pubblico ovviamente è in visibilio. Uno dei turn face meglio riusciti della storia del wrestling. Nulla di elaborato ma dannatamente ben fatto.

Io ve l’ho detto che questa edizione è meravigliosa.

Si prosegue con un match tra Hercules e Earthquake. Devo anche qui aprire una parentesi. Erathquake (o Terremoto) è stato in assoluto il wrestler che piu’ mi spaventava da piccolo. Anche piu’ di Undertaker. Questo perché era assolutamente imponente e la sua finisher aveva un qualcosa di crudele nel modo in cui la eseguiva e soprattutto nel fatto che spesso infieriva sugli avversari sconfitti con essa e questi spesso riportavano (almeno nella narrazione wwf) gravissimi infortuni. Non solo, quel suo saltellare sul ring come per ricreare l’effetto di un terremoto era ssolutamente iconico e anche piuttosto originale (non ho ricordi di altri wrestler che facessero una cosa simile). Earthquake sul ring dava l’impressione di un vero terremoto che stava per travolgerti, mettici anche il fatto ce lo stesso Hogan avesse mostrato di temerlo e il gioco era fatto: un heel assolutamente perfetto che, secondo me, avrebbe meritato almeno 1 titolo mondiale.
Il match con Hercules segue proprio la falsariga di quanto detto. Con i due che per certi versi riportano in vita il main event di WM3, con l’oggetto inamovibile che per vari parti del match appare davvero impossibile da buttare a terra. Eppure con grande sforzo Hercules ottiene ad un certo punto di mettere Erathquake in ginocchio ma è l’inizio della fine, infatti la reazione dell’avversario è rabbiosa e la danza del terremoto è prodromica alla sua devastante finisher: una sorta di seduta sul corpo dopo lo slancio dalle corde. Simile per certi versi a quella attuale di Nia Jax. Ai miei occhi di bimbo è sempre stata in assoluto la manovra finale piu’ credibile di tutte. Anche in questo caso il povero Hercules viene poi colpito una seconda volta su richiesta di Jimmy Hart e la sensazione di aver visto un heel fortissimo è servita

C’è poi un match tra Mister Perfect e Brutus Beefcake. Qui devo dire che da Perfect mi aspettavo qualcosa in piu’. Subisce per gran parte del match l’irruenza di Brutus (che alla fine, pur senza fare grandi match si è reso protagonista in quasi tutte queste prime 5 edizioni) e poi ad un certo punto fa un qualcosa di assolutamente inspiegabile. Ovvero utilizza la classica arma impropria passata dal manager (in questo caso un taccuino per gli appunti metallici di The Genius)ma poi non capitalizza cercando il pin ma prosegue il match normalmente. Nemmeno esegue o tenta di eseguire il Perfect Plex, anzi finisce poco dopo ribaltato all’angolo da Brutus e viene schienato un po’ dal nulla. E se non erro perde qui la sua imbattibilità dall’esordio. Non so, sicuramente una bella vittoria per Beefcake ma una modalità un po’ atipica. Alla fine The Barber come sempre si prende lo scalpo di qualcuno e la mala sporte tocca The Genius (molto bella l’immagine della tosatura sotto le note della theme music del barbiere)

Qui succede (a me) una cosa bizzarra. Perché stavo proseguendo con la visione dello show quando, controllando suk Wikipedia, mi sono accorto di aver saltato un match. O meglio, non trovavo il match tra Piper e Bad News Brown. Non ricordando esattamente la card ho pensato che magari Wiki si sbagliasse e avesse posizionato male i match , ma poi mi è venuto il dubbio di aver letto qualcosina anni fa e ho controllato. In effetti la WWE nel 2021 ha deciso di censurare il suddetto incontro poiché ci sarebbero stati gli estremi del razzismo, visto che Piper si era dipinto metà faccia di nero. Ho già avuto modo di dire che non scadrò in commenti pseudo politici in questo topic, ma qui non si tratta tanto di politica quanto di una censura per quanto mi riguarda senza senso. Un conto è se ci fosse in atto un messaggio politico che inneggia alla violenza, ma questi sono personaggi di fantasia, delle gimmick. Ci fosse pure un estremista islamico o un militare Irakeno (ops ci sono stati) cosa vuoi censurare? E’ come un film, censuriamo anche i film? Unica giustificazione, forse, il fatto che Piper fosse face (se non erro) e dunque poteva essere vista la cosa come una effettiva propaganda e non come un razzista heel che veniva pestato dal face (e che sarebbe stato piu’ accettabile). Resta il fatto che una censura postuma per me non ha senso. Ho provato a recuperare il match ma è impossibile o quasi. Lo avevo ovviamente visto all’epoca ma mi ricordo pochissimo a parte la pittura facciale di Rowdy ed il fatto che finisse in doppio count out.

Di lì a poco ci sarà un tag team match dove i due face (la Hart Foundation) sconfiggono the Bolsheviks in una sorta di squash, ma prima del gong attaccano alle spalle i due heel rei di star cantando il loro inno nazionale. Questo invece per la censura andava bene? Manifesto dell’ipocrisia umana. Su questo match ovviamente c’è poco altro da dire se non Bret che inizia ad acquisire una sua autonomia rispetto a Neidhart e lo vediamo interagire con un fan con l’iconico dono degli occhiali da sole.

Si passa ad un match molto classico tra Tito Santana e The Barbarian. Dico molto classico perché è lo scontro tra la forza bruta dell’heel e l’agilità del face. Anche se qui vale il discorso già detto per Rick Martel: Santana aveva un gran fisico ed era anche abbastanza alto. Talvolta c’è un po’ l’effetto straniante di vedere the Barberian comportarsi da big man senza avere la necessaria superiorità fisica sul buon Tito. Ho notato una cosa curiosa nel commento del match quando Monsoon sembra quasi anticipare la manovra conclusiva del match parlando di una clothesline che ancora non si era vista e che avverrà di lì a poco con Ventura che prova a metterci una pezza (però non escludo di aver frainteso io il tutto). Ad ogni modo, pur non essendo questo un match memorabile, la conclusione è davvero d’impatto con appunto una clothesline volante dal paletto che ribalta letteralmente Tito Santana permettendo a The Barberian di ottenere la vittoria.

Il match successivo avrebbe tutti i crismi per essere una vera e propria chicca. Arrivano sul ring infatti Macho Man Randy Savage, con la gimmick memorabile (e odiatissima) di Macho King e dall’altra parte “aaaaaameeeeee eeeeee rican dreeeeammm” Dusty Rhodes, al suo esordio a Wrestlemania. Dite quello che volete sulla sua gimmick dell’epoca ma la theme misic è talmente iconica da far impallidire quella pur splendida di Savage. Il Common Man giunge sul ring assieme a Sapphire e subito chiama come aiuto speciale anche Mizz Elizabeth (che avevamo visto molto combattiva nel backstage quasi ad alludere ad una sua partecipazione in un match). Ah, ho dimenticato di sottolineare come questa sesta edizione richiami un po’ la terza nell’utilizzo degli speciali mini ring a motore (o accompagnati) che permettono ai wrestler di arrivare sul ring senza camminare, o correre. Qui nel caso di Macho King addirittura la piattaforma si alzava per innalzare il re. Un po’ trash ma figo. Dicevo che questo poteva essere un match leggendario se fosse stato un confronto tra due icone, ma purtroppo è un mixed tag team match ed è utile ricordare quale fosse il livello del wrestling femminile all’epoca (non a caso quasi del tutto assente nelle prime 5 edizioni).Savage è accompagnato da Sensational Sherri che sicuramente era un bel personaggio ma a parte impattare a caso con gente sul ring non sapeva fare (non in questo caso perlomeno), mentre Sapphire poteva giusto risultare simpatica in coppia con Rhodes ma nulla di piu’. Alla fine è proprio lei ad ottenere il pin decisivo dopo che le cose migliori ovviamente le avevano fatte Dusty e Randy

Prima di darvi appuntamento alla seconda parte segnalo quelle che forse sono (perlomeno per me) le due migliori interviste backstage della storia della WWF, ovvero i segmenti di preparazione al main event prima di Hogan e poi di Warrior. Hulk parla di voler salvare Warrior (e quindi anche i suoi fan), ponendosi quindi come obiettivo da battere ma non in chiaro dualismo come faceva con gli avversari precedenti. Warrior dal canto suo iniziava a parlare dando le spalle alla telecamera e invocando forze e spiriti che gli avrebbero permesso non di distruggere ma di unire, o sarebbe meglio dire, annettere l’Hulkmania al suo dominio. Un promo folle che per anni fu anche citato (e spernacchiato) nel DVD Self Destruction of the Ultimate Warrior (assieme ad altri simili) ma che è invece assolutamente perfetto. L’Ultimate Challenge ci attende e ci vediamo per la seconda parte!!
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

Recensione davvero stupenda Ryoga! La migliore che abbia mai letto su Wm 6.
Si percepisce proprio tutta la tua passione.
Quello di Andre è davvero un momento storico perchè si tratta del suo ultimo match in WWF, anche se fece numerose altre apparizioni come face in supporto di altri wrestler. In assoluto però non è l'ultimo match della sua carriera, perchè ne combattè ancora uno in Giappone, sempre contro i Demolition, in coppia con Giant Baba.

Non sapevo della censura di Piper vs Bad News Brown e biasimo l'ipocrisia del Network. Cavolo, tutti i match di Benoit sono ancora presenti e commentati, e invece questa roba innocua la eliminano?
Per fortuna io ho il match presente sulla vhs e sul dvd ufficiali dell'evento. Classico incontro divertente di Piper, tutto in modalità rissa.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Colosso ha scritto: 07/03/2024, 4:04 Recensione davvero stupenda Ryoga! La migliore che abbia mai letto su Wm 6.
Si percepisce proprio tutta la tua passione.
Quello di Andre è davvero un momento storico perchè si tratta del suo ultimo match in WWF, anche se fece numerose altre apparizioni come face in supporto di altri wrestler. In assoluto però non è l'ultimo match della sua carriera, perchè ne combattè ancora uno in Giappone, sempre contro i Demolition, in coppia con Giant Baba.

Non sapevo della censura di Piper vs Bad News Brown e biasimo l'ipocrisia del Network. Cavolo, tutti i match di Benoit sono ancora presenti e commentati, e invece questa roba innocua la eliminano?
Per fortuna io ho il match presente sulla vhs e sul dvd ufficiali dell'evento. Classico incontro divertente di Piper, tutto in modalità rissa.
Ti ringrazio Colosso.
Wrestlemania 6 ha rappresentato l'apice del mio amore per il wrestling e ci tenevo a commentarla bene.
Ricordavo che fosse uno degli ultimi match di Andre ma non ne ero sicuro, grazie per la precisazione.

Di Piper pensa che ero convinto di essere l'unico a non saperlo, mi consola.
Sì non ha senso questa cosa. Avevi proprio ragione quando dicevi che i cataloghi in streaming non avranno mai la certezza delle registrazioni conservate a casa, che nessuno potrà portarti via
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

E con una lacrimuccia nostalgica chiudiamo anche il commento della meravigliosa sesta edizione.

WRESTLEMANIA 6 (seconda parte)

Ripartiamo col solito match frizzante dei Rockers, qui contrapposti all’Orient Express (Sato e Pat Tanaka). Ricordo benissimo che Micheals e Jannetty erano i beniamini del pubblico e anche miei proprio perché eseguivano manovre rapide e combinate, sempre divertenti e molto coreografiche…e questo match non fa eccezione. Magari oggi le stesse manovre , o anche piu’ contorte le vediamo in ogni puntata settimanale ma per l’epoca era un vero piacere per gli occhi. C’è da capire poi che non si tratta dei classici voli da highlyer in un match singolo, ma è tutto svolto in sincronia col proprio partner e all’epoca i tag team erano stabili e soprattutto quasi una cosa sola. Quindi affrontare i Rockers significava imbattersi nella velocità e frenesia “congiunta” dei due che li rendeva ancora piu’ insidiosi (mentre in singolo, come alla Rumble ad esempio, potevano fare ben poco). Ecco questa idea che la coppia, quando unita, aumentasse esponenzialmente il valore del singolo si è un po’ persa di recente. Nonostante fossero jobber cronici mi è dispiaciuto vedere anche qui una sconfitta beffarda contro il dimenticabilissimo Orient Express. Mr Fuji distrae infatti Jannetty fuori ring causandone poi un attacco alle spalle col solito sbuffo di polvere bianca ad acciecarlo. Qui il finale è anche abbastanza strano con Marty che barcolla fuori ring e addirittura si ribalta si una transenna e finisce in mezzo al pubblico, con Micheals che praticamente passa di lì ma nemmeno cerca troppo di aiutarlo. Col, risultato che l’Orient Express vince per count out

Successivamente mi stupisco di vedere tornare sul ring Earthquake che però in questo caso fa solo da accompagnatore di Dino Bravo, il quale affronta Jim Duggan. Spassosissimo il commento di Jess the Body Ventura (ho già detto che è il miglior commentatore di sempre? Lo ripeto) che ironizza sulla bandiera americana dicendo qualcosa come “Allora avevo ragione a pensare che Duggan fosse un’idiota, siamo in Canada, cosa ci fa con la bandiera americana?”.
Bravo e Earthquale tra l’altro me li ricordo benissimo come una coppia heel davvero temibile, mi viene in mente in particolare un segmento con Hogan che veniva accerchiato da loro ed era molto in difficoltà.
Ad ogni modo, al di là del commento di Ventura, il pubblico qui fa esattamente quello che fa di solito, ovvero osanna Duggan e fischia Bravo, pur essendo quest’ultimo di origini canadesi. Questo perché negli anni 80 la narrativa era piu’ importante dei protagonismi. Hacksaw era davvero comunque uno dei wrestler piu’ over di sempre, oserei dire secondo solo a Hogan e Warrior. E qui si prende anche una bella vittoria, resistendo alle interferenze di Terremoto e Jimmy Hart ed utilizzando il suo iconico bastone per colpire alla schiena Bravo e schienarlo. Purtroppo per lui nel post match Earthquake lo devasta tre volte con la sua terribile finisher (capite poi perché da bambino mi terrorizzava?).

Andiamo oltre ed abbiamo qui un altro match dallo star power leggendario: Ted Di Biase contro Jake the Snake Roberts, con in palio la cintura del Million Dollar Man!
Tra l’altro qui finalmente Di Biase entra con la sua iconica theme music “Money money money money money….” Che da piccolo mi faceva letteralmente impazzire. Penso che fosse l’unico caso di tifo per un heel, imprintato dal suo essere entrato con l’1 alla Rumble del 1990. Qui però ha contro un altro mostro sacro, uno dei wrestler preferiti all’epoca da Dan Peterson, ovvero Jake Roberts come sempre “accompagnato” dal serpente Damian. Questo match vede di fronte a l’altro due maestri del ring, entrambi non dotati di fisici particolarmente possenti e quindi abili a sfruttare piu’ che altro gli errori dell’avversario o a ribaltare l’esito di una manovra che con delle counter ben assestate. I due si studiano, sfruttano i rispettivi punti di forza (Virgil a bordo ring e il serpente Damian all’angolo come minaccia costante) e cercano costantemente un pertugio che possa portare alla mossa risolutrice. A parte qualche Ola un po’ a caso il pubblico sembra preso dalla contesa, in particolare invocando il famigerato DDT, mossa finale di Roberts che non lasciava quasi mai scampo. Purtroppo quello che poteva essere un grande classico ha un finale un po’ così così, con Virgil di nuovo protagonista nelle interferenze causando l’ennesimo finale per count out con vittoria per Di Biase. Dico ennesimo perché negli ultimi anni siamo abituati a vedere arbitri contare in maniera lentissima e spesso il count out viene solo fatto credere per poi vedere entrambi i contendenti rientrare sul ring immancabilmente al 9. In queste prime edizioni invece il tutto avviene in modo molto piu’ rapido e a tratti caotico, tanto che la sconfitta di Roberts sembra un po’ arrivare dal nulla. Ovviamente un po’ di sana vendetta del face la abbiamo nel post match con Di Biase costretto a ingoiare i suoi amati dollari e Jake che insegue gli heel nel backstage con Damian al seguito.

A seguire un match molto molto rapido che mi dà l’occasione di dire però alcune cose.
Intanto si può notare con piacere che ormai la prassi di introdurre ai match brevi filmati riepilogativi inizia a prendere piedi e non solo per i main event appunto. Non si parla delle produzioni holliwoodiane odierne ovviamente ma almeno si può capire a grandi linee l’andamento di un feud e i motivi di una sfida. Qui ad esempio è in scena lo scontro tra due ex tag team partners, Akeem e Big Boss Man, con il poliziotto da poco turnato face. Inoltre direi che da questa edizione TUTTI i wrestler entrano con una loro theme music, cosa che oggi ci appare scontata ma prima assolutamente no (basti pensare che nella prima edizione la musica d’ingresso l’aveva solo Hulk Hogan). Penso che unire udito a vista sia stata una delle grandi genialate della WWF rendendo i wrestler vere superstar. Prima del gong, dal nulla riappare Di Biase che attacca Big Boss man, reo di aver rifiutato di accettare la corruzione del Million Dollar man. Ma nonostante questo vantaggio Akeem riesce a mantenere il controllo del match solo nei primi minuti per poi soccombere quasi subito alla finisher dell’avversario. Una bella vittoria per il poliziotto, davvero molto over in quel periodo.

C’è poi un siparietto comico con Honky Tonk Man e Greg Valentine (con un’improbabile tinta nera, avevo rimosso questa cosa!) che presentano sul ring il loro nuovo singolo, salvo essere interrotti e messi in fuga dai Bushwakers. Per inciso la nuova canzone non è nemmeno malaccio anche se non sarà mai iconica come la sua storica theme music “I’m just an honkly tonk maaaaan, i’m cool, i’m cocky, i’m baaaad”. Forse sono stato troppo severo nei miei giudizi passati su questo wrestler, emblema di come l’abilità in ring in WWF fosse (ma sia o dovrebbe essere tuttora) relativamente importante quando si hanno carisma da vendere e qualche catchphrase accattivante).

Ormai siamo vicini al main event, vediamo tra il pubblico gente con la faccia pitturata come Warrior, ma prima un succoso antipasto: Rick Rude se la deve vedere con nientepopodimeno che Superfly Jimmy Snuka che di fatto fa qui il suo esordio a wrestlemania. Vedete quanto è spettacolare questa sesta edizione?? Hogan, Warrior, Big Boss man, Snuka, Shawn Micheals, i Demolition, Eartquake, Andre The Giant, Mister Perfect, Brutus Beefcake, Macho Man, Ted Di Biase, Dusty Rhodes, Duggan, Roberts, Bret Hart Rude…ma ci cosa stiamo parlando?! C’è il meglio del meglio della WWF (manca solo Undertaker praticamente).
Comunque il match non è niente di che. Snuka appare davvero molto arrugginito. Ricordo come Peterson le lodasse le manovre aree ma qui ne fa ben poche e l’ultima gli causa anche la sconfitta. Rude invece si dimostra ancora una volta un performer solido, capace di vendere molto bene le manovre avversarie mascherando quindi anche in parte i limiti di Snuka. Curioso come il finale sembri estremamente affrettato con Rude che subito dopo il pin esce dal ring e la telecamera nemmeno inquadra lo sconfitto Snuka. Sconfitta che arriva nonostante un tardivo kickout in maniera simile a quanto avverrà nel main event…una cosa questa praticamente scomparsa ora giacchè i wrestler (a meno che non si tratti di un inside cradle o cose del genere) quando perdono restano immobili e non succede quasi mai che un kickout possa arrivare dopo il 3. Di nuovo la “perfezione” odierna in alcune sequenze da a volte la sensazione stucchevole di essere recitata in modo plateale, mentre le sbavature dell’epoca incuriosiscono e lasciano la sospensione dell’incredulità piu’ facilmente.

Ma basta perdersi in dettagli…è tempo di main event, è tempo di Ultimate Challenge, è tempo di champion vs champion, il titolo del mondo contro il titolo intercontintale…è tempo di Hulk Hogan contro Ultimate Warrior. Il match probabilmente piu’ famoso in Italia, il piu’ amato dal sottoscritto e oggettivamente uno dei main event piu’ iconici della storia di Wrestlemania e piu’ in generale del wrestling. Come ho già avuto modo di scrivere in passato è quasi impossibile per chi non l’ha vissuto comprendere la magnitudo di un evento del genere, non solo si scontravano i due piu’ grandi campioni del momento ma lo facevano con la stessa attitudine morale e questa cosa, negli anni 80/90 non era praticamente mai successa. Mai a Wrestlemania, figuriamoci nel main event. Anche il famoso scontro tra Hohan e Andtre era avvenuto dopo che il gigante francese era “diventato cattivo”. Questo perché il wrestling ha funzionato , funziona, e sempre funzionerà sulla contrapposizione tra bene e male. Il fatto che negli anni di tanto in tanto si esca da questo seminato non deve trarre in inganno..un John Cena vs Batista del 2008 (ma anche se lo avessimo spostato nel 2005), o un ipotetico Cody vs Seth attuale non potrebbe MAI e POI MAI anche solo pensare di raggiungere l’importanza storica di Hogan vs Warrior. Stiamo parlando di due dei piu’ forti wrestler in chiave mark di sempre, nonchè dei pu’ amati della WWF per la prima ed unica (ahimè in wwf) volta contro. Perfino io che amavo Warrior in quel match avevo il cuore diviso perché comunque mi piaceva moltissimo anche l’Hulkster. Ripeto questo è un match assolutamente senza precedenti e che non potrà mai piu’ essere riproposto allo stesso livello di intensità, non con i ritmi moderni perlomeno.

Tornando alla narrazione, nel prematch ci raccontano abbastanza bene come sia nata la rivalità, con il primo faccia a faccia alla mitica rumble del 1990, passando per alcune interferenze sbagliate e fraintendimenti che hanno portato i due a covare una certa rivalità e anche diffidenza. Ma nonostante ciò entrambi arrivavano al main event da campioni, da face, e con quell’area di imbattibilità che giusto 3-4 nomi hanno avuto nella storia del wrestling (ci metterei giusto il primo Undertaker e il Lesnar post streak a quel livello, e Andre the Giant ovviamente). Entra per primo Warrior, naturalmente correndo e NON utilizzando il mini ring portatile. Abbiamo subito un’immagine iconica, questo matchne avrà tante, Warrior che sale sul paletto e troneggia sul ring guardando il pubblico mentre un assolutamente iconico mega poster di Hogan fa da contraltare sullo sfondo. Questa immagine, da sola, rappresenta Wrestlemania 6!
Poi entra anche Hogan, con il pubblico che impazzisce forse ancora di piu’ tanti che Peterson all’epoca sottolineò la cosa e si vede anche Warrior irritato che cerca con le mani di riavere il tifo dalla sua parte. E’ un momento elettrizzante, talmente iconico da poter essere l’unico a competere con lo scambio di sguardi tra lo stesso Hogan ed Andre the Giant tre anni prima. Hulk sul ring e Warrior sul paletto, col pubblico impazzito e diviso quasi a metà, anzi coi tifi che quasiu si mischiano e si fondono tra loro. Warrior che ha un ring attire pazzesco, una pittura sul petto fenomenale e Hulk con le sue movenze, i suoi sguardi. E’ tutto dannatamente perfetto. Il match inizia come nessun altro match è mai iniziato e mai inizierà, ovvero una sequenza di prove di forza per stabilire chi due due sia il piu’ forte. I due sono in assoluta parità su tutto. La sensazione è che il vecchio leone Hogan non voglia mollare ma che il nuovo leone Warrior abbia qualcosina in piu’. E’ quest’ultimo infatti a prendersi un primo vantaggio appena il match parte sui binari piu’ classici. C’è sicuramente una fase piu’ lenta che è forse l’unico piccolo neo in questa sfida meravigliosa ma poi accadono diverse cose eccezionali. Prima Warrior inizia la sua “danza” strattonando le corde e Hogan, per la prima volta nella sua carriera, non riesce a credere ai propri occhi non riuscendo a infliggere danni ad un avversario quasi in stato di trascendenza metafisica; ciononostante l’immortale riesce ad evitare uno dei colpi dell’avversario e l’arbitro viene colpito e finisce ko (debbo dire in maniera per una volta molto credibile). Qui prima Hogan e poi Warrior (cosa che da fan del guerriero non mi è ami andata del tutto giu) provano lo schienamento vincente ma l’arbitro ovviamente non può contare. Scena vista mille volte negli anni recenti, ma inedita in un main event di Wrestlemania (con lo scambio di pin ancora di piu’), anche se da fan del guerriero ho sempre pensato che avrebbe potuto fare kickout se avesse percepito l’arbitro (lo stesso vale per Hulk chiaramente). Il match entra poi nella sua fase finale, l’arbitro si riprende e Warrior riesce a d eseguire la gorrila press ma quando sta per schienare Hohan ecco di nuovo la famosa sequenza dell’Hulk’s up, you, pugni e legdrop of doom. La stessa identica che condanno’ Savage alla sconfitta. Ma stavolta Ultimate Warrior si sposta all’ultimo e prendendo la rincorsa dalle corde esegue uno splash su Hogan…1….2…e.3!! con Hulk che prova il kick out ma troppo tardi. Quell’attimo è impresso nella mia memoria da quando avevo 8 anni. Un tripudio di colori, la caduta di un mito, la nascita di una nuova stella, la musica del guerriero ed il pubblico che impazzisce, Warrior che esulta mentre Hulk cade in ginocchio indicando con le dita che gli mancava pochissimo per farcela. Perfetto. Tutto perfetto. Poi Hulk esce dal ring, prende la cintura e per la gioia di TUTTI la consegna a Warrior che di tutta risposta lo abbraccia. Il finale perfetto di una edizione (quasi perchè comunque ci sono stati anche match non degni di nota) perfetta ma che per un bambino di 8 anni, nel 1990 è piu’ che perfetta, è Wrestlemania all’ennesima potenza, è Ultimate Warrior con due cinture che festeggia sul ring, è Hulk Hogan che lascia il ring tra gli sguardi del pubblico, è l’Ultimate Challenge vinta dal mio wrestler preferito di tutti i tempi. E’, scusate se è poco, Wrestlemania 6.

Consigliata ovviamente per i fan di Ultimate Warrior, per chi vuole vedere il meglio della WWF condensato in 3 ore abbondanti e per chi ama questo spettacolo chiamato wrestling.
DaviL
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Iscritto il: 18/07/2020, 13:52

Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da DaviL »

Direi che hai descritto perfettamente quello che è successo tra Warrior e Hogan, complimenti.
Gli hulkamaniacs contro i warriors.
La sconfitta di Hogan e stato uno shock tremendo per me!! Credevo fosse veramente la fine dell'hulkamania.
Comunque volevo aggiungere che a parte l'adrenalina, il match è stato veramente bruttissimo. Tutto troppo scenografico. In diretta si vedeva pure chiaramente come Hogan ad ogni clothesline si buttasse a terra da solo.
Coreografia allo stato puro, messa su per mandare il pubblico in visibilio, ma come lottato obbiettivamente pessima.
Il match ha dato pure il via alla follia di Warrior, che non ha mai retto al peso dell'eredità di Hogan.
Nei giornali in inglese di importazione che trovavo in edicola si parlava chiaramente pure del calo di pubblico avvenuto con il regno di Warrior.
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