Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Discuti qui di tutto quello che vuoi inerente al wrestling. Per la WWE è SPOILER (e quindi va segnalato accuratamente) tutto ciò che non sia stato ancora trasmesso da Sky Italia. Per le altre federazioni è SPOILER quanto non sia stato ancora trasmesso in TV negli USA.
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Colosso
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

DaviL ha scritto: 08/03/2024, 19:56 Direi che hai descritto perfettamente quello che è successo tra Warrior e Hogan, complimenti.
Gli hulkamaniacs contro i warriors.
La sconfitta di Hogan e stato uno shock tremendo per me!! Credevo fosse veramente la fine dell'hulkamania.
Comunque volevo aggiungere che a parte l'adrenalina, il match è stato veramente bruttissimo. Tutto troppo scenografico. In diretta si vedeva pure chiaramente come Hogan ad ogni clothesline si buttasse a terra da solo.
Coreografia allo stato puro, messa su per mandare il pubblico in visibilio, ma come lottato obbiettivamente pessima.
Il match ha dato pure il via alla follia di Warrior, che non ha mai retto al peso dell'eredità di Hogan.
Nei giornali in inglese di importazione che trovavo in edicola si parlava chiaramente pure del calo di pubblico avvenuto con il regno di Warrior.
Opinioni. Io continuo a trovarlo il più bel main event della storia di Wrestlemania, niente di ciò che è venuto dopo l'ha superato.
Cena vs Rock, quello che doveva essere più concettualmente simile, è stato sì ottimo ma 3 piani sotto.
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ryogascorpio
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Continuiamo con un'altra edizione alla quale sono particolarmente legato..

WRESTLEMANIA 7 (prima parte)
Stavolta America the Beautiful non la scampo e devo segnalare con rammarico l'assenza al commento di Jess The Body Ventura, sostituito inizialmente dal poco ispirato Jim Duggan e in seguito dall'ottimo Heenan, che da qui in avanti formerà una storica coppia con Gorilla Monsoon.
L'opener di questa edizione (ovviamente non considero mai i cosidetti "dark" match) è tra i migliori visti finora: i Rockers contro Haku e the Barbarian. E' singolare come Haku nei miei ricordi di infanzia non compaia affatto, nonostante fosse protagonista di diversi match dell'epoca. Evidentemente non lasciava per me il segno. Questo match dimostra una volta di piu' quanto fossero veloci e divertenti i match dei Rockers, qui in particolare fa un figurone Marty Jannetty che almeno sul ring non sembrava sfigurare nei confronti del futuro Hbk. Per una volta finalmente i face riescono a prevalere e questa risulta una delle vittorie piu' prestigiose della loro carriera

Segue un breve scontro tra Dino Bravo e Texas Tornado. Quest'ultimo mi dava sempre la sensazione di essere una brutta copia di Ultimate Warrior. Ovviamente tutto dipendeva dal ring attire (in particolare gli stivali) e dal fisico muscoloso (anche se meno imponente): in realtà i due con ci azzeccavano niente l'uno con l'altro, con "al secolo" Kerry von Erich decisamente piu' abile e vario nelle manovre sul ring ma nettamente inferiore sotto tutti gli altri aspetti, a cominciare dal carisma. Dino Bravo dall'altra parte si avvicinava al crepuscolo della carriera e ne esce quindi un match dimenticabile, vinto dal Texas Tornado.

Una vera e propria sorpresa è invece la contesa che segue: The British Bulldog vs The Warlord. Questa è la prima volta che vediamo Davey Boy Smith in singolo a Wrestlemania e dall'altra parte c'è un lottatore spesso visto in coppia con the Barbarian, ovvero Warlord. Quest'ultimo è conosciuto soprattutto per aver detenuto per decenni il non proprio invidiabile record di eliminazione piu' veloce alla Royal Rumble, ma qui nella settima edizione sfoggia un fisico assolutamente incredibile. Di rado ho visto un lottatore piu' imponente sul ring, soprattutto al cospetto di British Bulldog che non era assolutamente un mingherlino. Warlord combatte un match chiaramente molto fisico ed estremamente credibile, con Davey Boy molto abile a cambiare del tutto il suo stile di lotta non potendo fare affidamento solo su power moves ed essendo in netta inferiorità fisica rispetto all'avversario. Non sarà un capolavoro a 5 stelle ma è un ottimo ottimo incontro tra due colossi con manovre davvero bene seguite e di impatto. Impressionante la finisher eseguita su un tale energumeno. Un bello spot per gli amanti dei big men

Abbiamo poi il match con in palio i titoli di coppia tra la Hart Foundation e i Nasty Boys. Io lo so che lo scopo della loro gimmick era proprio quello, ma i Nasty Boys mi davano un senso di schifo e sdegno davvero fuori dal comune. Fastidiosi, incapaci di agire senza scorrettezze e senza nemmeno un fisico degno di nota (massa grassi piu' che muscolare). Da un certo punto di vista, soprattutto quando sul ring c'è Bret, sembra che gli stili di lotta non si possano sposare bene per questo match, troppo raffinato quello di Hart rispetto ai grezzi avversari. Per mio gusto personale questo non è un bel match, anzi. Se però l'intento era fare imbufalire il pubblico con furto degli heel ai danni dei face lo scopo è pienamente raggiunto. Jimmy Hart infatti interferisce in ogni modo, l'arbitro un po' si addormenta e i Nasty ne approfittano per rubare letteralmente il titolo alla Hart Foundation, con lo stesso Jimmy hart che impazzisce di gioia rotolandosi fuori ring con le cinture in quello che è probabilmente uno dei momenti piu' alti (ed incisivi) della sua carriera.

Abbiamo poi, per me, è mi rendo conto che sia una valutazione molto soggettiva e nostalgica, uno dei capolavori della storia del wrestling quanto a trash, recitazione ed emotività, ovvero l'amatissimo (da me) e contestatissimo (da tanti) "match " con molte virgolette tra Jake Roberts e Rick Martel. Un filmato prima del match ci mostra come The Model avesse cercato di spruzzare profumo contro il serpente Damian con Jake che finiva con l'essere clopito agli occhi. Non potete capire l'impatto emotivo che ebbe questa scena nella mia vita da fan. Questo evento (assieme forse all'esordio di Undertaker e alla vittoria del titolo di Warrior) è assolutamente quello che ricordo di piu' della WWF. Sarà perchè avevo una sorta di fobia per le malattie agli occhi, sarà per la stipulazione di questo match, non saprei. Sta di fatto che quando nelle puntate successive Roberts mostrò alla telecamera gli effetti dell'attacco di Martel io ero assolutamente terrorizzato. Un occhio praticamente bianco, senza pupilla, come se fosse stato corroso da un acido...un effetto grafico raccapricciante per un bambino ma ancora oggi abbastanza impressionante. Ora i miei ricordi qui un po' si confondono perchè ero convinto che questo match (che da stipulazione prevedeva che entrambi fossero incappucciati per non vedere) fosse stato creato per permettere a Roberts uno scontro in parità. In realtà, intanto l'occhio acciecato era solo uno, ma poi già prima del match in un video e poi ovviamente durante l'ingresso Roberts entrava assolutamente normalmente, senza bisogno di bastoni o occhiali particolari. Nel mio immaginario la scena era stata diversa e questo forse ha contribuito a innalzare a mito questo incontro ma tant'è. Il match è assolutamente divertentissimo, perchè i due non vedono (sarò mark nel commento) e sono bravissimi a interagire col pubblico. Jake con la calma serafica di un cacciatore scafato studia la preda e chiede in maniera geniale al pubblico di indicargliela con le loro grida. Martel è al contrario in preda al panico, si arrovella per zittire il pubblico e tenta manovre goffe e molto divertenti. Il lottato tra i due è ridoto ai minimi termini, ma ogni manovra, anche la piu' basilare è pensata per uno scontro tra ciechi e secondo me è realizzata in mnaiera divina. E' un comedy mischiato a drammatico o drammatico mischiato a comedy. Per me questo è un capolavoro che non invecchia mai e diverte oggi come 30 anni fa. Alla fine la spunta Jake the Snake col DDT e una volta tolto il cappuccio appare sinceramente divertito dallo svolgimento del match. Un plauso a Rick Martel, assolutamente perfetto dall'inizio alla fine, riuscendo ad essere espressivo anche senza mostrare la faccia. Ripeto: capolavoro.

E da un capolavoro passiamo ad un qualcosa di ugualmente leggendario: l'esordio a Wrestlemania di Undertaker.
L'avversario non sarebbe nemmeno di secondo piano (come spesso viene fatto passare nei commenti alla streak), ma abbiamo già visto un anno prima come la carriera di Snuka non fosse sicuramente nel suo momento migliore. Qui comunque il focus è ovviamente tutto sul becchino, che è senza ombra di dubbio nella sua forma fisica migliore di sempre: imponente come stazza e con un ring attire iconico e inquietante. Inutile dire che i bambini tra il pubblico appaiono assolutamente terrorizzati. Ah, ho dimenticato di citare che tra il pubblico fu inquadrato (non qui, peccato) anche il mitico Macaulay Culkin! Taker combatte col suo solito modo lento degli inizi, con qualche lampo di velocità giusto nelle manovre ad impatto (come l'iconica clothesine in salto). Le poche volte che Superfly prova un'offensiva il becchino non vende la mossa, dando proprio all'epoca una sensazione di invulnerabiltà. Purtroppo la sequenza finale è un po' sporcata visto che Taker non riesce a abbrancare al volo Snuka per la Tombtsone e deve riprovare la manovra poco dopo. Una Tombstone comunque assolutamente terrificante per come la testa viene schiacciata a terra! Roba impossibile da vedere oggi (per fortuna). Match breve che dà comunque il là alla streak

E poi...vabbè...poi non c'è un match, c'è una poesia.
C'è secondo me il miglior match della WWF quanto a emozioni sul ring: Macho King Randy Savage contro Ultimate Warior, career vs career!
Non so se avete compreso il valore nel 1991 di un match di questo tipo. Non c'era internet, non c'erano i forum, non c'era nemmeno la possibilità di parlarne con gli amici, se non coi pochi che seguivano il wrestling. Io che quella sera guardai Wrestlemnaia 7 ero assolutamentre certo che chi avesse perso quel match sarebbe sparito PER SEMPRE dalla WWF. Per sempre, non per 2 mesi o 1 anno. SEMPRE. Addio, ciao, tanti saluti.
E se quel qualcuno fosse stato Warrior la mia vita di fan sarebbe stata distrutta. Non esito a dire che avevo molta piu' paura qui che per il match contro Hogan, valeva piu' questo che il titolo come l'iconica "mutanda" di Warrior spiegava bene (la scritta in inglese "means much more than" e il titolo disegnato). Un Warrior che entra per la prima e unica volta sul ring non correndo ma camminando, cosa sottolineata anche da Heenan al commento. Un Warrior vestito con una specie di poncho alla Clint Eastwood con colori fantastici, frange ovunque,...boh io non so che dire, era meraviglioso. Dall'altra parte Savage non sfigurava con i suoi look stravaganti e ugualmente folli. Un tripudio di colori e carisma. Mizz Elizabeth scovata da Heenan in mezzo al pubblico, il video recap di quando MachoKing fece perdere il titolo a Warrior contro Sgt Slaughter, le due carriere in palio, ma cos'era questo match?! E doveva ancora iniziare! Nei primi minuti Warrior domina, troppo superiore fisicamente, troppo forte la voglia di vendetta. Poi Savage pian piano sfrutta qualche sotterfugio per reagire, comprese le interferenze di Sensational Sherry (qui Queen Sherry). Però a differenza del match con Hogan (ho letto il commento dell'utente che diceva che era troppo coreografato e sinceramente la comprendo come critica) è una battaglia dove poco contano le mosse. Conta che nessuno dei due può perdere perchè significherebbe dare l'addio. C'è tutto in palio e si percepisce. Savage pian piano riesce a prendere vantaggio e quando sale sul paletto per la sua finisher il cuore di ogni tifoso di Ultimate Warrior si ferma. Non solo Macho King connette ma torna sul paletto una seconda, una terza...una quarta.....e una quinta volta! Ogni volta Warrior subisce il colpo senza reagire. Sembra la fine. Lo dice Heenan al commento e lo dice Peterson per noi "è questa la fine dell'Ultimate Warrior?!. E invece no!! Un Kickout clamoroso e poi il tremolio, le corde, la rabbia del guerriero che cresce con Savage sconvolto che guarda verso la telecamera e verso di noi . Ultimate Warrior lo solleva ed esegue Gorilla press e splash ma Savage esce al conto di 2 e tre quarti!!! Warrior guarda in cielo, pensa di aver perso l'appoggio dei suoi spiriti guida! Addirittura fa per uscire dal ring, anzi esce! L'arbitro cerca di richiamarlo intimandogli a tornare sul ring altrimenti lo avrebbe dichiarato sconfitto. Ma qui Savage commette un errore perchè prova ad approfittare della situazione attaccando Warrior e impedendo all'arbitro di contarlo fuori. Warrior evita anche l'interferenza di Sherry e riprende vigore, gli spiriti sono di nuovo con lui. Ora Savage è in balia dell'avversario, nulla può contro lo scatenato Ultimate Warrior che lo colpisce con delle poderose spallate e lo fa volare 1---2---3 volte fuori dal ring. MachoKing è distrutto e Warrior lo umilia schienandolo con un piede sul petto e salvando la propria carriera (ironia della sorte avverrà comunque il contrario ma questa è un'altra storia). Se già il match era un capolavoro assoluto quello che accade dopo e quasi ancora piu' iconico. Queen Sherry schifata dalla sconfitta del suo re lo inizia ad accusare ed insultare arrivando anche a colpirlo...a salvare Savage arriva Miss Elizabeth che si frappone tra i due. Savage la guarda stupefatto, lei in lacrime, il pubblico in lacrime...tutti vogliono il ricongiungimento e alla fine Macho King si toglie le vesti di re spocchioso e torna ad essere solo Macho Man abbracciando la sua amata in uno dei momenti credo piu' emozionanti della storia del wrestling e di Wrestlemania. I volti di donne (e uomini) in lacrime sugli spalti lo testimoniano.

E anche quelli di Ryogascorpio che vi da' appuntamento alla seconda parte del commento
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Ryoga, le recensioni a Roberts vs Martel e Warrior vs Savage sono forse le cose migliori che tu abbia mai scritto. Questa serie di recensioni ti eleverà all'olimpo dei grandi commentatori di wrestllng.
Il forum di Tw non ha niente di paragonabile, siamo fortunati ad averti in esclusiva.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Comunque da fans di Randy Savage ( il mio preferito di tutti i tempi al pari di Hogan) ho trovato troppo umiliante lo schieramento con un piede.
Non era necessario...
Non ho mai perdonato Warrior.
Però è stato uno dei più bei match di tutti i tempi.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Colosso ha scritto: 10/03/2024, 20:05 Ryoga, le recensioni a Roberts vs Martel e Warrior vs Savage sono forse le cose migliori che tu abbia mai scritto. Questa serie di recensioni ti eleverà all'olimpo dei grandi commentatori di wrestllng.
Il forum di Tw non ha niente di paragonabile, siamo fortunati ad averti in esclusiva.
Troppo buono ahhaah ho lasciato che a parlare fossero le emozioni. Cosa che non sempre riesco a fare essendo in continua polemica contro i saccenti lol
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

DaviL ha scritto: 11/03/2024, 0:02 Comunque da fans di Randy Savage ( il mio preferito di tutti i tempi al pari di Hogan) ho trovato troppo umiliante lo schieramento con un piede.
Non era necessario...
Non ho mai perdonato Warrior.
Però è stato uno dei più bei match di tutti i tempi.
vero, anche se credo che fosse funzionale al segmento successivo con Sherry ed Elizabeth
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Ripartiamo!
WRESTLEMANIA 7 (seconda parte)

Per riprenderci dal capolavoro di Warrior e Savage la WWF giustamente manda in onda una serie di interviste nel backstage, una in particolare è molto divertente, ovvero quella che coinvolge Undertaker. Magari può sembrare strano oggi, ma all’epoca Undertaker si comportava come un vero e proprio….undertaker, cioè come un becchino. Spesso infatti veniva mostrato intento a scavare una fossa o a piazzare una lapide, qui invece lo vediamo intento a letteralmente misurare il proprio intervistatore (ignorando ovviamente qualunque domanda) per valutare le dimensioni della bara. Il segmento può risultare quasi comico con Taker serissimo che comunica di volta in volta le dimensioni a Paul Bearer ma è assolutamente in linea con la caratterizzazione di Taker. Il modo in cui resta impassibile ed imperturbabile anche in situazioni di questo tipo hanno creato la sua leggenda e molti wresrler racconteranno di aver provato invano a farlo “uscire” dal personaggio. E’ anche per motivi come questi che ha avuto così successo..ma non mi dilungo troppo sul Phenom visto che avrò modo di parlare di lui direi diverse altre volte. Una curiosità: lo stesso Snuka prima del match fu soprannominato Phenom dai commentatori, bizzarro.

Ad ogni modo il tentativo di far riprendere il pubblico fallisce miseramente, qui abbiamo infatti il primo caso di un match (quello tra Savage e Warrior) che con la sua magnificenza ha letteralmente preso in ostaggio la card di Wrestlemania.
I poveri Demolition ci provano a lasciare il segno contro la coppia orientale formata da Tenryu e Kitao ma ne esce un match piuttosto modesto che l’apaticità del pubblico non aiuta a migliorare. Da segnalare comunque la fisicità della coppia face, molto diversa dallo stile di lotta a cui siamo abituati ai giorni nostri. Sicuramente uno strong style molto credibile anche al cospetto di due energumeni come i Demolition.

Fortunatamente il match successivo torna a mettere qualcosa di molto importante in palio: il titolo intercontinentale, che, non smetterò mai di dirlo, era una sorta di titolo mondiale minore, non come negli anni recenti che è diventato quasi un contentino per midcarder (con l’eccezione dell’ottimo Gunther, non a caso longevo come ai tempi di Honky Tonk Man). La contesa vede affrontarsi Mr Perfect e Big Boss man. Per spezzare una lancia al wrestling moderno va anche detto che la percezione di noi bambini anni 80 era molto influenzata dall’età. Non (solo) per la visione mark del prodotto ma proprio per il diverso sentore del passaggio del tempo rispetto all’età adulta. Per intenderci per molti di noi credo Mister Perfect è stato un po’ il simbolo del campione intercontinentale, come magari i Demolition o i Legion of doom per quelli di coppia.. poi magari vai a vedere e la durata di questi regni non è stata così eccezionale e a Wrestlemania ci sono stati match meno memorabili di tanti altri dei New Day o dello Ziggler di turno che però non hanno il fascino della nostalgia e sono troppo freschi per essere innalzati dalla memoria. Ad ogni modo questo match tra Curt Hennig e Big Boss Man è molto buono e mette finalmente in mostra un po’ della tanto decantata abilità in-ring di Mister Perfect (che a me piaceva molto ma che appunto non ha quasi mai sfoderato, a WM, capolavori senza tempo come altri main eventer del periodo). Il poliziotto inizia l’incontro dominando con la sua fisicità e appare proprio un vero tutore della legge che mette in riga il cattivone di turno, alzandolo letteralmente per i capelli e sbattendolo di qua e di là, o utilizzando la cinghia dei pantaloni per punirlo a dovere. Da sottolineare anche uno scambio di sputi ad inizio match che fa salire subito l’adrenalina e che porta poi al successivo pestaggio da parte di Boss Man. Hennig è perfettamente a suo agio in modalità punching ball e riesce a rendere credibile e devastante ogni manovra subita. Ad un certo punto compare dal nulla perfino Andre the Giant ad aggiungere magia all’incontro e per equilibrare le interferenze di Bobby Heenan. Alla fine però una ulteriore intromissione di Haku e Barbarian (che sbagliano quasi tutto il timing possibile nel ring) costringe l’arbitro a chiamare la squalifica lasciando un po’ di amaro in bocca per la vittoria del poliziotto che rimane però senza cintura. L’abbraccio con Andre sancisce se non vado errato l’ultima apparizione del gigante a Wrestlemania.

E’ la volta di Earthquake contro Greg Valentine, per la prima volta face a Wrestlemania.
Ma prima del match devo per forza invitarvi a guardare il numero clamoroso di VIP che vengono intervistati a bordo ring. Si inizia con Donald Trump (che vabbè avevamo visto altre volte e non era ancora ovviamente il presidente USA) e si passa a Chuck Norris (!!!), FONZIE (che festeggia per la vittoria di Ultimate Warrior…idolo) e Lou Ferrigno, che per chi non lo conoscesse è l’attore che diede volto e fisico a Hulk. Un mix pazzesco. Il match è ovviamente molto breve perché Terremoto in quel periodo era devastante per chiunque. Valentine però regge bene all’inizio e finalmente, da buono della situazione, può mettere in mostra un repertorio un po’ piu’ vasto, anche se i colpi migliori restano le gomitate “a martello” e la figure four, che però non riesce a d applicare per colpa di Jimmy hart (a dire il vero si distrae quasi da solo prima che il manager potesse fare alcunchè). E’ il preludio alla disfatta quando Earthquake mette a segno la sua sempre devastante finisher da 1, 2 e 3. Magra consolazione per The Hammer essere riuscito a sfuggire al bis poco dopo limitando così i danni.

Arriva così un altro importantissimo esordio a Wrestlemania, quello dei Legion of Doom. Questa coppia, pur essendo arrivata relativamente tardi in WWF, è sempre stata quella che mi trasmetteva piu’ potenza e mi ha lasciato piu’ ricordi. Il merito credo vada anche e soprattutto a quei meravigliosi corpetti con spuncioni che a mio giudizio sono tra i piu’ belli di tutta la storia del wrestling. Hawk aveva poi quella meravigliosa e iconica catchphrase “wwwwwwwwwwwwwwwhhhhhhhhhhhhhhhhattt a rushhh!!” che da sola valeva il prezzo del biglietto. Vittime sacrificali di turno sono i Power and Glory (Paul Roma ed il povero Hercules, che forse avrebbe meritato un trattamento migliore). Il match è infatti praticamente uno squash con la loro meravigliosa finisher Doomsday Device, probabilmente la piu’ famosa in assoluto nel panorama tag team. Il conteggio di tre è ovviamente solo una formalità.

E passiamo quindi ad uno dei match forse piu’ carichi di tensione di questa edizione, ovvero lo scontro tra il miliardario ed il suo ex…probabilmente la parola piu’ corretta è..schiavo: Ted Di Biase contro Virgil con in palio la Million Dollar belt. Questo match probabilmente necessita di qualche spiegazione in piu’ rispetto alla breve rassegna di filmati mandati in onda, perché ha radici di mesi anzi anni di soprusi che Di Biase ha commesso nei confronti di chiunque al grido di “Everybody’s got a prize!”. Inizialmente ovviamente Virgil era parte di questi soprusi, essendo alleato di Di Biase, col passare del tempo però aveva iniziato a mostrare segni di fastidio verso l’atteggiamento del suo capo (in una scena lo vediamo obbligato a massaggiarne i piedi). Insomma se già un normale heel aveva atteggiamenti di strafottenza, nel caso di Ted di Biase c’erano da aggiungere l’utilizzo dei soldi come arma ed il clichè dell’uomo bianco che si sente superiore a quello di colore. Una situazione destinata ad esplodere e che per un certo periodo aveva portato Virgil ad essere acclamato come un Samy Zayn o un Daniel Brian moderno. Per mascherare alcuni suoi limiti (soprattutto direi al microfono ma anche sul ring) gli era stato affiancato nel feud l’infortunato Piper, che non potendo prendere parte ad un match si ritagliava comunque un altro spazio importante a Wrestlemania. Il match appunto non è nulla di memorabile, con i due che si scambiano un po’ i ruoli classici. Di Biase infatti, in genere piuttosto vile e stratega sul ring, cerca qui di fare la parte del leone, come se fosse il wrestler “titolare” che ha a che fare con un principiante. Virgil, che pur sovrastava se non in cm sicuramente in massa muscolare il Million Dollar Man, aveva la parte dell’underdog. Mi viene in mente una recente intervista di Samy zayn dove dice che anche se lui è molto alto in alcuni match doveva fare la parte di quello piccolo o di quello grosso appunto in base a mosse e atteggiamento sul ring (nonostante i centimetri fossero sempre gli stessi), in questo fondamentale Virgil e Di Biase interagiscono bene ma come dicevo il match in sé è davvero poca roba. Addirittura finisce in maniera un po’ assurda con Di Biase distratto fuori ring da Piper che non si accorge di essere contato fuori. E così Virgil che aveva avuto poca offensiva si ritrova vincitore e in una scena melodrammatica aiuta Piper ad alzarsi dopo il pestaggio subito da Di Biase. Nonostante tutto, questo feud tra il Million Dollar man ed il suo subalterno resta uno dei piu’ memorabili, come storyline, della WWF

Prima del gran finale abbiamo un incontro brevissimo dove il sempre sfortunato Tito Santana viene battuto in pochissimo tempo da The Mountie. Ennesima scorrettezza firmata Jimmy Hart e 1,2 e 3. Tanto ormai tutti volevano vedere solo una cosa…Hulk Hogan che batte Sergeant Slaughter.

E infatti con le grida USA USA USA che riecheggiano ovunque arrivano sul ring i due grandi avversari del main event di questa edizione. Non è esagerato dire che Slaughter sia stato in questo periodo l’heel piu’ odiato di tutta la storia del wrestling. Incarnava infatti in poche parole l’ideale di Saddam Hussein e dell’esercito iracheno, in piena guerra del golfo! Addirittura si dice che fuori dalle arene lo stesso wrestler fosse stato a rischio di linciaggio visto che il pubblico dell’epoca aveva poco chiara la differenza tra la persona ed il personaggio. Dall’altra parte ovviamente a incarnare lo spirito americano non poteva che esserci Hulk Hogan, fresco vincitore della seconda royal rumble consecutiva e pronto a riprendere il testimone ceduto un anno prima ad Ultimate Warrior. Tra l’altro il fatto che il campione avesse privato del titolo proprio il guerriero mi rendeva personalmente ancora piu’ interessato a questa battaglia.
Nel commentare l’incontro va detto che mentre quasi tutti i main event delle edizioni precedenti possono essere considerati match senza tempo, validi ancora oggi, nel caso di questo di WM7 si può dire che sia molto figlio del suo tempo. A parte il fatto che oggi non sarebbe proponibile una battaglia così politica, ma poi appunto se guardato con gli occhi di oggi questo match non avrebbe lo stesso sapore. Se si fa uno sforzo per immergersi nella mentalità del 1991 allora il tutto assume piu’ senso anche se comunque il canovaccio di questo main event è di una semplicità disarmante: Hogan domina la prima fase, Sliaughter con una scorrettezza ribalta la situazione e l’Hulkster finisce in una maschera di sangue. Sul finale avviene una scena iconica, che magari non sarà al livello di altre viste in quegli anni ma che comunque è forte, molto forte: Slaughter che prima del pin prende la bandiera irakena e la posiziona sul corpo di Hulk Hogan. Il kickout che ne scaturisce (con tanto di bandiera strappata) fa ovviamente come al solito impazzire il pubblico e come ogni grande cattivo che si rispetti anche Slaughter finisce vittima della leggendaria sequenza di mosse dell’immortale. Conto di 3, tutti felici al grido di USA USA USA e Hulk Hogan che torna sul trono del mondo. Questa era Wrestlemania 7, una kermesse piena zeppa di celebrità tutte intente a vedere il trionfo americano di Hogan ed altre battaglie memorabili, una su tutte lo splendido career vs career di Macho King ed Ultimate Warrior!

Consigliato come sempre da Wrestlemania 1 agli Hulkmaniacs ma anche a chi ha pianto per Miss Elizabeth e per chi ha gioito(come Fonzie) scoprendo che non era questa la fine dell’Ultimate Warrior!
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Io comincio a credere che il Virgil di Wm 7 non fosse così scarso come voleva far pensare.
Negli anni successivi abbiamo visto la sua trasformazione da pugile prestato alla lotta a wrestler molto agile e tecnico. Io penso fossero doti che aveva fin dall'inizio, ma si sforzava di nascondere per fare la parte di quello che non sapeva combattere.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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Colosso ha scritto: 12/03/2024, 17:42 Io comincio a credere che il Virgil di Wm 7 non fosse così scarso come voleva far pensare.
Negli anni successivi abbiamo visto la sua trasformazione da pugile prestato alla lotta a wrestler molto agile e tecnico. Io penso fossero doti che aveva fin dall'inizio, ma si sforzava di nascondere per fare la parte di quello che non sapeva combattere.
Bè, nella storia, ci sta che lui dopo anni di servigi da maggiordomo praticamente non fosse così abituato a lottare un match vero.
Sono passati troppi anni per cui non ricordo se e quanti match sul ring avesse combattuto prima di quello di Wrestlemania 7. E comunque sicuramente meno di Di Biase
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

E siamo giunti all’ottava edizione, dai: un quinto del percorso!

WRESTLEMANIA 8 (prima parte)

Questa edizione di Wrestlemania ha per me un sapore dolce amaro…arriva infatti dopo la mitica royal rumble del 92 che ha rappresentato un po’ l’apice della mia passione per il wrestling visto in TV ma di lì a poco sarebbe stato oscurato costringendo il piccolo ryogascorpio a veri e propri voli carpiati per continuare a seguire le vicende dei nostri eroi: ricordo di aver seguito la rumble del 93 senza l’abbonamento a tepepiu e quindi cercando di capire cosa stesse accadendo dalle immagini sgranate e sconnesse che di tanto in tanto l’antenna percepiva. Per chi non ha vissuto quel periodo sarebbe come se ora provaste a guardare netflix senza pagare e lo schermo vi mostrasse comunque le immagini ma in bianco e nero, sovrapposte tra loro, che vanno e vengono e si muovono da su in giu di continuo. Poi capite perché dopo 30 anni ho ancora tutta questa passione..
L’edizione 8 quindi la vidi e non la vidi, i miei ricordi sono molto confusi al riguardo;
conoscevo però perfettamente gli antefatti, per la prima volta infatti la kermesse proponeva due incontri considerabili main event, quello per il titolo tra il nuovo campione Ric Flair e Macho Man e quello che avrebbe dovuto (o meglio potuto) essere l’incontro finale di Hulk Hogan contro Sid Justice, reo di averlo eliminato alla royal rumble. Anche se forse era piu’ reo l’Hulkster a sto giro, ma ci torneremo.

Di buono c’è che torna (mancava da Wrestlemania 1) l’inno americano ad inagurare la manifestazione, con tanti saluti all’orrida America the beautiful.
E torna anche Tito Santana come protagonista dell’opener, qui con la gimmick del Matador.
Ma ovviamente l’interesse maggiore, col senno di poi, è per il suo avversario: abbiamo infatti l’esordio in singolo a Wrestlemania per Shawn Micheals, heel, e piu’ che heart break kid direi sciupafemmine per come tratta da zerbino la povera (?) Sensational Sherri. Questo incontro può essere giudicato in due modi differenti. Se pensiamo agli standard che avrà Micheals negli anni successivi è davvero pochissima roba, breve, senza manovre particolarmente epiche e con un finale affrettato e bruttino da vedere (con Shawn che ribalta una manovra dell’avversario e gli cade praticamente addosso per lo schienamento). Se invece facciamo un paragone con l’opener della prima edizione che aveva per protagonista proprio Santana bè allora chiaramente qui si sono fatti passi da gigante. Tra l’altro Micheals è comunque già perfettamente a suo agio nel ruolo di cattivo ed è spassosissmo sentire dall’arena aleggiare diverse voci (femminili) di probabili fan dei rockers che ancora lo maledicevano per il tradimento ai danni di Marty Jannetti.

A seguire, in una posizione della card decisamente infelice, è il secondo match della streak di Undertaker, quelllo contro Jake the Snake Roberts. Può sembrare strano ma il becchino in quel periodo era diventato “buono”, con tutte le virgolette del caso, mentre Roberts faceva la parte del heel e in un memorabile segmento aveva chiuso la mano del becchino in una bara mentre colpiva con la DDT Paul Bearer. Onestamente la versione heel di Roberts non mi ha mai entusiasmato, qui a WM inoltre manca anche qualsiasi interazione col serpente che era una parte fondamentale della sua gimmick. Fatte queste premesse però il match ha decisamente piu’ spunti rispetto a quello dell’anno prima contro Jimmy Snuka. Undertaker è sempre nella sua versione zombie implacabile, che avanza senza subire danni dai colpi e si rialza sempre e comunque. Questa sua caratterizzazione (in parte rivista in 30 e passa anni solo ed esclusivamente con il Fiend) aveva all’epoca un’attrattiva assolutamente fantastica. La sensazione di imbattibilità che dava Undertaker non l’aveva mai data nessuno, salvo Warrior e Hogan nei momenti di “carica” dei personaggi e a fine match. Ma Taker era in quella modalità dall’inizio alla fine. La sua inespressività, i movimenti guidati da Bearer con l’urna, tutta l’aurea mistica e legata alla morte che lo accompagnava…una autentica oscura minaccia che nessun altro wrestler precedente o successivo avrebbe potuto eguagliare. Lo stile di lotta dei due forse non era esattamente ideale per un bel match. Molto lento e compassato anche Roberts, le prime fasi dunque risentono parecchio di questo aspetto e risultano un po’ noiose. Però quando The Snake connette con la prima DDT iniziamo a vedere l’Undertaker che abbiamo imparato a conoscere. Quel modo stra iconico di alzarsi da terra ritto sulla schiena, imitato ma inimitabile, che ha contraddistinto la sua carriera lo vediamo per la prima volta in questa ottava edizione (per la prima volta si intende sempre a WM). E alzarsi in quel modo dopo una DDT (che era la finisher di Jake) era un qualcosa di abbastanza unico. Alla seconda DDT Roberts intuisce che per tenere Taker a terra serva togliergli il potere dell’urna, ma mentre è intento ad attaccare Paul Bearer fuori ring il becchino la abbranca ed esegue su di lui la classica Tombstone. Anche in questo caso, una volta portato Roberts sul ring, il conteggio di tre è solo una formalità. Non lo sapevamo ma la streak (intesa come vittorie consecutive) in pratica nasce qui.

Passiamo all’incontro per il titolo intercontinentale: Roddy Piper contro Bret Hart.

Prima, se non mi confondo, vediamo anche una lunga, lunghissima, intervista dei Legion of Doom che parlano del voler tornare campioni. Ma torniamo al match.
Lo scozzese si presenta con un fisico molto piu’ tirato del solito ma meno massiccio, d’altronde non combatteva un match a Wrestlemania da diversi anni(rettifico, in realtà c’era nella sesta edizione ma la wwe me lo aveva censurato mannaggia) e i suoi anni migliori iniziamo ad essere alle spalle. Bret era invece l’astro nascente della WWF e questo match ha un po’ rappresentato la sua definitiva consacrazione. Purtroppo, per mio gusto personale, i due sul ring assieme non ce li vedevo granchè. Piper prova a virare il suo stile rissaiolo in qualcosa che potesse adattarsi alla tecnica di Bret ma ripeto, per il mio gusto, questo match non ha l’attrattiva che avrebbe potuto avere. La contesa si svolge perlopiu’ in modo corretto fino a quando Piper ha l’occasione di sfruttare l’arbitro finito ko per utilizzar una sedia su Bret a terra. Qui evidentemente si voleva giocare sull’allineamento morale di Roddy (una scena molto simile avverrà tra Eddie Guerrero e Batista nel 2005), che alla fine decide di non utilizzare alcuna scorrettezza, ma questa decisione gli costa caro perché Hart lo beffa di lì a poco per il pin decisivo

Prima di arrivare al primo dei due main event abbiamo un incontro ad 8 uomini, il primo della storia di Wrestlemania (se escludiamo le battle royal). Il gruppo dei face è formato dal solito Duggan, Virgil (ormai completamente smarcato dal million dollar man), Big Boss Man e l’ex campione Sgt. Slaughter, passato anch’esso dalla parte dei buoni. I “cattivi” sono i Nasty Boys, the Mountie ed uno dei wrestler più esilaranti che io ricordi…the Repo Man, che si atteggiava e aveva movenze e attire da ladro, ma tecnicamente si occupava di “recuperare” crediti. Magari non la gimmick piu’ vincente della carriera di questo wrestler (che aveva fatto parte anche dei Demolition) ma a volte basta poco per strappare un sorriso e farsi ricordare con piacere. Pur essendo questo un po’ un minestrone di stili e personaggi il match è gradevole, con alcuni lottatori un po’ piu’ in luce di altri. Big Boss Man sempre molto credibile,mentre Virgil mette in mostra qualche manovra aerea e alla fine è proprio lui ad ottenere il pin decisivo per il proprio team che può festeggiare sul ring. D’altronde in un contesto come quello di wrestlemania è rarissmo che un match passerella e senza una grossa storia non sia vinto dai buoni.

Ma è tempo del main event, o meglio di uno dei main event…prima di darvi appuntamento alla seconda parte non si può che sottolineare la prima apparizione a Wrestlemania di uno dei wrestler piu’ leggendari di sempre: the Nature Boy Ric Flair! Qui lo vediamo coinvolto in un segmento backstage dove viene intervistato prima del match ed è affiancato da Curt Hennig, che in quel periodo se non sbaglio era infortunato e si era riciclato come manager. L’intervista di Flair è come sempre un mix di slang, farfugliamenti e carisma che sprizza dagli occhi. Mentre parla ti travolge e anche se non capisci quasi nulla di ciò che ha detto (perlomeno io) non puoi che ammirarne il magnetismo. WOOOOOOOOOOOOOOO
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

Ryoga, Piper vs Bret è a detta di moltissimi il miglior matych dello scozzese in WWF. Forse non avendolo visto all'epoca non ne godi pienamente la grandezza.
Deve essere stato infernale vedere i programmi criptati. Io all'epoca insistetti coi miei genitori per fare subito l'abbonamento a Tele+. Peccato che l'anno dopo (per colpa di Biscardi) mi fregarono togliendo il wrestling dalla programmazione.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Colosso ha scritto: 14/03/2024, 22:28 Ryoga, Piper vs Bret è a detta di moltissimi il miglior matych dello scozzese in WWF. Forse non avendolo visto all'epoca non ne godi pienamente la grandezza.
Deve essere stato infernale vedere i programmi criptati. Io all'epoca insistetti coi miei genitori per fare subito l'abbonamento a Tele+. Peccato che l'anno dopo (per colpa di Biscardi) mi fregarono togliendo il wrestling dalla programmazione.
Lo so che è un match ben considerato. D'altronde non sono mai stato un fan di Bret Hart per cui difficilmente i suoi match mi entusiasmano. Nei commenti comunque cerco di essere onesto poi chiaramente vedere ( o ricordare) certe cose in diretta ha un altro effetto.

Mia mamma non voleva che guardassi il wrestling quindi l'idea dell'abbonamento a Tele+ non era praticabile. Dici bene fu un inferno, ma è anche per merito di cose così se sono ancora così legato al wrestling
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da RedandYellow »

Ryoga devo farti i complimenti perchè è un lavoro veramente fantastico, oserei dire da pubblicazione cartacea immediata... su Bret vs Piper non mi trovi molto d'accordo ma io adoro Bret, dopo Hogan è sicuramente il mio preferito della golden era ma quella storyline con Piper per me fu eccezionale sotto tutti i punti di vista, il coinvolgimento di Piper con la famiglia Hart, il raro match buono vs buono dell'epoca, la storia di amicizia raccontata dentro il ring con Piper che preferisce perdere piuttosto che colpire a tradimento... e poi match molto tecnico ma a tratti violento nello stesso tempo, per me un gioiellino, ricordo che avendo la fortuna di seguire quel periodo ero molto eccitato per questo match. Ebbi modo nel 2003 a Monza di parlare con Bret e lui stesso ritiene questo match e quelli disputati con Owen a WM X e Bulldog a Summerslam 92 nettamente la sua top 3 di sempre.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Ti ringrazio.

Ammetto di aver visto quel match con un po' di febbre, magari ha pesato sul mio giudizio. Anche se sui gusti si fa fatica a ragionare...sono irrazionali a volte
Ultima modifica di ryogascorpio il 18/03/2024, 11:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Proseguiamo…

WRESTLEMANIA 8 (seconda parte)

Come anticipato è già tempo di uno dei main event, quello con in palio il titolo di campione del mondo (che è sempre meglio ricordare, all’epoca era l’unico titolo mondiale, un po’ come quello di Roman di recente).
Prima di parlare del match vorrei sottolineare l’ottimo lavoro fatto all’epoca per la “presentazione” di Ric Flair in WWF. Mi baso solo ed esclusivamente sui miei ricordi di bambino, ma credo siano abbastanza emblematico di quello che era il loro intento, cioè mostrare a chi non lo conoscesse (i bambini soprattutto) chi era Ric Flair. Ricordo infatti che dopo anni in cui il titolo di campione era stata quasi sempre roba di Hogan o al massimo di Undertaker, Savage o Warrior, quasi dal nulla iniziò ad apparire sugli schermi questi tizio, biondo platinato, nemmeno giovanissimo, che con fare altezzoso si professava come il “vero” campione (The real champion). Presumibilmente molti dei fan americani conoscevano le sue gesta, un po’ come se oggi esordisse in wwe uno come Okada…però siamo pur sempre in un’epoca pre internet e soprattutto in Italia quasi nessuno conosceva Ric Flair. Tuttavia il modo in cui veniva trattato, anche dai telecronisti (soprattutto da Heenan) e dallo stesso Peterson per noi gli dava di base un’area di fascino e di pericolosità. E questo nonostante alla vista apparisse meno minaccioso di tanti altri wrestler. La vittoria della Rumble 92 a ben vedere fu un unicum nella storia della WWF, impensabile oggi che un wrestler famoso in altri lidi ottenga praticamente al day one un successo così prestigioso…basti pensare al trattamento avuto da Sting. Però era un’altra epoca e anzi fu giusto così, ottennero infatti l’effetto di creare un heel meraviglioso che forse avrebbe dovuto scontrarsi proprio con Hogan ma poi a quanto pare (sapete quanto poco amo le voci di corridodio) i piani cambiarono e si virò su questo scontro con Savage.
Ad ogni modo Ric Flair contro Macho Man, oltre al titolo, aveva in palio per così dire anche le attenzioni di Miss Elizabeth, piu’ volte corteggiata in maniera piuttosto pesante dal Nature Boy e questo rendeva la cosa ancopra piu’ personale di quanto non sarebbe stato con Hogan. Il Match per quanto mi riguarda ha due facce, una prima iniziale con Flair che grazie a diverse scorrettezze domina l’incontro mettendo in mostra anche un repertorio molto piu’ vario rispetto a quello degli anni successivi ma che resta per me la parte meno elettrizzante. Una seconda parte invece, con la reazione di Savage, assolutamente sublime. Se c’era una cosa in cui Ric Flair era maestro era la sua capacità di posizionarsi sul ring al meglio per subire qualunque colpo degli avversari, diventando un vero e proprio bersaglio per ogni manovra. E se fatto da un heel odiatissimo questo talento innalzava improvvisamente l’entusiasmo del pubblico per le azioni del face. Ric poi aveva quella divertentissima “caduta” talmente iconica da essere riprodotta anche nei videogiochi wwe (anche se totalmente inutile anzi dannosa come….”mossa”). Non credo ci sia bisogno di spiegarla ma comunque dopo qualche colpo ricevuto faceva qualche passo e poi cadeva tramortito al suolo…una sorta di roba da cartoni animati ma che rientrava in quanto detto prima: innalzare il momentum del buono. Quando Savage portava a compimento la sua reazione colpendo anche Flair con il flying elbow si poteva pensare ad una facile vittoria per Macho man ma un’interferenza di Mister Perfect permetteva al Nature Boy di restare in gara. Tra l’altro quest’ultimo era ormai una maschera di sangue dopo un colpo ricevuto, ma grazie agli aiuti di Curt Hennig si apprestava a tornare in controllo del match. Quando le cose sembravano volgere al peggio per Savage dal backstage arrivava Miss Elizabeth che attorniata da membri dello staff wwf insisteva per rimanere a bordo ring a tifare il suo amato. Ovviamente Flair si lasciava distrarre dalla situazione e Savage finiva con il vincere grazie ad uno schienamento non del tutto corretto (teneva infatti vistosamente le mutande di Ric). Finale che non mi ha entusiasmato a dire il vero, soprattutto perché le reazioni dei contendenti (e anche del pubblico) sono sembrate per diverse minuti slegate dal passaggio di titolo, come se questo fosse un evento accessorio al vero motivo di disputa…ovvero le sorti di Miss Elizabeth, che di lì a poco verrà baciata da Fliar scatenando una mega rissa divisa poi a fatica. Non dico che sia stata sminuita la cintura ma già il fatto che non fosse main event e considerando che uno come Savage non è stato campione 16 volte come Cena mi aspettavo piu’ clamore per il titolo in sé.
La diatriba continua poi nel backstage con uno stupendo promo di Flair, coadiuvato da Heenan e Mr Perfect, che si lamenta a suo dire per il furto subito e promette vendetta. Mentre Savage festeggia dolorante con Elizabeth ma è comunque furioso per il comportamento del Nature Boy.

In seguito abbiamo una sfida senza nulla in palio tra Rick Martel e Tatanka. Quest’ultimo lo ricordo ormai quasi piu’ per l’ultimo stint avuto in wwe ormai diversi anni fa (parecchio appesantito) che per questo primissimo. In realtà all’epoca il buon Tatanka era un ottimo atleta, ma per me risultava anche lui l’ennesima brutta copia di Ultimate Warrior. Lo so che non ci azzeccavano granchè come stili di lotta, ma il fatto che avesse un po’dì di pittura e di filamenti vari me lo faceva intendere come molto simile. Non è un mistero che nel 1992 Ultimate Warrior fosse letteralmente scomparso dagli schermi, per cui io da fan lo ricercavo praticamente in ogni cosa. In questo esordio a Wrestlemania comunque il “pellerossa” si sbarazza di Rick Martel in un match sicuramente dimenticabile.

C’è poi un tag team match che vede i Natural Disasters affrontare i Money inc con in palio i titoli di coppia.
Il duo Tifone e Terremoto mi faceva letteralmente impazzire da bambino. Una sensazione di potenza allucinante, aiutata anche da un nome molto ad effetto. Se è vero che il mio wrestler preferito era uno come Warrior, particolarmente fisicato, l’imponenza di questi veri e propri giganti li rendeva piu’ temibili di qualsiasi altra minaccia. Dall’altra parte da qualche tempo Di Biase aveva creato questa sorta di stable antesignana a tema dollaroni: aveva infatti al suo servizio un vero e proprio esattore delle tasse, di punto vestito, Irwin R. Schyster). Ricordo che se già Ted aveva un modo assolutamente geniale di farsi odiare, nel caso di I.R.S. il fastidio che generava era ancora peggiore. Come se la sua presenza fosse appunto una tassa da pagare, unita al fatto che in genere i suoi discorsi mi apparivano come robe da adulti e quindi noiosissime. Sul ring non mi faceva impazzire ma se non altro aumentava un po’ cm e kg al team del Million Dollar Man. Anche se qui mi sono trovato stupito dal fatto che i due heel non appaiono particolarmente spaventati dai Natural Disasters. Anzi Di Biase chiede subito la possibilità di entrare sul ring per scontarsi con Earthquake. Ovviamente alla lunga i due big men iniziano ad avere la meglio e quando il gioca si fa duro ecco che i Money Inc cercano una via di fuga e si fanno deliberatamente contare fuori ring. Un finale sicuramente da amaro in bocca e non a caso Tifone e Terremoto appaiono visibilmente contrariati per una vittoria che non gli lascia nulla in mano.

Prima del main event c’è un match rapidissimo che torna a mostrarci le qualità di Owen Hart (già apparso a Wm qualche anno prima, ma qui finalmente senza maschera). Il fratello di Bret viene presentato come tale e ha uno dei ring attire piu’ ridicoli e brutti della storia del wrestling, con dei pantaloni gonfi e larghi da clown e un fisico abbastanza o per nulla tirato. Eppure dalle poche movenze e dalla dinamicità si può già notare un certo talento. L’avversario Skinner poteva sembrare anche piu quotato, ma viene beffato da un attacco preventivo di Hart e schienato in un semi squash di rapina.

Ma è tempo di main event. La prima volta in cui il titolo massimo non è in palio (escludendo wm1 )ed il campione non è nemmeno coinvolto nel match. Durante lo show è stata mostrata piu’ volte le genesi di questa rivalità, tutta racchiusa nel mitologico finale della Rumble 92 come già detto. Ma ci sono state poi altri momenti di attrito, ad esempio una conferenza stampa (molto, molto, artigianale) in cui Hogan sembrava essere preferito a Justice come avversario di Ric Flair e poi un mitico match a coppie in cui Taker e Flair stesso, in coppia (mamma mia che tempi che erano!!) mettevano in difficoltà l’hulktser che veniva abbandonato sul ring dal compagno di coppia Justice. Il tutto insomma portava allo scontro tra i due, con anche due ottime interviste nel backstage prima del match. In una Sid minacciava di voler porre fine alla Hulkmania e come già detto, soprattutto agli occhi di un bambino, mai come allora la minaccia sembrava concreta. Sia perché Sid appariva forte e minaccioso come non mai sia perché i segni del tempo su Hulk erano destinati prima o poi a farsi sentire e questo lo sapevano anche i suoi fan piu’ accaniti. Fa un po’ ridere pensarlo per un wrestler nemmeno 40enne ma eravamo nel 1992… Comunque Hogan dal canto suo aveva una lunga intervista con vince Mc Mahon , nella quale con toni molto pacati ammetteva i suoi stessi dubbi sul fatto che quello imminente sarebbe stato o non sarebbe stato il suo ultimo match. In un certo senso questo veniva presentato quasi come un career match, solo dalla parte dell’hulkster e su sua decisione personale, non imposta. Il match in sé per me è molto sottovalutato. E’ una contesa elettrizzante sin dall’inizio, con Hogan che inizia ad attaccare il rivale quando ancora risuona Real American. Saranno dettagli, ma a me queste cose gasano tanto soprattutto perché molto rare. Se ci pensiamo adesso ogni volta che una theme music sta risuonando e accade qualcosa sul ring la musica viene tolta o sfuma, come a sottolineare il focus su ciò che avviene sul quadrato. Ed è giusto così per carità. Però il fatto che per una volta ciò non avvenga gasa molto ma molto di piu’, come se il face fosse protagonista di un film d’azione a dare battaglia sulle note di Real American. Una sensazione simile ,addirittura a match in corso, l’ho avuta quache tempo fa nel match tra Roman Reigns e Finn Balor. Quando quest’ultimo si tramuta in Demon DURANTE il match e a riprova di ciò parte la sua theme music che ne accompagna le mosse offensive successive. Da non fan di Balor quello fu un momento che mi gasò come non mai. Quindi il match qui parte bene e non segue i soliti dettami dell’Hogan sofferente che reagisce solo alla fine. L’Hulkster ha una discreta offensiva e Sid con la sua fisicità regge benissimo lo scontro. Nei momenti di pausa del match, le volte in cui Justice blocca Hulk in una presa di sottomissione i due sono bravissimi a interagire col pubblico nel mostrare l’alternanza delle prove di forza. Insomma un buon match per quanto mi riguarda, che purtroppo ha una pecca che per certi versi lo innalza e per altri lo sotterra. Ovviamente mi riferisco all’infausto finale che tocca analizzare in chiave smart per una serie di ragioni. Per i pochi che non lo sapessero Papa Shango, destinato a interferire nel match, tardò l’arrivo sul ring. Non è mai stato spiegato il motivo preciso di ciò. Sta di fatto che i due wrestler, con molta esperienza, tentano di tardare il finale del match proprio perché presumibilmente non vedono Papa Shango a bordo ring. Justice quindi dopo aver subito il big boot di Hogan non resta a terra ma si rialza, Hogan a quel punto, dopo una fugace occhiata al backstage, solleva e schiaccia a terra Justice ma poi si ferma un attimo per problemi presunti alla schiena. Tutti decimi di secondo che sperano di poter allungare un po’ i tempi ma è tutto inutile e così Hogan va per la Legdrop of Doom e qui, ipotizzo io, saltano tutti gli schemi. Sarebbe bello fare un’analisi mark pura e dire che Justice, per la prima volta in WWF, esce dalla finisher di Hogan in piena Hulkmania, tra l’altro con un super kickout simile a quelli di Hogan stessi! Un qualcosa di abbastanza clamoroso, anzi di molto clamoroso. Ma ciò che avviene dopo, si può essere mark quanto si vuole, è abbastanza brutto da vedere. Perché Hulk lamenta con l’arbitro non si sa bene cosa, Justice palesemente non sa piu’ che fare e il manager Harvey Wippleman tenta una qualche interferenza ma piu’ o meno a caso. L’apice di tutto ciò è Hogan che solleva proprio Wippleman e lo getta contro Justice che lo afferra al volo e per un attimo, un attimo infinito, sembra proprio che la situazione di impasse abbia una trama ancora non scritta. Sono tutti dettagli notabili ad anni di distanza ma che all’epoca potevano essere percepiti solo come strani. E il match era ancora in corso! Ma ecco che finalmente, durante uno scambio di pugni tra Hogan e Justice, arrivava Papa Shango. Lo sciamano senza un vero motivo (ma era heel e poteva bastare come motivo) aiutava Sid e…..
E qui…devo smettere di scrivere in modo razionale perché di nuovo, come a Wrestlemania 6 e poi 7, le emozioni si impossessano di me. Perché nel 1992, a 9 anni, il mio idolo era dato per morto. Morto, capite? A scuola non si parlava d’altro, gli amichetti piu’ grandicelli millantavano di sapere cose non dette in tv. Fantomatiche riviste mai viste avrebbero descritto la sua morte. The Ultimate Warrior, il mio wresler preferito di tutti i tempi, era stato dichiarato morto in almeno 3-4 scenari differenti. Da alcuni piu’ assurdi “schiacciato mentre eseguiva la gorilla press su Andre The Giant”, ad altri diciamo piu’ verosimili “rimasto soffocato dopo essere stato chiuso nella bara da Underker”, fino a quello piu’ macabro “si è tagliato le vene scivolando dal paletto del ring mentre stava festeggiando”. Erano evidentemente leggende metropolitane ma a 9 anni ci credevo eccome,anche perché in tv non si vedeva piu’!
E invece…Papa Shango attacca Hulk alle spelle, Sid esce dal ring per prendere una sedia e…..la musica di Ultimate Warrior!! La MUSICA DI ULTIMATE WARRIOR! The Ultimate Warrior era tornato!!!! Era lui, meno muscoloso, con capelli tagliati diversi…ma era lui. L’adrenalina, le corde, la leggenda: The Ultimate Warrior!! Che salvava Hulk Hogan!! Hogan incredulo, gli occhi stupefatti a indicare i guerriero. Justice (che vende malissimo la cosa all’inizio ma visto il caos pregresso è comprensibile) e Papa Shango messi in fuga. Finale in tilt totale ma azzerato da probabilmente la piu’ grossa sorpresa della storia di Wrestlemania (perlomeno fino a qui). Hogan e Warrior assieme sul ring, dalla stessa parte, che si abbracciano e festeggiano col pubblico. QUESTO ERA IL WRESTLING. E quando i fuochi di artificio coprono le immagini e nella luce le due sagome di Hulk Hogan e Ultimate Warrior emergono senza tempo in un tripudio di gioia e colori, non si può che ringraziare per aver vissuto tutto ciò. Con tanta nostalgia e molte lacrime. Di gioia.
Finiva così l’ottava edizione, segnata dal piu’ grande botch della storia del wrestling ma anche da due grandiosi main event che seppur coi loro difetti segnarono un’epoca.

Consigliata per chi non voleva credere che l’Ultimate Warrior fosse morto e per chi ha amato la Rumble del 1992.
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da Colosso »

Grandissime emozioni per il main event di Wm 8, anche se per me il lottato fu sotto le aspettative.
Io all'epoca non credevo alla leggenda metropolitana secondo cui Warrior fosse morto (non ero ormai più un bambino) ma l'assoluta mancanza di notizie sul suo conto mi aveva lasciato preoccupato e ansioso. Vederlo tornare in grande spolvero fu una delle più grandi soddisfazione della mia vita da fan. Ed esiste pure un'altra leggenda urbana secondo cui quello di Wm 8 non era il vero Warrior ma Texas Tornado mascherato come lui..
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Colosso ha scritto: 18/03/2024, 16:08 Grandissime emozioni per il main event di Wm 8, anche se per me il lottato fu sotto le aspettative.
Io all'epoca non credevo alla leggenda metropolitana secondo cui Warrior fosse morto (non ero ormai più un bambino) ma l'assoluta mancanza di notizie sul suo conto mi aveva lasciato preoccupato e ansioso. Vederlo tornare in grande spolvero fu una delle più grandi soddisfazione della mia vita da fan. Ed esiste pure un'altra leggenda urbana secondo cui quello di Wm 8 non era il vero Warrior ma Texas Tornado mascherato come lui..
vero,
in effetti Warrior sembra visibilmente piu' piccolo in questo frangente. E poi anche il capello è molto diverso.
Vedendo l'odierno Carlito si capisce come la massa muscolare possa davvero cambiare tanto in termini di percezione anche dell'altezza.

Chiaramente comunque quello era il vero Warrior ma queste leggende fanno parte del fascino del wrestling
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da DaviL »

Credo che sia doveroso anche per me spendere 2 parole per quella royal rumble che precedette l'edizione di WM e ne decreto' la a card.
Fu l'ultima trasmessa in chiaro, e da lì a poco decretò la morte del wrestling in Italia, con il passaggio di Tele + a servizio a pagamento.
I nomi che aveva sotto contratto la WWF in quel momento erano clamorosi, e quella royal rumble vinta da Flair raggiunse un livello mai più visto in futuro.
A wm 8 il match tra Flair e Savage fu stratosferico, il main event tra Hogan e Sid invece orrendo.
Abbastanza sconcertante il ritorno di Warrior...
Nessuno tra gli amici credeva che quello fosse realmente Ultimate Warrior, girava voce che in realtà fosse morto.
Fortunatamente a SummerSlam ogni dubbio fu tolto, con un altro match leggendario con macho man al Wembley stadium..
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

Messaggio da ryogascorpio »

Gli anni belli della mia infanzia cominciano ad essere alle spalle ma the show must go on..

WRESTLEMANIA 9 (prima parte)
L’inizio di questa edizione è celebre perché ambientata a cielo aperto e a tema “sacro romano impero”, con commentatori, ospiti e soubrette vestiti come gli antichi Romani, con tanto di nomi adattati alle circostanze con robe come Finkus Maximus.. Può apparire come una cosa molto trash ma a me piace. Trovo però un peccato che questa tradizione nasca e muoia lì e sono occasionalmente Wrestlemania abbia avuto una connotazione particolare che la differenziasse nettamente dalle altre. Questa cosa di avere costumi di scena e una sorta di localizzazione storica o culturale dell’evento mi ricorda molto Giochi senza Frontiere, probabilmente il mio programma televisivo preferito di sempre. Tra i vari ingressi “a tema” abbiamo un macho man ormai a fine carriera (in wwf) che entra assieme ad un circo di animali tra cui addirittura un elefante, mentre Bobby Heenan ha una parte comedy con un ingresso su cammello (o dromedario?) cavalcato al contrario. E sinceramente non so se la paura di cadere dipinta sul suo volto fosse recitata o meno! Non abbiamo nemmeno una canzone di apertura, è proprio un’edizione molto originale da questo punto di vista.
E anche l’opener ha qualcosa che lo differenzia dal passato. Non i protagonisti però, giacchè Shawn Micheals aveva già aperto l’edizione precedente ed era ormai un veterano di Wrestlemania (nel 1993!). Qui difende il titolo intercontinentale contro Tatanka. Dicevo differenze col passato perché eravamo stati abituati a match molto brevi e rapidi, soprattutto ad aprire le edizioni di WM. Invece questo match, nonostante la presenza di Shawn, ha un ritmo molto compassato e risulta a tratti anche un po'noioso. Però si prende il suo tempo per provare ad impostare un’idea di storia nel match che di solito veniva riservato solo ai main event. Qui abbiamo tra l’altro a bordo ring anche Sensational Sherri e Luna Vachon che sinceramente non ho ben capito che ruolo avessero. Luna stava dalla parte di HBK mentre l’altra sembrava voler interferire in qualche modo ma poi ai fini del risultato la loro presenza risulta mollto marginale come si vedrà. Ad ogni modo Micheals qui inizia a spammare superkick come un Uso qualsiasi ma è evidente che manchi ancora tutta la preparazione al colpo e di conseguenza l’impatto dello stesso sul match. Non è ancora la sua finisher, mancano proprio ancora tutte le taunt tipiche dello showstopper. Se coi Rockers poteva dare sfoggio della propria abilità in ring, qui da heel sembra un po’ limitato. Tatanka invece is on fire col pubblico e quando inizia la sua danza indiana le sorti dell’incontro sembrano volgere a suo favore. E invece abbiamo un altro di quei finali strambi che contraddistinguono un po’ questo primo decennio di Wrestlemania. Micheals finisce fuori ring e da lì dal nulla decide di prendere l’arbitro per una gamba e farlo cadere stordendolo, Tatanka comunque mette a segno un colpo su HBK e va per lo schienamento. Appena l’arbitro si riprende NON conta il pin e….chiama la squalifica direte voi? No, da la vittoria a Tatanka per countout! Giuro che mi è sfuggito il fatto che l’arbitro stesse contando fuori Shawn. Forse Micheals ha colpito l’arbitro perché lo stava contando fuori? Mah… Misteri…. Nel frattempo Luna e Sherri si pestato fuori ring. Inizio un po’ fuori dagli schemi in tutti i sensi…

Ma proseguiamo con un buon match, quello tra gli Steiner Brothers e gli Headshrinkers. Due coppie entrambi esordienti a Wrestlemania, ma facenti parti di famiglie direi molto ma molto influenti nella storia del wrestling (per info piu’ approfondite andatevi a cercare l’albero genealogico della Bloodline…sta di fatto che Fatu degli Headshrinkers è il futuro Rikishi nonché padre degli Usos). Prima che mi dimentichi in questa edizione di Wrestlemania abbiamo l’esordio al microfono di Jim Ross, uno dei volti (o meglio dire voci) piu’ celebri della storia della WWE. Questo incontro di coppia segue la falsariga del precedente, ovvero è una battaglia moderna con un minutaggio notevole rospetto a quello a cui ci avevano abituati quasi tutte le Wrestlemania precedenti. Abbiamo anche le prime avvisaglie di schemi tipici dei match multi uomini, quando dopo una prima fase di lotta i face prendono il controllo del ring per avere l’ovazione del pubblico (e piu’ di recente per mandare la pubblicità direi io…). Una sorta di automatismo dei match che come detto non mi entusiasma, li rende un po’ prevedibili, ma che permette chiaramente di seguire una storia nel match e di avere quindi contese appunto piu’ lunghe. Ma visto che non mi piacciono le analisi troppo smart tornerei a parlare di ciò che avviene sul ring dove le due coppie si rendono protagoniste di due manovre assolutamente spettacolari. Nella prima uno degli Headsrinkers abbranca al volo Scott Steiner e nel tentativo forse di farlo finire col collo sulle corde finisce addirittura con il catapultarlo fuori dal ring facendogli fare una caduta rovinosa, sembra quasi di testa. Miracolosamente Scott appare illeso e va detto che il futuro Big Poppa Pump, pur avendo già una gran massa muscolare, è qui al meglio della sua forma fisica ed agilità. In seguito il fratello Rick, mentre è in posizione di Elecrtic Chair riesce a trasformare una manovra aerea dei samoani in una sorta di bodyslam accompagnato in volo, qualcosa di pericolosissimo e mai visto. Unmatch quindi magari non fluido come i passati dei Rockers ma con momenti davvero galvanizzanti. Purtroppo il finale ha qualche pecca perché Scott connette dal nulla la Frakensteiner ma la mossa appare davvero mal riuscita e non si capisce bene come possa portare al pin (furbescamente la WWF non ci mostra il replay e la chiude lì…)

Abbiamo poi un altro match interessante: Crush contro Doink. Il celebre pagliaccio della WWF aveva per me un gusto dolce amaro. Da una parte adoravo il suo essere spassoso sul ring, i suoi mille inganni e tutto ciò che ne seguiva. D’altro canto incuteva un po’ di timore alla IT di Stephen King e in piu’ ha rappresentato un po’ per me quel wrestler di seconda generazione, di quando ormai il wrestling in TV se ne stava andando e quindi non lo considero mai tra i grandi eroi della mia infanzia. Doink comunque aveva un sacco di belle trovate a cominciare dalla musica allegra che diventava tetra, un qualcosa per certi versi simile a ciò che farà Bray Wyatt anni dopo. Qui prima del match promette a Crush che lo farà vedere doppio ed in effetti è proprio ciò che accadrà. L’Ex Demolition domina gran parte del match ma ad un certo punto l’arbitro finisce ko e un secondo Doink, vestito e mascherato in modo identico, appare sul ring e colpisce Crush alle spalle. Ci sono immagini che restano nella storia del wrestling e , nel loro piccolo, i due Doink che si guardano e sbeffeggiano la telecamera mimando uno specchio è uno di questi. Poi da come è comparso uno dei pagliacci scompare nel nulla e l’arbitro non può che contare il tre decisivo. Nel post match vediamo anche una scenetta divertente in cui un secondo arbitro accorre sul ring e prova a spiegare l’accaduto al collega ma anche cercando sotto al ring non trovano la presenza di un altro clown e gli stessi commentatori si domandano se tutto non sia stato un’illusione.

E prima di uno dei main event di serata (non ricordavo ma anche in questa edizione il match di coppia coinvolgente Hogan veniva annunciato come un main event) abbiamo l’esordio a Wrestlemania del bad guy, Razor Ramon. Ramon sarebbe stato senza dubbio uno dei miei wrestler preferiti laddove fossi stato già abbastanza grandicello da apprezzarlo. Essendo all’epoca un bambino ed essendo lui uno splendido heel tendevo a schifarlo…ma il suo carisma, le sue taunt, il suo fisicaccio da scaricatore di porto gli davano un certo credito anche ai miei occhi di non fan. Si percepiva insomma che fosse un pezzo da 90 ed è anzi uno di quei wrestler che credo avrebbe meritato ampiamente un titolo mondiale. Dall’altra parte c’era un wrestler che magari all’epoca consideravo poco per come ci veniva presentato e per la sua età, ma parliamo di un ex campione del mondo, uno dei piu’ longevi della storia del wrestling: Bob Backlund! Pensare oggi che nel 1993 avevamo uno così a fare quasi da jobber agli altri atleti è pazzesco.. D’accordo Backlund si prenderà altre soddisfazioni (vincendo anche un titolo) ma il suo status non aveva la magnificenza che meritava..e aveva solo 43 anni! Eppure il buon Bob, sia da face che da heel, trasmetteva una energia mai vista e dimostrava di sapere ancora il fatto suo. Purtroppo in questo match contro Scott Hall non fa granchè, anche perché appunto questa era piu’ da considerarsi una passerella per Ramon, giovane leone in rampa di lancio. Alla fine dopo alcune power moves, Ramon vince solo grazie al piu’ classico degli schienamenti a culla andando a battere Backlund proprio sul piano del lottato. Una scelta che sinceramente non mi convince del tutto. Ed in generale per tutta la sua carriera Razor Ramon avrà secondo me uno status poco adatto alla sua fisicità prorompente dell’epoca.

Ma è ora di uno degli incontri principali, anticipato da una intervista in cui Di Biase e I.R.S raccontano di come porranno fine alle speranze dei Mega Maniacs (Hogan e Brutus Beefcake).

Ma proprio mentre risuonano le note di Real American vi do appuntamento alla seconda parte
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ryogascorpio
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Re: Tutte (ma proprio tutte) le edizioni di Wrestlemania match per match

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E si riparte!
WRESTLEMANIA 9 (seconda parte)

Eravamo rimasti all’incontro per il titolo di coppia. Può sembrare un po’ strano vedere Hogan coinvolto in un match del genere, a metà card. Però va sempre ricordato come gli incontri tag team avessero all’epoca una grande rilevanza e che lo stesso main event della prima edizione in fondo fu proprio un tag team match (e senza niente di concreto in palio!). Poi qui è chiaro che la WWF stesse preparando il sorpresone del main event per cui la collocazione dell’incontro di Hulk ha uno scopo preciso. Ad ogni modo quella della sua amicizia con Brutus Beefcake era una bella storia e anche vedere Jimmy Hart finalmente dalla parte dei buoni fa un certo effetto. Dall’altro lato questa è la prima volta che Di Biase si ritrova contro l’immortale a Wrestlemania e questo dimostra una volta di piu’ come il Million Dollar Man fosse senza dubbio uno dei principali heel della federazione. L’incontro smuove finalmente un po’ il pubblico (che in questa ma anche nell’edizione 8, avevo trovato un po’ smorto) d’altronde quando c’è Hulk Hogan sul ring l’interesse dei fan si alza sempre. Hogan che qui ha un vistosissimo occhio nero che sarà un po’ la cosa che ci rimane piu’ impressa di questa edizione per la sua particolarità. La contesa contro i Money Inc è piuttosto lunga, complice anche il fatto che ad un certo punto gli heel minacciano di abbandonare il ring e per la prima volta nella storia di wrestlemania viene fatta una aggiunta alle regole di un match in corso, dicendo che in caso di countout avrebbero perso anche i titoli. In questo modo si prosegue ma succedono un po’ di cose bizzarre…l’arbitro finisce ko e approfittando della confusione sia Hogan che Beefcake mettono al tappeto i rispettivi avversari e vanno per il pin (di cui uno sicuramente superlfuo non essendo l’uomo legale). Visto che l’arbitro è ancora svenuto Jimmy Hart si gira la giacca mostrandone una a strisce e conta lui la vittoria dei Mega Maniacs. La cosa non è che abbia molto senso anche se in futuro vedremo fare anche di peggio da questo punto di vista. Però sta di fatto che la WWF qui non avvalla questa conclusione e anci annuncia la squalifica del team Hogan-Beefcake. Non è chiaro se il motivo sia l’utilizzo improprio di Jimmy Hart come arbitro o altro. Un finale puttosto anticlimatico che non impedisce ai face di fare piazza pulita del ring e festeggiare comunque col pubblico. Questa difesa titolata resta in ogni caso molto probabilmente la vittoria piu’ importante della carriera di Ted di Biase, nonchèp paradosslmente una delle piu’ pulite.

A seguire abbiamo un altro esordio a Wrestlemania, quello di Lex Luger. Avevo parlato prima di come molti wrestler (come Doink) arrivati sugli schermi italiani dopo i primissimi anni 90 non fossero mai del tutto entrati nel mio cuore. Faceva eccezione proprio Luger. Intendiamoci non ero un suo fan essendo un heel puro ma un po’ come per Di Biase aveva su di me un certo fascino. La sua presentazione iper spocchiosa con tanto di specchi e pose da bodybuilding assomigliava molto a quella di Rick Rude, ma nel caso di Luger funzionava anche meglio. Questo perché la muscolatura di Lex era davvero imponente e agli occhi di un bimbo appariva davvero come “piu’ forte” di qualsiasi altro wrestler visto finora. Poco importava all’epoca il suo campionario di mosse (molto basico) o l’abilità al microfono…ciò che contava era se dominava i match ed era credibile. E Lex Luger era dannatamente credibile. Non è un caso se in futuro proveranno a dargli un ruolo alla Hulk Hogan. Qui però è ancora nella fase del “narcisista” in cui si scontra contro un ex narcisista, ora dalla parte dei “buoni, ovvero Mister Perfect. L’incontro non fa girare al capolavoro però finisce forse addirittura per essere uno dei migliori match di Hennig a wrestelmania visto che ha un minutaggio discreto (costante di questa edizione) ed è la prima volta che lotta da beniamino del pubblico. Alla fine però Luger lo beffa con uno schienamento illegale (Curt aveva palesemente i piedi sulle corde ma l’arbitro non se ne accorge). Un altro finale controverso per WM9 che se pensiamo anche al main event si candida come edizione con piu’ strafalcioni arbitrali di sempre. Nel post match Mister Perfect prova farsi giustizia da solo ma in una specie di area di magazzino esterna si imbatte in Shawn Micheals e Hennig finisce con l’avere la peggio.

Abbiamo poi un altro di quei match estremamente controversi ma che io amo difendere perché avendolo vissuto in diretta ne conosco vita morte e miracoli.
Partiamo con una premessa. Quello di cui parlerò NON è il miglior match di Undertaker a Wrestlemania, ovviamente, ma non è nemmeno il peggiore. L’unico prpoblema di questo match è che quando fanno la carrellata della streak manca il momento epico, banalmente manca il pin o la submission, ma per il tresto è un dignitoso scontro Underaker vs Mostro random che in quegli anni funzionava alla grande e oggi, per me, funzionerebbe ancora. E questo perché Gian Gonzales era assolutamente un’attrazione clamorosa, oserei dire oggi invecchiata anche meglio di qualche anno fa. Infatti il suo ring attire, spesso sbeffeggiato e da me invece AMATO, ricorda moltissimo la fisionomia dei giganti di Attack on Titan. Non oso arrivare a dire che l’autore si sia ispirato ad un wrestler minore degli anni 90…ma sta di fatto che quel costume, assolutamete iconico, per me è perfetto per il personaggio. Contestualizziamo un attimo…il piccolo Ryogascorpio, senza telepiu e con la madre che gli vietava di guardare il wrestling, riesce a ritagliarsi un momento per girare ore e ore la monopolina della tv e cercare il segnale, per finalmente trovare le immagini criptate della rumble 1993. Sono sfocate, in bianco e nero, come già detto con le immagini che salgono e scendono, scompaiono e riappaiono. Sembra di guardare un rullino controluce sbattendo le palpebre e facendo traballare la mano. Si capisce poco o niente ma in quel poco “vedo” che ad un certo punto della rissa sale sul ring in maniera del tutto inaspettata un gigante. Un vero gigante. Anzi un mostro, con una muscolatura assurda. Perché mi è impossibile definire quella cosa che vedo come un costume. Ai miei occhi (criptati) di bambino appare come pelle. Dunque un mostro che assale Undertaker, all’epoca considerato imbattibile. E lo elimina dalla Rumble. E poi se ne va nel nulla da dove è venuto. Quel momento per me è senza dubbio il piu’ shockante della storia della Royal Rumble ed è con quella premessa che io mi vedo questo match di Wrestlemania 9. Quindi poco importa della carriera di questo Gonzales prima e dopo. Conta quel momento e conta questo scontro. Con Underaker per la prima volta in difficoltà vera, in difficoltà seria, non contro sotterfugi o tecnica, ma in difficoltà contro potenza bruta. Gonzales è dato come 2 metri e 30, una cosa mai vista. Ed è forse l’unico wrestler a poter ricordare Andre The Giant quanto a sensazione di gigantesca minaccia. Poco importa se sul ring è goffo…non è nemmeno vero che il match sia così brutto. Taker non può fare altro che utilizzare manovre di fortuna contro un tale energumeno che però ad un certo punto va in difficoltà contro il becchino e così usa anche lui una scorrettezza…un attacco col cloroformio! Ecco, forse questa scelta non è azzeccatissima anche perché sminuisce un po’ la portata dell’attacco del gigante stesso. Viene però chiamata la fine del match e Undertaker resta svenuto nel ring e viene portato via in barella. L’ per lì sembra anzi che abbia perso l’incontro per ko tecnico. Ma non è così perché di li a poco il gong del becchino risuona nell’arena e un Taker nuovamente sulle sue gambe torna sul ring redivivo e abbatte Giant Gonzales con una serie di Clothsine causandone la fuga. Solo allora l’annuncio ufficiale di squalifica arriva (per l’uso del cloroformio direi) e la streak può continuare. Se Taker fosse tornato col match ancora in corso e per prendersi il pin sarebbe stato sicuramente meglio ma anche così va resa giustizia ad un match che sì, certo, è figlio del suo tempo, ma mette in mostra uno scontro da cartone animato ben piu’ avvincente di tanti altri sfoggi di tecnica. E poi insomma, si sa che sono un po’ di parte quando si parla di Taker…

Ma siamo al main event. Come ci anticipa Hogan in una lunga intervista sarà uno scontro tra Bret Hart e Yokozuna (di cui vediamo i filmati in cui demolisce il povero Jim Duggan) e l’Hulkster qui ci fa un piccolo spoiler perché dice di voler affrontare il vincente di questo scontro. Non si capisce bene a che titolo visto che lui ha appena perso un match di coppia…ma è Hulk freaking Hogan, di che stiamo parlando??

Il match ha inizio ma debbo prendermi due minuti per parlare di Yokozuna. So che in passato ho già speso troppe volte il termine leggenda, iconico o quant’altro..ma cercate di capire che questi personaggi erano davvero larger than life come dicono gli americani. E spesso e volentieri la loro prematura scomparsa ne ha sicuramente consolidato il mito. Sta di fatto che da bambino Yokozuna era impressionante. Una stazza fuori dall’ordinario, non altissimo ma pesante, nel verso senso del termine. Non una potenza esplosiva ma un lento (nemmeno troppo) carrarmato che ti poteva travolgere. Sarà stato il fascino nipponico, i riferimenti al sumo, o il fatto che questo dal nulla è stato catapultato nella zona main event ma in pochi (forse solo Taker) hanno avuto un impatto così devastante nella storia del wrestling. Con queste premesse, lo scontro con Bret Hart era qualcosa di molto atipico, visto che in passato avevamo avuto battaglie con giganti combattute da altri giganti o comunque da big men. Qui invece abbiamo un wrestler noto per le abilità tecniche che doveva affrontare una montagna. E Hart nelle prime fasi del match si difende bene. Sfrutta la sua maggiore mobilità sul ring per sfiancare il giapponese/samoano e riesce quasi ad atterrarlo. Bastano però alcuni colpi improvvisi di Yokozuna per ristabilire i rapporti di forza. Bret è ovviamente in difficoltà contro il mastodontico avversario anche perché questi, a differenza di un Andre the Giant o di un Gonzales, sfodera anche colpi marziali come dei super kick improvvisi che mai ti aspetteresti da un uomo di tale stazza. Quando le cose sembrano volgere al peggio per il beniamino del pubblico ecco che la superiore tecnica del canadese accorre in suo aiuto. Dopo aver messo a terra Yokozuna Bret prova l’impossibile: chiudere le immense gambe dell’avverario nella Sharpshooter. E con grande maestria the excellence of execution riesce ad applicare la mossa. Yokozuna è chiuso nella letale mossa di sottomissione e sembra sul punto di cedere, ma in un’iconica sequenza Mister Fuji, da fuori ring e non visto dall’arbitro (in modo devo dire molto credibile) lancia la sua celebre polvere negli occhi di Hart che cade a terra acciecato. Yokozuna ne approfitta per schienare Bret ancora stordito diventando nuovo campione! Il pubblico non fa in tempo a protestae che Hulk Hogan si fionda sul ring ed inizia a protestare. L’Hulkster è una furia, smanaccia la bandiera giapponese, inveisce sull’arbitro, il tutto mentre Fuji microfono in mano lo provoca. Mentre Hogan presta i primi soccorsi a Bret, Fuji continua a straparlare e nel farrlo sembra sfidare Hulk ad un match. Hogan non se ne cura e continua a soccorrere Bret ma quando Fuji allude ad un match OGGI con in palio il titolo Hogan inizia a guardarsi attorno. Il pubblico impazzisce, il pubblico vuole quel match. Attenzione perché questo episodio è vittima di un revisionismo storico senza precedenti che vorrebbe far credere che questo momento fosse stato imposto da Hogan nel backstage. Se anche fosse vero (e può essere benissimo che lo sia) rientra in quelle scelte di booking assolutamente in linea con ciò che voleva il pubblico in quegli anni. E nel 1993, nel main event di Wrestlemania, non era mai successo che un heel chiudesse la kermesse con una vittoria rubata. Hulk Hogan, eroe del popolo, in quel momento si erge ancora una volta, un’ultima volta, a punitore delle ingiustizie. Il pubblico lo vuole e anche Bret Hart lo vuole! Vediamo infatti che Hogan esita, non sa che fare, ma poi Bret lo incita, ancora con gli occhi acciecati gli fa però cenno di andare, che è il suo momento, è la loro vendetta. E così Hulk sale sul ring ma è subito vittima di un attacco sleale di Yokozuna e Fuji che vorrebbero colpire anche lui con la famigerata polvere. Ma Hogan è lesto a scansarsi ed il manager colpisce il proprio protetto. Il match è già ufficiale (non è ben chiaro in che modo l’arbitro abbia valutato la dinamica per far partire il gong…che io non ho sentito tra l’altro) e questo basta d Hulk per mettere a segno il Legdrop of Doom e il pin vincente. Clamoroso a Wrestlemania 9! Hulk Hogan è il nuovo campione del mondo!! Il regno di Yokozuna è durato appena una manciata di minuti ma questo è un momento leggendario. L’ultimo grande momento della storia della WWF. Un colpo di scena senza precedenti che solo in parte può essere stato raggiunto 22 anni dopo, quando Rollins incassò la valigetta nel main event di WM31. Chiunque abbia visto questa scena all’epoca sa che non esisteva modo migliore per chiudere questa edizione. Una Wrestlemania che per certi versi è stata in tono minore, senza match leggendari o dinamiche da ricordare, ma con un unico grande e indimenticabile colpo di scena proprio sul finale.

Consigliata per chi vuole vedere il capitolo piu’ inaspettato, controverso ed emozionante dell’Hulkmania e in un certo senso la fine di un’epoca.
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